21/05/2012, 15:11 La lettera di Zomegnan alla Valtellina
L’attesa struggente La Valtellina continua ad essere pietra angolare del Giro d’Italia. Più e meglio di… sempre. Da Aprichese d’adozione ne sono orgoglioso e considero questo crocevia dei destini rosa come una bandiera da sventolare al mondo. E stavolta c’è un motivo storico in più: la “secessionista” Aprica è unita alla “despota” Teglio dal comun denominatore del Gran Premio della Montagna. Una bella novità, no?, considerato che negli anni andati tra il comune madre e la frazione riottosa si infiammarono battaglie cruente e che mai il Giro si è avventurato nella zona montagnosa di Teglio, tra quei vigneti che l’Unesco invita a guardare con doveroso rispetto. Certa storia non macina più. Quel che conta è che i campanilismi di un tempo siano stati cancellati e che ora, all’alba del 2012, entrambe le località ospitino in pompa magna il più importante evento ciclistico d’Italia: manifestazione per definizione capace di unire e non segmentante. Il Giro del 2012 potrebbe trovare la soluzione sportiva in Valtellina, come spesso è accaduto. I giudici supremi verosimilmente non saranno né Aprica, né Teglio perché distanti tra loro e lontani dalla cima del Mortirolo, che a sua volta è lontanissimo dal tetto della corsa: la Cima Coppi per antonomasia, cioè il Passo dello Stelvio. C’è da augurarsi che la sindrome Stelvio non attanagli il cuore degli atleti e non aggrovigli le loro gambe. Sia quel che sia. E sempre a proposito di Stelvio, mi piacerebbe trovare qualcuno capace di sciogliere una sciarada. E cioè: qual è l’altitudine esatta della Cima Coppi: 2757 metri sul livello del mare come da sempre sta scritto sulle cartine del Garibaldi – il libro ufficiale del Giro - oppure 2758 come sottolineano la cartografia ufficiale e …la maglia rosa disegnata da Santini per l’omonima Gran Fondo che nasce proprio quest’anno? O forse il passo è a 2758 e la strada a 2757? Mah. Confesso ignoranza. Consegno il quesito agli esperti. Consideriamolo un gioco o poco più. Quel che invece sarà poco divertente per i corridori rimasti in gara, dal primo all’ultimo indipendentemente dal posto occupato all’arrivo e in classifica, sarà dove scalare più di 20 chilometri di montagna e lasciarsi alle spalle 36 tornanti (se non li abbiamo contati mali). Lì sta scritto il risultato del Giro 2012. Al momento di scrivere queste brevi note ci sovrastano due timori. Il primo è legato al sospetto che le strategie tattiche dell’intero Giro siano schiave dell’ultima giornata di salite per via di quei 219 chilometri di corsa e dei 5.900 metri complessivi di dislivello in una sola giornata e per giunta la penultima. Il secondo è figlio del meteo: in cima a quel monte, un a goccia d’acqua a fine maggio è quasi matematicamente sinonimo di neve. E una terza…variabile sta nel pericolo di slavine, che come dice Mario Cotelli è presente più sul versante di Trafoi che su quello di Bormio. E se lo dice Marione, nessuno deve permettersi di dubitarne. Altrimenti Bormio 2000 è pronta a risolvere il problema. Sempre Valtellina è. L’attesa è struggente. Aspettiamo in silenzio. (Angelo Zomegnan) (Aprica ama il Giro d’Italia e il Giro d’Italia ama Aprica. Di più: c’è tra gli Aprichesi - alcuni almeno - e il direttore della corsa rosa fino all’ultima edizione, Angelo Zomegnan, ora entrato a far parte dell’organizzazione dei Campionati del mondo di ciclismo 2013, una corrispondenza d’affettuosi (se non proprio amorosi) sensi. È stata resa nota da poco una bella lettera del giornalista, pare risalente all’inizio di quest’anno, indirizzata alla Valtellina e in particolare ad Aprica, località in cui trascorreva le vacanze da ragazzo. La risposta - o una delle risposte - sarà pubblica, così che gli spettatori di tutta Italia (e non solo) potranno vederla sullo striscione che sabato 26 maggio sarà teso ad Aprica attraverso Corso Roma per la tappa dello Stelvio, in corrispondenza del GPM (Gran Premio della Montagna). Lo striscione dovrebbe recitare: Aprica saluta il Giro e il suo cittadino onorario Angelo Zomegnan. Il 24 luglio prossimo saranno due anni dalla cerimonia di attribuzione dell’onorificenza al grande patron. E probabilmente altri due anni si dovrà attendere per avere la chance di rivedere il Giro fare di nuovo tappa sul mitico colle aprico. Si spera con Angelo Zomegnan presente. Antonio Stefanini) |