ConserVa segale e grano saraceno
Valorizzare la coltivazione degli ecotipi valtellinesi di grano saraceno e segale per promuovere lo sviluppo di una filiera agroalimentare locale. E’ questo l’obiettivo Parte il progetto “ConserVa: Conservazione, gestione ed uso sostenibile delle risorse genetiche di grano saraceno e segale in Valtellina”. Parte sotto il segno della promozione dello sviluppo della filiera agroalimentare valtellinese e verrà presentato lunedì prossimo, 11 novembre alle ore 11 presso la Biblioteca Comunale di Teglio. ConserVa è cofinanziato da Regione Lombardia nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (fondi FEASR), vede riuniti in partenariato l’Università di Milano-Bicocca (capofila), la Fondazione Fojanini, il Parco del Monte Barro, le Aziende agricole di Fanchi Andrea, Orto Tellinum di Jonatan Fendoni, Rosa dei Venti di Riccardo Finotti, Cof e Casele di Jolanta Wilkosz, e può contare sul sostegno del Comune di Teglio e dell’Associazione per la coltura del grano saraceno di Teglio e dei cereali alpini tradizionali. Con ConserVa si prevede, per i prossimi tre anni, di produrre un’approfondita indagine genetica e agronomica sugli ecotipi di grano saraceno e segale coltivati e custoditi localmente dagli agricoltori della Valtellina. "Il progetto spiegano i promotori - prevede quindi un censimento delle sementi di grano saraceno e segale presenti sul territorio, ricostruendone le origini e analizzandone le caratteristiche morfologiche. Le sementi raccolte verranno coltivate in condizioni sperimentali di laboratorio e di campo per ottenere materiale idoneo per le analisi genetiche e informazioni sulla produttività e sulle rese. Gli ecotipi locali selezionati sulla base di queste indagini verranno quindi conservati sia grazie alla coltivazione in campo aperto da parte delle Aziende agricole partner di progetto, sia nella banca del germoplasma del Parco del Monte Barro (Centro Flora Autoctona - CFA). L’obiettivo ultimo è quello di produrre una “carta d’identità” per gli ecotipi valtellinesi di grano saraceno e segale, e favorirne il rilancio nella filiera agroalimentare locale". Come sottolinea la prof.ssa Sandra Citterio dell’Università di Milano-Bicocca "tra i punti di forza del progetto c’è il coinvolgimento di aziende agricole e realtà locali che si sono recentemente impegnate in iniziative di recupero di questo patrimonio genetico e che costituiscono il punto di partenza per la creazione di una rete di agricoltori-custodi delle agro-biodiversità valtellinesi - ha- Durante il progetto verranno organizzate attività di sensibilizzazione rivolte adagricoltori, consumatori, operatori del commercio e della ristorazione, con l’obiettivo di incentivare la produzione e l’acquisto di pasta e pane realizzati con farine del territorio".
|