Fotovoltaico? Costanzo chiede regolamentazioni al Pirellone
Consumare il territorio? Il consigliere regionale Angelo Costanzo dice un secco “no”, e lo fa anche quando si parla di energie rinnovabili, presentando un emendamento in Commissione Ambiente della Regione Lombardia per chiedere che venga definita una loro precisa localizzazione: “La Giunta regionale della Lombardia deve elaborare al più presto le linee guida per le fonti rinnovabili, già emanate da altre Regioni, per evitare un consumo sconsiderato di suolo agricolo e di pregio paesaggistico. Per questo abbiamo presentato un emendamento all’ssestamento di bilancio, in votazione la prossima settimana in Consiglio regionale, che ha lo scopo di frenare possibili progetti in zone di rilevanza ambientale di impianti di produzione fotovoltaica a terra. Che non si potesse andare avanti senza regole lo si sapeva dall’inizio, da quando cioè si era promulgato il famoso decreto per le rinnovabili. Sono passati anni e ancora Regione Lombardia non ha presentato le sue linee guida per far sì che lo sviluppo di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili si concili con un corretto uso del suolo. In questo periodo di tempo abbiamo assistito alla realizzazione di progetti - soprattutto di fotovoltaico a terra - che hanno tracciato ferite profonde nel territorio e in zone che avrebbero dovuto essere diversamente preservate. Regione Lombardia annuncia la prossima pubblicazione delle linee guida, ma intanto nicchia evitando di deliberare misure di salvaguardia. Per questo insieme agli altri colleghi della Commissione Ambiente abbiamo deciso di presentare l’emendamento, che trova il suo fondamento nella necessità appunto di salvaguardare alcune parti del territorio lombardo dalla proliferazione incontrollata degli impianti fotovoltaici cosiddetti ‘a terra’, ossia non integrati. Una tipologia di impianti che, benché alimentata da fonte energetica rinnovabile, per sua natura implica impatti di carattere ambientale e un elevato consumo di territorio. Regione Lombardia non può quindi pensare di rimandare ad libitum l’individuazione delle aree non idonee alla loro localizzazione, sancito dall’articolo 12 del Decreto ministeriale sulle rinnovabili. Noi chiediamo che in attesa delle linee guida delle Giunta regionale il Consiglio legiferi con propri indirizzi la collocazione delle fonti d’energia rinnovabili perché è necessario salvaguardare alcuni siti da interventi i cui effetti, pur pregevoli sotto il profilo dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, avrebbero come inevitabile risvolto la compromissione di parte del territorio. Non si possono lasciare soli i Comuni e le Province nella gestione dell’individuazione delle aree non idonee alla collocazione di impianti fotovoltaici”.
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