Barolo e Barbaresco: i vini che sfidano il tempo a Chiuro
Una nuova sorprendete serata da Enolora, protagonista il re dei vini di Natale Contini Salvo l’intruso, erano tutti della grande annata 1998 i Barolo e i Barbaresco degustati lunedì scorso da Enolora durante un’altra memorabile serata condotta da Luca Gardini, miglior sommelier del mondo. I vini sono stati serviti rigorosamente alla cieca in bottiglie accuratamente coperte. E come sempre accade in queste occasioni le sorprese non sono mancate. Intanto bisogna dire della presenza di numerosi produttori valtellinesi: assieme ad una gentilissima produttrice di La Morra , Maria Cristina Oddero, accompagnata dall’enologo Luca Veglio. La maestria di Luca Gardini ha tenuto altissima l’attenzione (e anche la tensione) per tutta la serata. Quattro Barolo e due Barbaresco più l’intruso hanno fatto discutere per oltre due ore. Ancora una volta Luca non ha sbagliato un colpo. Bottiglia dopo bottiglia ha indicato con incredibile precisione , il vino, l’azienda e il territorio. Discorso a parte merita l’intruso inserito astutamente per trarre in inganno anche il migliore dei sommelier. Intanto l’annata non era il 1998 e qui Gardini ha subito colto la differenza individuando il vino come un Barolo del 1996. E non era facile perché l’intruso avrebbe potuto essere qualunque altro vino, o vitigno, di altra zona italiana o straniera. Dopo lunga riflessione e diverse prove gustolfattive Luca ha gettato la spugna esprimendo tuttavia una preferenza per il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno. L’intruso si è poi rivelato essere, a bottiglie scoperte, il Monfortino prodotto anch’esso da Giacomo Conterno. Perciò il miglior sommelier del mondo ha si sbagliato ma veramente di poco. La degustazione ha nuovamente confermato la fantastica tenuta nel tempo di questi vini. In linea generale, con una sola eccezione, erano ancora tutti molto freschi equilibrati, con una spiccata acidità, sapidi e con una trama tannica che accarezzava il palato. Come al solito quando si assaggiano i vini alla cieca senza la sudditanza psicologica delle grandi etichette non sono mancate le sorprese. Fine e delicato il Barbaresco Martinenga dei Marchesi di Gresy ha stupito tutti per gli aromi floreali, l’eleganza dei sentori di ciliegia, geranio, pepe bianco e violetta. Al gusto un vino lungo e di grande equilibrio. La sorpresa numero uno della serata è stato tuttavia il Barolo Vigna Rionda di Oddero. Qui Gardini ha immediatamente percepito il tannino di Serralunga caratteristico di questo Barolo, franco nei sentori di mora, amarena e liquirizia con un gusto avvolgente, estremamente pulito e di lunga persistenza. Un degno campione dei vini di razza della Langa. Senza esitazione Luca ha indicato questi due vini come i migliori della serata, trovando nel pubblico molte condivisioni. Senza nulla togliere agli altri, basti pensare che tutti hanno avuto un punteggio superiore agli 88/100mi. In degustazione c’erano non dimentichiamolo dei veri numeri uno del terroir langarolo quali il superbo Barbaresco di Gaja dall’inconfondibile gusto internazionale, oltre ai Barolo: Le Vigne di Sandrone, Rocche del Falletto di Bruno Giacosa, e il Caro Bric di Paolo Scavino. Il Monfortino di Conterno è stata in ogni caso l’autentica sorpresa della serata poiché nessuno si aspettava l’inserimento come intruso di un tale mostro sacro (tale anche nel prezzo non accessibile a tutte le tasche) in una batteria già fortemente caratterizzata dalla presenza di vini superblasonati. La serata si è chiusa così tra l’entusiasmo generale dei presenti a cui è stato servito come piatto finale un guanciale di vitello di Fassona con polenta magistralmente preparato da Gianluca dell’Insolita Zuppa che in precedenza ha deliziato i presenti con tre finger food d’ispirazione culinaria piemontese. Gli scroscianti applausi finali hanno premiato il lavoro e l’impegno profuso per l’organizzazione dell’evento da Beppe Bertone, Natale Contini, Anna, Deborah, Giulia ed Eleonora. Sulla serata abbiamo anche raccolte le impressioni di Maria Cristina Oddero: “Letta su TW la notizia della degustazione di Barolo e Barbaresco dedicata al 1998, “il millesimo dell’equilibrio”, con mattatore della serata Luca Gardini, ho immediatamente deciso di partire, in compagnia del nostro enologo Luca Veglio. Era anche un alibi per concedermi una piccola pausa, conoscere Luca Gardini di persona e visitare alcune cantine che, come noi, dedicano impegno e cuore al Nebbiolo. E poi tra i vini proposti in degustazione c’era anche uno dei nostri cavalli di razza, il Barolo Vigna Rionda 1998, di Serralunga d’Alba. E’ stata una piacevolissima serata, volata via, con vini di grande classe e potenza, espressione autentica del nostro unico e variegato terroir. Luca Gardini e’ stato una scoperta, persona profondamente intuitiva, degustatore esperto e di grande sensibilità, ha giocato con maestria tra le colline del Barolo e del Barbaresco, presentando e riconoscendo alla cieca 7 rossi importanti e sottolineando al pubblico finezze di naso, texture, descrittori olfattivi e di gusto, persistenze e longevità. Grazie ad Enolora per la splendida serata. Abbiamo poi visitato due cantine dove abbiamo ricevuto un accoglienza calorosa, il signor Giuseppe Rainoldi ed il nipote ci hanno offerto una bella panoramica storica del loro Inferno e Marco Fay una visita interessantissima nei vigneti terrazzati, al caldo sole di dicembre ed una degustazione altrettanto piacevole di vigne singole e Sfurzat Ronco del Picchio.”
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