A proposito di ISTRUZIONE... che succede in VALTELLINA??
Di Narciso Zini* Riprende la scuola e naturalmente da subito emergono i problemi rimasti irrisolti o addirittura neppure affrontati nonostante le numerose sollecitazioni da parte dei cittadini ed Enti Locali. Già l’impostazione che prevede graduatorie nazionali, elenchi ministeriali, nomine che arrivano dopo un mese dall’inizio dell’anno scolastico sono penalizzazioni che subiamo, se poi ci si mette anche in valle a creare problemi anziché trovare soluzioni ; di male in peggio. Durante l’estate abbiamo denunciato e combattuto l’assurda volontà di soppressione di alcuni indirizzi di formazione presso la struttura del Vallesana di Sondalo in Alta Valle. All’atto dell’ingresso dei ragazzi nella struttura numerosi genitori mi hanno telefonato e contattato, inorriditi dall’organizzazione ed accoglienza ricevuta, sintomo che non si è trovata una soluzione ma probabilmente provveduto a una pezza. Quando uno stato impone l’obbligo formativo, deve dotarsi delle strutture necessarie per consentire al cittadino di poter ottemperare a tale obbligo. Deve dotarsi di strutture oltre che scolastiche anche di ospitalità per chi risiede lontano dagli istituti. I regolamenti per la convittualità, secondo l’interpretazione della direzione del convitto nazionale “Piazzi“ sembra poter essere garantita soltanto a chi frequenta istituti statali, non si può dare ospitalità a chi arriva da lontano se ha scelto di frequentare corsi regionali e orrore “ professionali “, banditi perché i programmi e orari son diversi da quelli previsti negli istituti superiori nazionali. In una precedente comunicazione criticavo la leggerezza nell’aprire nuovi licei fossero pure sportivi, visto la fine di questi in esperienze passate. Le cause sono note, l’impossibilità di attrarre studenti che arrivano da oltre provincia per l’inesistenza dei necessari posti ricettivi. Il timore è che se fra tanti proclami per la cultura e formazione, il risultato è questo non ci resta che piangere, nonostante gli impegni e contributi non dovuti, che in diverse occasioni i Comuni si sono assunti. *Vicesindaco di Livigno
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