CENGALO, il gigante ferito
Il primo a scalare il Pizzo Cengalo fu Douglas Wiliam Freshfield, un alpini sta inglese e ancor oggi si scala anche se quello che è definito il gigante ferito. 3369 metri di rudi rocce, 1.300 metri che lo rendono il più alto di tutte le Alpi Retiche. Nella storia anche il principe Scipione Borghese il 29 giugno 1897 accompagnato dalle guide Martin Schocher e Christian Schnitzler sulla famosa rampa centrale, una salita a dir poco molto rischiosa. Un pilastro alto 800 metri: dalla via Scipione Borghese alcuni pionieri dell’alpinismo e dello sci estremo, ma oggi non c’è più, il 27 dicembre 2011 una frana di circa 2 milioni di metri cubi distruggono gran parte dello Scipione Borghese e dei Pilastri Kasper, il 23 agosto 2017 una seconda frana di quattro milioni di metri cubi interessa la stessa montagna. Luca Maspes scrive: “L’alpinismo sulla Nord del Cengalo non è morto, forse lo rivedremo solo tra un po’ di anni e sarà sempre su terreno misto. Per salire su un franamento, ciò che più importa sarà il collante che tiene fermo tutto, per cui solo in inverno e con basse temperature la nord del Cengalo rivedrà gli alpinisti.”
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