Disegni del CARAVAGGIO ritrovati, la parola a Tresoldi
In altri momenti avevo avuto modo di partecipare ad una trasmissione televisiva con il Prof. Maurizio Marini, grande esperto delle opere del Caravaggio, il quale proclamava di aver trovato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, un disegno preparatorio per la Vocazione di san Matteo ( penna e bistro acquerellato, mm.158x184 ). Molti studiosi si sono impegnati ad esaminare questo disegno, ma poco credito hanno potuto dare che fosse veramente del Caravaggio.
La grande sorpresa di questi giorni, per esce da due studiosi, Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli pressoché sconosciuti agli studiosi del Caravaggio, che hanno diffuso a mezzo stampa, la notizia di un ritrovamento presso il Civico Gabinetto del Castello Sforzesco milanese, di 96 disegni attribuibili ad un giovane Caravaggio? In altri tempi durante il mio giro di consultazioni per delle ricerche, penso di avere io stesso visto quei disegni, e solo a pensarci mi fa venire la pelle d’oca. Ma il fatto più incredibile, è che questi disegni sono passati per le mani di molti dei più attenti e preparati studiosi. E’ dunque possibile che chi li hanno guardati ed esaminati magari con raggi infrarossi, erano così strabici da non valutarne il valore? A questo punto esprimere un parere sulla validità di tale affermazione mi è difficile, ma certo che se fosse vero che i due ricercatori non si sono mai presentati in questo archivio per una visione dei disegni come risulta dai registri, possiamo solo pensare a come sia stato possibile arrivare ad una così importante attribuzione. Sembrerebbe infatti che la loro scoperta sia stata fatta solo esaminando i disegni da un dischetto contenente 1738 file in formato jpeg e successivamente in un confronto con opere del Caravaggio, avrebbero incollato particolari dei disegni usando i fotomontaggi a photoshop. Da parte mia vorrei aggiungere che forse poca attenzione ad un capitolo del mio libro “Caravaggio, ipotesi e realtà” dove, ho potuto arrivare alla conclusione che nel contratto che pone il Caravaggio nella bottega del Peterzano, si dice che il futuro artista deve restarci per quattro anni ma che, come può essere possibile, il Peterzano non essendo obbligato ad un rispetto del contratto, sia stato parecchio impegnato con il suo lavoro, tanto da far credere che il Caravaggio poco sia rimasto nello studio del Peterzano senza niente lasciare di eventuali suoi lavori.
Estratto dal libro “Caravaggio, ipotesi e realtà”
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Data: 17/07/2012
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17/07/2012, 15:32 Caravaggio, ipotesi e realtÃ
Francesco Tresoldi, artista e studioso del Caravaggio (è suo il libro “Caravaggio, ipotesi e realtà”) |
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
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