COSTANZO, PD: NECESSARIA L?UNIONE DEI COMUNI. PGT IN RITARDO
COSTANZO, PD: NECESSARIA L’UNIONE DEI COMUNI. PGT IN RITARDO

Il consigliere della Regione Lombardia Angelo Costanzo insiste su un fatto: “La situazione della finanza pubblica, l’applicazione del federalismo municipale e i maggiori servizi che i comuni devono fornire ai cittadini non possono non aprire una riflessione sul riassetto dei comuni e sul ruolo di alcuni enti. A cosa servono le Comunità montane se non fanno unione dei servizi a partire dalla pianificazione urbanistica e la messa in rete dei servizi? È giunto il tempo di scelte coraggiose e di iniziare a parlare concretamente di unione dei comuni senza trincerarsi dietro le paure di perdere storie o tradizioni locali. Il nostro territorio si presta, in alcune realtà, anche per configurazione orografica, a questa sfida istituzionale. Tutte le amministrazioni si lamentano che non reggono più i costi e l’erogazione dei servizi ma nulla si muove. È il tempo del coraggio e di superare il conservatorismo dei campanili e di guardare al futuro assetto istituzionale della Valtellina e Valchiavenna”. 

 

di Angelo Costanzo

 

“La decisione presa in Consiglio regionale di posticipare il termine per adottare il Piano di governo del territorio (Pgt) non può non aprire una riflessione sul fallimento di una norma che veniva definita storica per il territorio lombardo.

La proroga prevede che i Comuni che al 30 settembre 2011 non avranno adottato il Pgt non potranno dar corso all’approvazione dei piani attuativi dei vecchi Piani regolatori. Il termine ultimo per approvare il Pgt è fissato al 31 dicembre 2012. Ritardi e criticità sono aumentate, dal momento che per il 2011 la Giunta regionale ha azzerato i fondi a sostegno per i Comuni per la stesura del Pgt.

 

A distanza di sei anni, dalla  legge regionale per il governo del territorio (l.r.12/05), “fortissimi sono i ritardi per l’adozione e l’approvazione dei Pgt. Una legge che doveva ridurre il consumo del territorio e pianificare lo sviluppo urbanistico ed economico della Lombardia ha di fatto fallito in parte il suo risultato. Basta guardare i numeri sui dati di Regione Lombardia: su 1546 Comuni solo 812 (il 53%) ha avviato la procedura del Pgt; 277 (18%) ha adottato il Pgt; 457 (30%) sono i più virtuosi che lo hanno approvato. 

 

In questo quadro la Provincia di Sondrio si caratterizza negativamente perché è ultima nella classifica lombarda. Su 78 comuni sono stati 62 (79%) ad aver avviato l’iter del Pgt; 10 (13%) hanno adottato il Piano; 6 (8%) hanno approvato il Piano di governo del territorio.

 

In questi anni le urbanizzazioni selvagge hanno sottratto aree importanti al territorio provinciale e il fondo valle è diventato un capannonificio. Non sono contrario alla realizzazione di capannoni che creano economia e portano occupazione: sono contrario ad aree industriali, artigianali e commerciali sparse lungo tutto l’asse della Ss 38. Una pianificazione che ha portato ad avere 82 aree industriali e artigianali su 78 comuni. Un errore di pianificazione che risponde più al consenso immediato che a logiche di sviluppo sostenibile. Credo che sia importante aprire una riflessione che vada al di là dei problemi burocratici e normativi che hanno caratterizzato l’applicazione della legge. Senza una giusto e necessario riassetto istituzionale, una norma di governo del territorio, non poteva che fallire nel suo nobile risultato. 

 

78 Pgt si prestano a forti azioni di micro e macro interessi di parte che di fatto vanificano la logica di programmazione unitaria del territorio secondo un modello di sviluppo sostenibile. L’approvazione in forte ritardo, solo nel 2009, del piano di coordinamento provinciale non ha certamente contribuito a una pianificazione corretta. 

 

 

 

 


Data: 16/02/2011