DON GIGI DI TREMENDA XXL: NATALE PROSPETTIVA DI VITA, SEMPRE
Abbiamo bisogno di più mangiatoie e meno distributori automatici! Nazareth è molto lontana da Betlemme. Nazareth è in Galilea, Betlemme in Giudea: in mezzo un sacco di chilometri, tanta strada da fare. …i sogni sono sempre molto lontani dalla realtà… Ma basta un decreto qualsiasi, una legge qualsiasi fatta per un interesse particolare (il censimento è voler contare quanta gente c’è per capire quanti soldi devono entrare nelle casse grazie alle tasse che la gente dovrà pagare). Basta un decreto dell’Imperatore per accorciare le distanze e rendere possibile, anzi, ‘obbligatorio’ il realizzarsi della Parola dei Profeti: “E tu Betlemme, terra di Guida, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà un capo che pascerà il mio popolo, Israele” (Matteo 2,6); “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi” (Matteo 1,23). Giuseppe mai avrebbe potuto prenotare il parto di Maria a Betlemme, e in una mangiatoia poi…! La strada, ‘il sogno’ è subito in salita, anche se c’è qualcuno che è pronto a ‘vedere’ e a ‘fare festa’: i pastori che vegliano il loro gregge appunto. Insomma Natale è una questione che riguarda chi non accetta di addormentarsi sulle comodità della vita e in sicuri alberghi pieni zeppi di qualunquismo e di arrogante rassegnazione. Natale non è neppure una questione che possa riguardare chi ha smesso di ‘sognare una strada’ diversa dalle troppe ‘autostrade’ svuotate dalla fatica e dall’Amore. Non c’è posto lì per il Cristo. La vita è una cosa seria ed affascinante e va affrontata da svegli. La vita è fatica e l’unico senso che può avere è quello dell’Amore di una vita ‘spesa’ per Lui e per gli altri…perché solo così ritrovi il tuo ‘rinascere’ giorno dopo giorno nella prospettiva della Risurrezione. Va bene una mangiatoia allora, perché quello che importa è il ‘messaggio’ che proprio da lì viene fuori: la pace sulla terra e la certezza che c’è un Dio che ci ama. Fare Natale è voler costruire la pace adesso, dentro al nostro tempo, perché abbiamo accettato di essere amati da Lui. Fare Natale è voler essere ‘svegli’ adesso nella luce e nella meraviglia di un progetto incredibile che Lui è venuto a ‘farci vedere’. Abbiamo bisogno di più mangiatoie e meno distributori automatici! Fare Natale è accettare di ‘nascere’ ancora dentro al Suo Progetto. Ma non sarà mai Natale se già da adesso non ho dentro la prospettiva della Pasqua…il nostro non sarà mai il “Dio dei morti, ma dei vivi”…anche se dobbiamo passare attraverso il calvario. L’abbinamento però è ‘magiatoia’ e ‘sepolcro vuoto’, ed allora noi siamo già ora dentro alla Risurrezione. Natale è prospettiva di vita per sempre. …e allora Buon Natale ! Don Gigi.
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