Della Bitta: "Senza risorse la Provincia di Sondrio muore"
Della Bitta:

“Carissimo Senatore,

ti scrivo a nome della Provincia di Sondrio in qualità di presidente.

A nome delle comunità e dei cittadini di questa Terra, delle amministrazioni e dei sindaci che hanno scelto me per questo compito così delicato.

A nome degli studenti delle scuole superiori che dal prossimo gennaio potrebbero non avere più delle scuole sicure, curate, manutentate, riscaldate.

A nome degli alunni disabili della Provincia di Sondrio che potrebbero perdere la possibilità di avere un trasporto ed una assistenza adeguata.

A nome di tutti coloro che, residenti o turisti, utilizzano i mezzi pubblici che svolgono servizio sulle nostre strade: dagli studenti agli anziani. Perché da gennaio potrebbero attendere, ma mai vedere arrivare il pullman.

A nome di tutti coloro che, alla guida di una macchina percorrono gli oltre 400 km di strade provinciali perché potrebbero non più farlo trovando strade che non vengono curate o addirittura strade chiuse perché non percorribili.

A nome di coloro che, pagando le tasse, si aspettano di trovare durante l’inverno strade pulite e spazzaneve che intervengono in caso di nevicate, perché non potrebbero più avere questo servizio.

A nome di chi frequenta un Centro di Formazione Professionale, di chi si rivolge ad un servizio per il lavoro, di chi un lavoro lo cerca e non lo trova, di chi lo ha perso.

A nome di chi mette a disposizione le sue capacità e le sue competenze lavorando nei diversi settori di intervento della Provincia di Sondrio.

A nome di chi è pescatore o cacciatore, impresa o azienda, agricoltore o imprenditore, artigiano o industriale che fino ad oggi ha cercato un interlocutore nell’amministrazione provinciale.

A nome di chi, da Livigno a Madesimo, abita e ama questa Terra.

Ti scrivo perché, come ben sai, le Province sono diventate oggetto di violente e pesanti manovre economiche, di tagli.

La bozza di legge di stabilità recentemente presentata contiene una previsione di taglio per la Nostra Provincia per il 2015 di oltre 11 milioni di euro.

Te lo dico senza troppi giri di parole, con queste cifre la Provincia muore. Chiude! Consegna le chiavi!
Ma non è solo un problema di perdere un ente e che rappresenta un riferimento per la comunità ed il territorio provinciale.
 Il vero dramma è che vengono meno i servizi ai cittadini.
 Chi si occuperà di trasporto pubblico locale, di assistenza ai disabili, di lavoro, di formazione  professionale, di caccia e pesca, di agricoltura... della manutenzione delle strade, di cura del territorio e molto altro?

Il taglio alle province è un taglio ai servizi per i nostri cittadini.

Ed è anche un taglio alla sicurezza perché fa mancare le risorse necessarie per gli interventi di protezione civile

In questi giorni per il nostro territorio è stato un bollettino di guerra tra frane e smottamenti.
 Per curarlo, per prevenire, per evitare che dopo si debba dire che lo si sapeva, che si poteva... Senza risorse non si può contrastare e prevenire il dissesto idrogeologico.

Senza risorse si mette a risciò la sicurezza dei cittadini.

Ti chiedo pertanto, a nome dei valtellinesi e dei valchiavennaschi, di condividere l’impegno a servizio di questa Terra e di mettere in atto ogni forma di intervento possibile per evitare che tutto ciò possa accadere.

Ti chiedo di porre in essere ogni azione possibile per rivedere le scelte contenute nella bozza di legge di stabilità e per conquistare l’autonomia che spetta ad una provincia interamente montana come la nostra”.

Sondrio, 15 novembre 2014

Io e il tuo presidente della Provincia Luca Della Bitta


Data: 16/11/2014
 
20/11/2014, 10:31
L’intervento di Confartigianato Sondrio

"Presidente Della Bitta, cosa possiamo fare per evitare il dissesto dell’ente provincia?: 

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021

17/11/2014, 14:52
Crosio, esponente della Lega Nord, risponde:

“L’appello lanciato dal presidente Luca Della Bitta è il mio e deve essere di tutti i convalligiani come dei rappresentanti istituzionali: chiunque abbia a cuore il futuro della nostra valle non può che raccoglierlo e impegnarsi in tutti i modi, ciascuno nel proprio ruolo, attivandosi a qualunque livello, per impedire che i tagli annunciati dal Governo Renzi provochino danni irreparabili. Senza le risorse necessarie per garantire il trasporto pubblico, la manutenzione delle strade, il riscaldamento degli edifici scolastici, i servizi per la formazione e il lavoro, l’assistenza ad anziani e disabili, non saremmo in grado di tutelare i diritti fondamentali dei nostri cittadini. Non è accettabile in un Paese che vuole considerarsi civile.

Non si tratta di voler difendere o meno un ente, di battersi per la nostra identità culturale, la Provincia, con efficienza ed efficacia, utilizzando al meglio le risorse a disposizione, senza sprechi, in questi anni ha gestito i servizi indispensabili a garantire un alto livello della qualità della vita, né più né meno di quanto meritiamo, di quanto è dovuto a cittadini che pagano le tasse. Che si chiami ancora Provincia o ente di area vasta, che il presidente sia eletto dai cittadini piuttosto che dai sindaci, la questione rimane questa: assicurare i servizi. Il Governo Renzi impone tagli trasversali senza considerare le diverse situazioni, nel nostro caso le necessità di una provincia interamente montana in cui i servizi sono essenziali.

Ho una lunga esperienza come amministratore pubblico, nel Comune di Dubino e in Provincia, so bene cosa c’è in gioco: questi tagli irresponsabili, decisi da chi, evidentemente, si disinteressa dei cittadini, sconvolgono un equilibrio raggiunto con fatica. La nostra Provincia è un ente virtuoso che ha già tagliato tutto il possibile: da tempo, ho sollevato il problema. La Lega Nord , da sola, si sta battendo con tutte le forze a Roma per rivendicare i sacrosanti diritti dei territori, ma con questo Governo prevale un centralismo miope. Continueremo a farlo e non accetteremo ulteriori soprusi: Renzi dovrà ascoltare il grido d’allarme dei territori, non potrà ignorare le necessità della gente. Chi gli sta vicino, chi in questi territori è nato e vive, dovrà spiegarglielo: se non lo dovesse fare, sarà allo stesso modo colpevole.

Una legge di stabilità, necessaria per la crisi che stiamo attraversando, può svolgere appieno il proprio compito, e cioè risanare i conti pubblici, senza rivalersi sui cittadini facendo mancare loro servizi essenziali: Renzi dovrà capirlo”.

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021