16/07/2010, 13:50 ZOMEGNAN E "PANTANI E IL RAGAZZINO"
L’amore di Angelo Zomegnan per Aprica e il Passo del Mortirolo era scaturito nel pezzo "PANTANI E IL RAGAZZINO", scritto per il retro copertina del libro "Pantani Mortirolo", di Cristina Culanti: "Mi ero riproposto – e per certi versi l’avevo anche promesso a mamma Tonina e a papà Paolo – di tenere riservati i miei sentimenti maturati nel tempo nei confronti di Marco. Ma per una volta vengo meno ai propositi perché scrivere del Pirata e del Mortirolo va al di là di qualsiasi evento programmabile ed immaginabile. Pantani sta al Mortirolo come Coppi sta allo Stelvio. A dire il vero: Coppi sta anche all’Alpe d’Huez, al Sestriere, eccetera, eccetera. Per il Pirata ci è sufficiente fermarsi al Mortirolo, la montagna assurta a moloch del Giro d’Italia e di una regione geografica, la Valtellina, da sempre – o meglio: dal 1919 – spartiacque dei destini del Giro d’Italia. Per vent’anni ho vissuto in Aprica per almeno tre mesi ogni estate. Che, calcolatrice alla mano, fanno cinque anni pieni. Senza contare le incursioni autunnali per la ricerca dei funghi porcini e delle “manine”, le gallinelle; e quelle invernali per qualche sciata in tempi più consoni. Ebbene, in uno di quei periodi è anche accaduto che un ragazzino quindicenne, sottrasse allo zio una Lambretta 50 verde pistacchio per avventurarsi su per Pian di Gembro e Trivigno, scortando un amico ben più fortunato a calcioni di una Ossa fuoristrada. Per pura coincidenza, quel ragazzino “scoprì” quello che per l’immaginario collettivo è diventato – grazie alla felice intuizione di Vincenzo Torriani, che ne sposò l’azzardo – il Passo più sinistro del ciclismo: il Mortirolo, appunto. Aggiungiamo pure: il “Mortirolo di Pantani” perché i due resteranno uno sinonimo dell’altro per l’eternità con grande soddisfazione del ragazzino". Angelo Zomegnan Direttore Giro d’Italia |