Fojanini, Melav? e Apa. Fava in VALTELLINA
L’assessore di Regione Lombardia all’Agricoltura Gianni Fava ha incontrato ieri, lunedì 19 dicembre gli allevatori, i vertici di Melavì e di Fondazione Fojanini. La visita in Valtellina perché, come spiega Fava "abbiamo bisogno di concludere un percorso di riorganizzazione del comparto agricolo, con il massimo supporto dell’ente pubblico, e l’idea che questo intervenga a fronte di progetti che arrivano dai territori. Ma non è il pubblico che decide cosa fanno i privati. Gli strumenti ci sono, sono stati utilizzati poco all’inizio". Si è parlato di agricoltura di montagna, di aree svantaggiate, e l’assessore ha focalizzato l’attenzione su diverse problematiche che toccano da vicino chi vive di agricoltura e di allevamento. I punti di vista di FAVA AREE SVANTAGGIATE: "Sulle misure di montagna, in particolare per gli investimenti, le domande sulla 4.1 hanno pareggiato le risorse. Rispetto alla prima edizione della stessa misura, l’anno scorso, la propensione all’investimento anche nelle zone svantaggiate di montagna è decisamente aumentata. Un fatto molto positivo. Abbiamo intenzione di fare uscire nuove misure, mantenendo la modalità usata finora, per cui le risorse specifiche per la montagna stanno in un capitolo per la montagna: graduatorie non più provinciali, ma aree svantaggiate e non svantaggiate, con il vantaggio per le prime di usare tutto il plafond di risorse fino al completamento. Alla montagna vanno risorse a prescindere dalla capacità di produrre, va premiato lo sforzo di saper gestire e presidiare il territorio". ALLEVATORI (presidente di Apa Sondrio è Plinio Vanini):"Con l’associazione allevatori di Sondrio abbiamo, quindi, ragionato sulle prospettive gestionali e sul tema delle associazioni allevatoriali in questo territorio, alla luce del fatto che l’associazione provinciale allevatori ha di fatto mantenuto la propria autonomia. Un dato positivo, anche se saranno necessari alcuni interventi per cui abbiamo immaginato un percorso comune con Regione Lombardia. Il ritardo dello Stato sul piano operativo nazionale sulla biodiversità ha creato una condizione di grave disagio su tutto il sistema allevatoriale e a maggior ragione su quello di montagna, dove le aziende sono di dimensioni inferiori allo standard medio. Il rischio è che Sondrio venisse annesso a Brescia, una realtà molto dissimile. La specificità della montagna è stata salvaguardata, ora dobbiamo capire se ci sono strumenti per garantire risorse adeguate. Abbiamo perciò ipotizzato un percorso comune, con la provincia di Sondrio e l’Apa stessa, utilizzando gli strumenti disponibili". FRUTTICOLTURA (Neo eletto presidente di Melavì è Bruno Delle Coste): "La situazione è complessa, la remunerazione della materia prima ai produttori è assolutamente insoddisfacente, al di sotto del minimo vitale in alcuni casi; ciò rischia di pregiudicare lo sviluppo del comparto nei prossimi anni. Siamo disponibili a intervenire con gli strumenti del Psr, sia per l’innovazione e la ricerca, ma anche per promozione e investimenti. Stiamo valutando l’ipotesi di riaprire i piani di filiera, che il precedente Cda non aveva utilizzato: si possono fare investimenti oltre che sugli impianti aziendali anche su quelli produttivi, con finanziamenti a fondo perduto fino al 50%. C’è in gioco il futuro delle mele di Valtellina. Non possiamo permettere che il comparto subisca troppi scossoni. Ho poi deciso di sostenere un piano di promozione nel quale coinvolgere la grande distribuzione lombarda, dal momento che non è il mercato a mancare, ma la capacità di remunerare il prodotto". Fondazione FOJANINI: "L’incontro con il presidente Flavio Bottoni e il direttore Graziano Murada alla Fondazione Fojanini è servito per fare il punto su alcune nuove attività e una sostanziale revisione del core business di questa fondazione, che resta nell’alveo dell’agricoltura di montagna, ma tende a specializzarsi. Abbiamo parlato di vitigni resistenti di Nebbiolo, di sviluppo di nuove modalità di ricerca e sperimentazione e sulla capacità dei vitigni di resistere alle diverse problematiche ambientali, e nuove attività da porre in essere a supporto del mondo della mela, l’altra grande tematica in discussione, con l’idea che la Fojanini diventi uno strumento operativo a supporto dell’attività agricola e zootecnica della valle".
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