ACQUA BENE COMUNE: PRESIDIO DAVANTI AL PIRELLONE
ACQUA BENE COMUNE: PRESIDIO DAVANTI AL PIRELLONE

E’ in discussione oggi al Pirellone la Legge Regionale sull’attuazione del decreto Ronchi e il Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio, nella persona di Martina Simonini, comunica che ci sarà un presidio  davanti alla sede della Regione Lombardia. 

Sempre Simonini fa un bilancio di ciò che sta accadendo in Valtellina e Valchiavenna, partendo da una constatazione: "L’accelerazione alla privatizzazione dell’acqua, imposta a tutti i livelli istituzionali (provinciale, regionale e nazionale) ci induce ad essere attivi su più livelli senza dimenticare l’azione di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. Un lavoro impegnativo e a tratti faticoso al quale non intendiamo però rinunciare convinti come siamo che l’acqua è e deve rimanere un servizio pubblico essenziale, un diritto e non un bisogno, un bene che non può essere trattato alla stessa stregua di un altro bene commerciale".

 

Entrando nel concreto, "quello che si può  riscontrare da una empirica indagine è che alcuni Sindaci,  pur preferendo la gestione "in house", si sono trovati a votare, nel corso dell’ultima assemblea della SECAM, un pacchetto (piano aziendale) preconfezionato, nel quale non hanno potuto avere ruolo partecipativo, che prevede tutt’altra cosa e che è stato presentato come l’unica strada possibile. Questo a dispetto della  "ampia partecipazione e condivisione" paventata dal Presidente Sertori anche nell’ordine del giorno sul Servizio Idrico Integrato presentato al Consiglio Provinciale nella sua ultima seduta, dove il documeto stesso (che, come ha giustamente affermato il consigliere prov.le  Righi del PDL non è altro che la fotocopia del Decreto Ronchi!) è stato approvato con 18 voti favorevoli, uno contrario e uno astenuto su venti consiglieri presenti e votanti.

L’esito era abbastanza scontato...".

 

Il Coordinamento ha quindi scritto si sindaci, "per evidenziare che la strada per richiedere la deroga per la gestione in house è ancora percorribile: abbiamo un anno di tempo. Non è certo che la otterremo, ma occorre almeno provare". 

d agire a diversi livelli, chiedendo alla Provincia di Sondrio che si attivi per la richiesta della deroga per la gestione in house e prendere atto dei contenuti dell’approvanda legge regionale; appoggiare i diversi attori (dall’ANCI al Coordinamento Regionale Acqua Pubblica passando per diversi partiti e associazioni) che, pur con sfumature diverse concordano nell’affermare che la normativa è sbagliata sotto diversi punti di vista; appoggiare la richiesta di moratoria attraverso l’adozione di deliberazioni consiliari da trasmettere al governo centrale.


Data: 30/11/2010
 
30/11/2010, 17:12
DECISIONE RINVIATA

“Prevale il buonsenso, la maggioranza ha concordato con noi che non era logico intraprendere una strada il cui tracciato potrebbe essere completamente modificato e invalidato da qui a tre mesi, con ripercussioni sulla gestione dell’acqua e conseguenti costi e ritardi che ricadranno sulle spalle dei cittadini-utenti”.

 

Così il consigliere del PD Angelo Costanzo in merito al rinvio della discussione sulla riforma del servizio idrico integrato.

Una vittoria che il PD sente sua, avendo dapprima posto la pregiudiziale e quindi chiesto la sospensiva della trattazione del tema, motivandolo con il fatto che rischiava di essere troppo presto per dire una parola definitiva su una riforma che, a febbraio, potrebbe essere stoppata dalla Corte Costituzionale.

 

Dopo aver bocciato la sospensiva, a metà pomeriggio, anche la maggioranza in Consiglio regionale ha condiviso la posizione di Pd, Idv, Udc e Sel: la discussione verrà rinviata al 23 dicembre, dopo l’approvazione della finanziaria regionale, ma soprattutto, si spera, dopo l’emanazione del Decreto Milleproroghe del Governo nazionale.

Il documento romano potrebbe, infatti, contenere una proroga anche all’entrata in vigore della legge che chiede alle Regioni la riforma del servizio. In questo caso, si slitterebbe a febbraio, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale sul ricorso del Veneto. E tutto potrebbe essere rimesso in gioco.

 

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021