150? Unit? d’Italia. Suggestiva mostra a Palazzo Salis
Il 17 marzo le visite guidate saranno gratuite alle 10-11-12-14.30-15.30-16.30... Il Palazzo Salis di Tirano apre le porte alla storia... di Regina Vio* L’identità non è un’etichetta certa, solida, granitica, è un accumulo di eventi storici, di scelte e strategie politiche e di quotidianità non meno importante. Le aree geografiche fluttuano sotto la spinta dei cambiamenti e la Valtellina non è esente da tutto questo; ogni epoca, ogni periodo può essere valutato, criticato, giudicato con gli occhi del presente ma nulla può rimuovere le testimonianze di chi quei momenti gli ha vissuti in presa diretta. La mostra a Palazzo Salis offre una panoramica dei sessanta anni che vanno dal crollo del governo grigione (1797) all’Unità d’Italia (1861) attraverso il fil rouge che lega la famiglia Salis Zizers alle scelte politiche del territorio. Una storia di potere fatta dai potenti, potrebbe essere la prima affermazione logica, ma quando i “potenti” scelgono di interagire in prima persona con gli eventi storici e quando questi eventi modificano radicalmente gli equilibri allora la storia del potere diventa storia dell’identità di ognuno di noi. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, Palazzo Salis a Tirano allestisce una mostra all’interno del proprio circuito museale di 10 sale affrescate, che ripercorre attraverso importanti testimonianze di famiglia i sessant’anni che portarono all’Unita. Dal crollo del governo grigione all’arrivo delle truppe napoleoniche e alla Repubblica Cisalpina (1797), dal dominio austriaco con i primi moti insurrezionali e le guerre d’indipendenza alla proclamazione del Regno d’Italia (1861), la famiglia Salis di Tirano partecipò attivamente ai diversi movimenti politici e culturali ottocenteschi con personalità che segneranno coraggiosamente gli eventi storici. Figura centrale della mostra è il Conte Ing. Ulisse Salis, passionale sostenitore del Regno d’Italia, che scontò il suo ardente credo nelle carceri prima di Mantova e poi nella spietata durezza della fortezza di Kufstein da dove uscì, nel 1857 , grazie ad un’amnistia proclamata in occasione di un viaggio in Italia di Francesco Giuseppe. Insieme ai suoi fratelli Ulisse accolse G.Garibaldi a Palazzo Salis nel 1859, continuando a sostenere con forza i suoi ideali nonostante la durissima esperienza del carcere austriaco. La mostra propone importanti documenti, come le lettere scritte da Ulisse alla moglie Teresa Calvi dal carcere di Mantova, ed è arricchita da preziosi pezzi d’arte, come l’ inedito ritratto della stessa Teresa Calvi ad opera di A. Caimi o il servizio napoletano in porcellana ed oro zecchino. Incuriosiscono alcune fotografie inedite della Milano del 1861, come quella del primo cantiere della prima stazione centrale ferroviaria, progettata dall’arch. francese Louis-Jules Bouchot e di piazza del Duomo vista dalla cattedrale. Diversi cimeli e medaglie dell’epoca ricordano il valore ed i momenti storici di maggior impegno del patriota, come la medaglia d’oro del I° Re d’Italia quale riconoscimento per aver con coraggio sottratto e nascosto delle armi al nemico, con il solo aiuto del fratello prete Giuseppe. Preziosi quadri arricchiscono l’intero circuito di visita e sicuramente di rilievo è il ritratto di Rodolfo Salis (padre di Ulisse) ad opera di Giovanni Carnovali, detto il PICCIO. Diverse schede informative sintetiche accompagnano il visitatore inquadrando questo periodo di storia d’Italia, della Valtellina e della famiglia Salis. In un anno sicuramente di celebrazioni, l’evento di Palazzo Salis vuole essere soprattutto una condivisione di testimonianze di storia reale, vissuta e documentata. La mostra resterà allestita fino al 31 ottobre 2011. E’ visitabile tutti i giorni con visite guidate al mattino, dalle 10.30 alle 12.30, alle quali si aggiungono per il periodo da Pasqua a fine settembre visite pomeridiane dalle 14.30 alle 16.30. *Curatrice della mostra con PAOLA SERTOLI SALIS, fotografie di FRANCESCO SERTOLI SALIS
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