Arrivano in Valtellina le indagini su Prosperini
Rimbalzano anche in Valtellina le indagini che riguardano l’inchiesta milanese su Pier Gianni Prosperini. L’arresto dell’assessore regionale al Turismo, dovuto a presunta turbativa d’asta e corruzione, avrebbe un filone da seguire anche in valle. E se i magistrati milanesi hanno iniziato a verificare le tangenti per alcuni spot televisivi, ora sembra che il campo si allarghi a finanziamenti sospetti. Prosperini aveva molti contatti in tutte le province lombarde, e alla scorsa Mostra del Bitto aveva partecipato anche lui. Nessun elemento concreto di prove, beninteso, ma ora la magistratura sta indagando sull’attività dell’assessorato tout court. L’inchiesta di Milano che ha portato all’arresto Prosperini era partita dalla presunta tangente di 230mila euro che avrebbe ricevuto per un appalto del valore di 7 milioni di euro (per un appalto di 7 milioni, aggiudicatosi il gruppo televisivo di Raimondo Lagostena; ora i pm Alfredo Robledo e Massimo Storari stanno verificando che non ci siano legami con la concessione di finanziamenti concessi dalla Regione sul capitolo Turismo.
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