Votate SCHEDA BIANCA
Votate SCHEDA BIANCA

"Votate scheda bianca e vincerà la cultura".  Era Pier Paolo Pasolini a firmare un articolo apparso sulla testata "Il Giorno", il 4 luglio 1968. Un articolo messo in apertura della pagina, un grande messaggio attualissimo anche oggi.

Pasolini dissertava di pura cultura, quella che iniziava ad essere schiacciata dagli editori, che secondo lui schiacciavano anche gli scrittori, le idee e decidevano chi doveva vincere il "Premio Strega". Nell’articolo Pasolini spiega perché i votanti dovevano esprimersi con schede bianche, che se erano più del 50% RENDEVANO NULLO IL CONCORSO e secondo lui solo così vincevano le loro idee, vinceva il potere di una cultura che si andava perdendo in esigenze di mercato. Certo, lui definiva il consumismo "un lager", affermava che "attraverso lo spirito della televisione si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere" e come dargli torto? 

Mentre incorniciavo l’articolo pensavo che questa verità è molto, ma molto attuale. Forse è tardi, come pensano molti "la cultura è lo specchio della società" e ho pensato davvero come le pubblicazioni di libri, i programmi televisivi, la musica sono un modo per asservire le idee,  rendere tutti pecore che corrono verso un qualcosa che oltre a non essere per nulla cultura è anche un modo per rendere tutti uguali, per trasformare il pensiero in qualcosa di collettivo e plasmabile a piacimento da chi ha in mano il potere.

Nell’articolo entra prepotente la funzione retorica del termine "umorismo", per come lo studiava Pasolini, anche quando descrive la definizione di un giornalista del Premio Strega "umoristico", perché ne aveva dato un aggettivo che lui non condivideva, ossia "inutile". Però difendeva il giornalista, affermando che "umoristico" non era un termine dispregiativo, o qualcosa del genere (non ho l’articolo sottomano in questo momento).

Ecco, iniziava tutto lì, oggi non leggo qualcuno disquisire di CULTURA in modo forte, né articoli a questo dedicati no, sembra quasi un argomento che non interessa, riservato solo a chi la cultura "la fa" ma che non ha voce... forse perché gli editori lo considerano "povero sul mercato"? FORSE...

 


Data: 23/12/2023