Giovent? Italiana: Siano le banche a pagare la crisi!
IN TUTTA ITALIA PROTESTE DAVANTI ALLE SEDI DI BANKITALIA Bankitalia vuole far tornare gli italiani a pagare una tassa ingiusta e odiosa come l’Ici? Nulla di nuovo sotto il sole: è tipico del sistema della banche e dell’alta finanza vivere sulle spalle di cittadini ignari e tartassati di sacrifici e ingiustizie. Noi pensiamo invece che i sacrifici debba iniziare a farli proprio il sistema delle banche, a partire dalla "nostra" Banca d’Italia: è per questo che questa in questa settimana Gioventù Italiana ha provocatoriamente affisso volantini e striscioni in tutta Italia, di fronte alla sedi locali della Banca d’Italia, recanti tra le altre cose l’elenco di tutti i soci privati di una banca che dovrebbe essere "di Stato", e quindi pubblica, come in tanti pensano. Si va dall’11,5% di Capitalia al 2,8% della Bnl, dal 27,2% del Gruppo Intesa al 2,5% della Monte Paschi di Siena, ecc. ecc. ecc.! Di fatto, la nostra banca "di Stato" - così come tantissime altre filiali europee, Bce compresa - è tutto fuorché pubblica, con tutte le conseguenze del caso, vale a dire interessi privati che cozzano inevitabilmente con quelli pubblici e collettivi: il risultato? 1.911.807 miliardi di Euro di debito pubblico raggiunti nello scorso luglio (il 118,4% del nostro Pil) dal nostro Paese! Per avere un’idea di ciò che è oggi il nostro debito pubblico, basti osservare un dato in particolare: ogni bambino che nasce in Italia, ha già qualcosa come 31.000 Euro di debito a proprio carico! Questo anche a causa del signoraggio bancario, che è la prima e fisiologica causa del debito pubblico: sono le banche a stampare i nostri soldi, con costi tra l’altro irrisori, e non lo Stato; quest’ultimo è costretto quindi ad acquistarli dalle banche a un prezzo maggiore del loro effettivo valore: ne deriva che il debito pubblico non si estinguerà mai, almeno finché non sarà lo Stato stesso a battere moneta. Quello che vi abbiamo descritto è un sistema iniquo, che riduce popoli e stati alla fame: ma scendere in piazza non basta, serve riaccendere il cervello, servono proposte concrete, serve seguire l’esempio della rivoluzione islandese, della quale i media nostrani non hanno mai parlato, che ha nazionalizzato le banche ed azzerato il debito pubblico di un Paese che era sul lastrico, soffocato da speculatori e usurai avversi all’interesse nazionale. Chiediamo più sacrifici per le banche, più lotta ai grandi evasori, e meno tasse sui cittadini! A pagare siano i veri colpevoli della crisi economica: banche private e alta finanza! Gioventù Italiana Sondrio
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