PIANO D?AREA, Costanzo chiede lumi in Regione Lombardia
PIANO D’AREA, Costanzo chiede lumi in Regione Lombardia

“CHE FINE HA FATTO IL PIANO D’AREA? IL TERRITORIO NON HA BISOGNO DI ULTERIORI ERRORI DI  PIANIFICAZIONE ECONOMICO-TURISTICA GUIDATI DA SPECULAZIONI EDILIZIE”... e Costanzo chiede spiegazioni anche sul progetto di qualificazione Trivigno - Mortirolo, e sul rischio di speculazioni edilizie.

 

E’ stata depositata l’interrogazione a risposta verbale in commissione del consigliere della Regione Lombardia Angelo Costanzo (PD), dove chiede, in sostanza, che fine ha fatto il Piano territoriale d’area per promuovere lo sviluppo della Media e Alta Valtellina. 

 

Costanzo fa la cronistoria del piano: “Nel 2004 la Giunta regionale e il Parco nazionale dello Stelvio hanno concordato di definire un piano d’area principalmente finalizzato alle compensazioni ambientali degli interventi previsti per la realizzazione dei Mondiali di sci 2005. Nel 2006 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, Consorzio Parco nazionale dello Stelvio, Camera di commercio di Sondrio riguardante la predisposizione di un Piano territoriale d’area per promuovere lo sviluppo del territorio della Media e Alta Valtellina, mediante la valorizzazione del patrimonio ambientale e il governo delle opportunità economiche conseguenti agli eventi connessi ai Mondiali di Sci 2005”.

 

Ma Costanzo non si ferma qui e continua con il 2008, quando “la Giunta della Regione ha definito i contenuti del Piano territoriale di area Alta Valtellina, attingendo per la predisposizione a risorse individuate nella Legge Valtellina. Nel 2009 la Provincia di Sondrio ha deciso con propria deliberazione di avviare lo svolgimento della “collaborazione operativa” con la Regione Lombardia, definendo un piano operativo affidato a Irealp”.

 

“Il piano d’area interessa i comuni da Teglio sino Livigno - continua il consigliere - gli obiettivi che il piano si prefigge prevedono  ipotesi di sviluppo socio-economico e di compatibilità ambientale, di interventi infrastrutturali per il miglioramento dei collegamenti con forme di mobilità sostenibile, di riqualificazione ambientale-paesistica, riqualificazione dei domini sciabili, riqualificazione della Val Pola, mitigazione della tangenziale di Tirano, della variante di Santa Lucia, l’ipotesi di prolungamento della ferrovia Tirano-Bormio e progetto dell’interporto di Tirano, recupero e rifunzionalizzazione dell’ospedale E. Morelli di Sondalo, qualificazione dell’area Trivigno-Mortirolo, ipotesi metanodotto della tratta Teglio-Tirano”.

 

“Una sorta di libro dei sogni, un grande progettificio con ingenti risorse pubbliche, 400mila euro per l’ufficio di piano e le spese generali”... 

Una la sua preoccupazione: “Per i forti  ritardi nella predisposizione del piano e per gli interessi urbanistici che stanno emergendo su alcune aree di pregio, come ad esempio Trivigno, con il rischio di speculazioni edilizie legittimate da interventi di valorizzazione turistica dell’area”.

  

Una la conclusione di Costanzo: “Nessuna contrarietà alla valorizzazione di un’area comprensoriale come quella di Trivigno-Aprica, ma visto che la Regione ha voluto uno strumento di pianificazione così importante, sia il piano d’area, rispetto agli obiettivi che si è prefissato, a chiarire quali interventi sono possibili e quali no per valorizzare il comprensorio della Media e Alta Valtellina. Di ulteriori errori di  pianificazione economico-turistico guidati da speculazioni edilizie il territorio non ne ha bisogno. Come mai si sono registrati questi ritardi e quali saranno le scelte del piano?”.


Data: 10/11/2010