04/09/2012, 16:59 L’intervista
Di ritorno da Solkan, le impressioni di Giorgio sono un misto di emozione, incredulità e gioia allo stato puro. “L’oro nella classica - ci spiega - era totalmente inaspettato, io e Luca ci eravamo preparati per una medaglia nella sprint, eppure nella gara lunga ho dato ben 18 secondi al secondo classificato, davvero un distacco importantissimo” Un fiume che ti ha favorito? “Il fiume era molto piatto e più che le capacità tecniche era necessario avere resistenza fisica e dunque allenamento, devo dire che con Luca abbiamo fatto un ottimo lavoro, e la fatica affrontata in questi mesi è servita”. E cosa ci dici dell’argento nella sprint? “Se l’oro nella classica mi ha letteralmente scioccato, per l’argento nella sprint avevo lavorato molto, è stata durissima comunque perché il primo classificato è stato una scheggia. Devo comunque ancora assorbire il colpo per questi due titoli”. Come ti trovi in Nazionale? “In Nazionale è come essere a casa, mi trovo benissimo, i miei compagni di squadra ora sono anche gli amici che frequento nel tempo libero. Il mio allenatore, Luca Cardinali, è ormai un secondo papà, con lui parlo di tutto, ma ciò non ci distrae dagli obiettivi e soprattutto la confidenza che abbiamo non mi procura alcuno sconto sugli allenamenti a cui mi sottopone, a volte davvero tosti. Ringrazio Luca di cuore perché ha contribuito a realizzare questi importantissimi risultati”. Qual’è il trucco per trasformare un sogno in realtà? “Nello sport non c’è trucco, o meglio, il trucco è quello di sempre: impegno, costanza e dedizione, insomma lavorare, lavorare e ancora lavorare. Ho sempre avuto l’appoggio dei miei genitori e da parte loro non ho subito alcuna pressione, anzi più volte ho pensato di smettere e sono stato sempre libero di farlo, anche ora se volessi”. Smetteresti ora? “No, ora no, sarebbe troppo facile. Ora sono super motivato e so che mi aspetta ancora tanta fatica, al strada è lunga e le sfide si faranno sempre più impegnative, dunque mi godo qualche giorno di pura felicità e poi mi rimetto a remare. Ad attendermi tra l’altro ci sono due appuntamenti “con il destino”: la Coppa del Mondo 2013 e i Mondiali 2014 e proprio qui a casa mia, lungo le rapide di Boffetto dove ho fatto le miei prime pagaiate. Gareggiare in casa, in competizioni di tale livello, credo sia il sogno di ogni atleta. Vedremo, un passo alla volta”. Grande la soddisfazione in casa Dell’Agostino così come in casa Indomita, dove si raccolgono i risultati di un lungo e paziente lavoro finalizzato alla promozione e alla valorizzazione degli sport d’acqua viva. “Che dire - racconta il presidente dell’Indomita Giorgio Dell’Agostino - questi sono momenti di pura felicità per tutti noi, assistere al successo di un ragazzo come Giorgio mi rende orgoglioso e mi conferma che tutti i sacrifici affrontati in questi anni non sono mai stati così leggeri. Grazie Giorgio e continua così!” |