Frana della Val Pola
ZONA MISTERIOSA - L'enorme frana della Val Pola scese il 28 luglio 1987, dieci giorni dopo una catastrofica alluvione. Trascorsi 22 anni fervono i lavori per la messa in sicurezza. Si tratta di riportare l'Adda a cielo aperto perchè fidarsi dei soli bypass è rischioso. Si spera che questi lavori possano risolvere anche problemi ambientali, paesaggistici e di viabilità.
LA CICLABILE (foto 1)
La nuova ciclabile si innesta al secondo tornante. Chi sale dovrà pedalare sino alla galleria alta di San Bartolomeo: un piccolo Mortirolo! Sarà l’unico passaggio sino alla fine dei lavori. Poi si verrà a creare un circuito interessante. Peccato che non si sia stati capaci di realizzare l’area faunistica a San Bartolomeo. La volevano quasi tutti e i soldi erano pronti. Poi si è fatta in Val Camonica. Occasione persa. LA NUOVA STRADA (foto 2, 3 ,4)
La nuova strada è stata alzata ad Aquilone e poi abbassata all’altezza dei bypass. Poi si sale leggermente per innestarsi al primo tornante. LA SPERANZA (foto 5, 6)
L’andamento dei primi argini farebbe supporre che si stia creando un LAGHETTO. Molto bene, ma basta un temporale per riempirlo di inerti. Ci sarà una cava? Se il lago sarà mantenuto pulito, nel fiume a valle scorrerà acqua cristallina. LE BRIGLIE (foto 7)
Sono state eliminate le briglie più alte. Speriamo che quelle rimaste vengano sagomate per dare un percorso sinuoso all’Adda. I MASSI CICLOPICI (foto 8)
I massi ciclopici sono stati numerati. Speriamo che non vengano spaccati ma collocati integri nel nuovo corso dell’Adda, che attualmente è troppo piatto. Rinaturalizzazione indispensabile, sia per l’occhio che per rallentare l’acqua, che per ricreare ecosistemi, e quindi autodepurazione. LA BUCCIA DI BANANA (foto 9)
Questa falegnameria doveva essere costruita proprio cosi similcapannone? E se l’attività si svilupperà? - Chi lo desidera può inserire il proprio commento cliccando "Entra nella discussione"
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