Indimenticabile SCULTORE
Indimenticabile SCULTORE

di El Duca (Bertarelli)
Da molto tempo mi sto chiedendo perché la scuola (italiana) abbia abbandonato quasi del tutto l’insegnamento tecnico (Istituti Tecnici); oggi bisogna avere una laurea a tutti i costi, non importa se poi si resta disoccupati a carico dei genitore o addirittura dei nonni, il mondo non è fatto solo di lauree ma anche di altre professioni molto più interessanti  e importanti.
Io posso essere un esempio; mi è sempre stato insegnato che il lavoro manuale è una ricchezza dunque bisogna farlo e tramandarlo. 
 
Mi sono diplomato nel 1964 alle scuole professionali di Trento e dopo tre mesi ero già al lavoro a Monaco di Baviera presso la B.M.W. con uno stipendio mensile di 850,00 DM puliti, basta fare un calcolo elementare , il marco al cambio era di 150 lire per 1,00 DM = 850 lire x 1,00 DM 
= 85.000 lire e avevo 18 anni e mezzo. Tutto questo per dire cosa…
E’ semplice ho lavorato come artigiano in giro per mezzo  mondo e ho constatato che senza il lavoro manuale non si costruisce niente.
Quando durante una mostra a Chiavenna ho avuto l’onore di incontrare la professoressa Camilla Moro, docente di matematica presso l’Istituto Professionale Crotto Caurga, ne abbiamo parlato più volte di questo problema, addirittura allora volevano sopprimere quella scuola.
Ci pensai molto e arrivai a una conclusione: fare io per primo una cosa e poi farla fare ai ragazzi, osservare la reazione è stata una grande sorpresa, mai avrei immaginato un risultato del genere.
Dieci ragazzi impegnati a elaborare un mio progetto (tavolino con scacchiera e scacchi) e farlo proprio apportandovi varianti personalissime e interessantissime.
Dunque non è vero che i ragazzi di oggi sono tutti attratti da professioni in giacca e cravatta, ci sono anche coloro che vogliono vedere  cosa riescono a fare con le loro mani e la loro testa e non quella degli altri. Viva l’artigiano e l’artigianato! Sono convintissimo che se insegniamo ai ragazzi che lavorare nel settore col quale abbiamo attitudine e passione, è molto gratificante e remunerativo.
Il mondo avrà sempre bisognoso di lavoro manuale, il lavoro sarà sempre meno faticoso se si fa con gioia e divertimento, altrimenti diventa una condanna. (Nell’immagine, l’articolo uscito su La Provincia di Sondrio)


Data: 05/02/2012
 
15/02/2012, 15:41
Vi racconto una piccola storia...

Con questo mio scritto voglio comunicare ai genitori di quei ragazzi che hanno dei sogni e vorrebbero che si realizzassero. Vi racconto una mia piccola storia: sono nato in una famiglia numerosa, io sono il terzo di otto figli (3 maschi e 5 femmine), Scuole dell’obbligo regolari, a 14 anni e mezzo ero già in officina meccanica alle prese con motori e pompe di benzina, ricevevo 500 lire alla settimana, le ore di lavoro erano: dalle 8,00 di mattina alle 12,00 poi una pausa per mangiare un panino con la mortadella e alle ore 13,00 si ricominciava fino alle ore 18,00.

Il posto di lavoro era lontano dalla mia abitazione, 7 Km in discesa la mattina e in salita la sera. (Abitavo in un paesino del Trentino Alto Adige). Il viaggio, i primi tempi, lo facevo in corriera poi mio padre mi comprò una bicicletta Legnano Sport con il cambio; credevo di toccare il cielo con un dito, la fatica non mi faceva paura anzi sapevo e constatavo con mano che più faticavo e più avevo soddisfazione e riconoscenza dagli altri.

In breve tempo divenni abbastanza bravo e quando mio padre comprò un motorino Guzzi Cardellino 75 a 4 marce e lo provai, non stavo più nella pelle  per la gioia, ma come tutte le cose belle finiscono in fretta. Il 9 dicembre del 1960 per un ictus celebrale mio padre morì alle ore 18,00 all’ospedale. Eravamo presenti solo io e mia madre e il parroco del paese. Una tragedia, io avevo 15 anni. Dopo un po’ di tempo mia madre mi guardò negli occhi e mi disse:”devi andare a scuola” io le risposi che la scuola l’avevo già frequentata e Lei ribatte che c’era una scuola professionale a Trento (E.N.A.I.P.) e  io la dovevo frequentare per avere un’istruzione tecnica e professionale per il mio futuro; non vi dico quello che passò nella mia testa, comunque prima di iniziare a frequentare la scuola mi dissero che dovevo fare  gli esami attitudinali per vedere se avevo i requisiti necessari per la frequenza.

Tutto andò bene e mi diplomai nel 1964 in luglio. Durante i due mesi di vacanza mi guardavo intorno per trovare un posto di lavoro, a quel tempo, in Trentino, cominciava il boom economico ma il mio interesse era altro. Venni a conoscenza che a Verona c’era una sede che trattava le richieste di manodopera dall’estero e mi recai un giorno con una piccola valigia e 6000 lire in tasca. Era ottobre, il giorno stesso stavo viaggiando verso Monaco di Baviera; cominciai il mio lavoro presso lo stabilimento della B.M.W. nel reparto 84 assemblaggio e progettazione carrozzeria. Da allora a oggi sono passati 48 anni, ho viaggiato e lavorato per mezzo mondo come artigiano, collaboratore, consulente, dipendente e ho sempre firmato contratti a termine; il più lungo è stato alla B.M.W. di due anni e alla Flamuco Tedesca di un anno. Poi da 30 giorni lavorativi a un massimo di 90 giorni lavorativi non sono mai rimasto con le mani in mano, a meno che non l’abbia voluto io (se sapeste quante soddisfazioni mi sono tolto !).

Dunque il posto di lavoro non piove dal cielo e nemmeno si trova sotto casa, ma bisogna andare a cercarlo dove c’è; non importa dove, anzi più è lontano e più ti fa riflettere, i sacrifici si fanno e le soddisfazioni saranno sempre di più; l’esperienza non si impara a scuola ma mettendosi in gioco e poi vedere, osservare, convivere con persone diverse sia di lingua che di usanze (cultura) questo arricchisce il proprio bagaglio. 

Cari genitori, i figli devono farsi una loro vita e rischiare in proprio senza timore e, se il rapporto tra figli e genitori è supportato da una buona dialettica, i problemi si risolvono e si possono anche prevenire.

Dunque concludo con un Viva il Lavoro Libero e ognuno scelga e faccia ciò che la vita gli offre.

Tanti auguri

Bertarelli G. El Duca

Cristina Culanti


Autore dal
27/10/2021