Energia: Consulta boccia la Legge della Regione Lombardia
La Consulta ha bocciato la Legge della Regione Lombardia sulle concessioni idroelettriche e il consigliere regionale Angelo Costanzo constata: “Una norma che invece di cambiare la storia della Valtellina è servita solo per alimentare il consenso politico della Lega”. E’ duro Costanzo, mentre spiega che “dopo l’approvazione, nel dicembre 2010, della legge regionale per il rinnovo delle concessioni idroelettriche avevo invitato alla prudenza di fronte all’entusiasmo leghista. Un entusiasmo eccessivo che definiva il risultato dell’approvazione della legge regionale storico al punto tale da cambiare il futuro della Valtellina con una promessa di 100 milioni di euro che sarebbero entrati nelle casse dell’amministrazione provinciale”. “ La sentenza n. 339/2011 depositata il 22.12.2011 ha di fatto sancito l’incostituzionalità della legge regionale con un duro giudizio che poco spazio lascia ad interpretazioni ed alibi di convenienza: “Appena prima dell’approvazione della legge nel dicembre 2010 avevo espresso i miei dubbi circa il rischio che la norma invadesse confini di competenza che non sono proprie dell’Aula del Consiglio regionale - continua Costanzo -, avvisando l’Assessore che ci si trovava sulla sottile linea di confine di competenze dentro quell’articolato e quella norma. Così come nell’ultima riunione del comitato istituzionale acque avevo fatto ben presente tutti i rischi di incostituzionalità della legge. Se il Pd fosse stato ascoltato non avremmo perso due anni di tempo, ora che il gruppo della Lega è in difficoltà, dopo la bocciatura della legge, dà la colpa al decreto Bersani sulle liberalizzazioni, dimenticandosi che negli ultimi dieci anni ha governato per otto. Basta dunque con gli annunci, con i comitati istituzionali che vengono usati ad hoc ma mai effettivamente coinvolti, con le giornate dell’acqua e con i concerti propiziatori di finte vittorie padane e proclami epici”.
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