I PICCOLI FRUTTI in VALPOSCHIAVO
I PICCOLI FRUTTI in VALPOSCHIAVO

La sorprendente gita del venerdì, a Campascio, con gli anziani

Ospiti di Nicolò Paganini

Già! che cosa ci può essere di sorprendente per una gita a Campascio, una delle piccole borgate appena oltrepassata la frontiera dall’Italia alla Svizzera? Tuttalpiù a attirare l’attenzione è il tratto di  ferrovia che passa ai piedi delle frane e per l’architettura, ma c’è dell’altro e venerdì scorso, tredici giugno lo abbiamo scoperto nella gita che il gruppo della Casa anziani di Poschiavo organizza ogni venerdì grazie a Franco, Emanuela e Renato. L’appuntamento o l’invito era fatto da Nicolò Paganini, nella sua proprietà in quel piccolo villaggio che è Campascio e li, dopo un tratto di strada, fuori dalla statale, inerpicando con i mezzi di trasporto, prima a piedi, se pur per breve tragitto,  ci siamo trovati tra campi di frangole, ciliege, ribis, mirtilli, more e altri prodotti del genere. Un fatto molto sorprendente in quanto si trovano raramente produzioni del genere, così bene architettate e a questa latitudine.

La sorpresa più grande e che ha attirato la nostra attenzione (e la mia in particolare), è il mirtillo di nuova generazione. Nei miei ricordi della generazione anni quaranta, ci sono ancora le minuscole piantine per le quali dovevi girare una giornata intera nei boschi di quel tempo per tirarne insieme un secchiello o un cesto, o con più fortuna un gerletto, se la mamma aveva con se almeno tre o quattro ragazzini che con uno scatolotto legato ai fianchi, prima di sera riuscivano a riempirlo o anche solo un cesto, che poi si portava al centro di raccolta della contrada e al mattino presto. il camion Plozza &Triaca passava a prendere per portare il raccolto dalla Valtellina alla Valposchiavo.

Oggi non c’è più paragone in questo ramo. Innanzitutto non si tratta di piantine, ma il mirtillo cresce e matura a grappoli, oltre l’altezza uomo e su filari tipo quelli della vigna. Inoltre gli abbondanti grani del grappolo sono più grossi di quelli dei tempi passati, anche se, dall’assaggio fatto con pochi grani che hanno pur raggiunto il tipico colore blue della maturazione, personalmente ho riscontrato lo stesso sapore di quel tempo.

Quella del mirtillo moderno è stata una sorpresa, almeno per chi come noi che è fuori del giro, ma evidentemente tutta la produzione è stata oggetto di meraviglia e di sorpresa che poi si svilupperà nella visita alla casa dove il prodotto viene selezionato per essere spedito giornalmente, già di primo mattino nei posti di vendita.

Abbiamo molto apprezzato le informazioni in merito date dal titolare, Nicolò Paganini, attorniato dalla sua bella famigliola, che manifesta con giusto orgoglio quello che hanno saputo sviluppare nel tempo, partendo dalla minuscola produzione familiare del tabacco, poi della verdura e via via, fino all’enorme produzione dei giorni nostri. Parte della quale abbiamo potuto ammirare nell’occasione: una produzione che da lavoro a tante persone, il che non è poco pensando che si realizza in una modesta frazione di spazi.

Un esempio che ci ricorda come la natura offre da vivere nella sua terra, a condizione che si riesca nello sforzo a mettere in atto le possibilità offerte. A nostro modesto parere, Nicolò Paganini è riuscito. Questo è un esempio pratico e, come si usa dire “ vedere per credere”. Personalmente, proprio non avrei mai pensato che in una piccola zona di un modesto paese, si producesse una tale ricchezza, da dare lavoro a tante persone, come abbiamo potuto constatare.

Complimenti e un grazie a chi ci ha dato l’occasione di ammirare questa ricchezza di natura e a chi ci ha generosamente ospitati.


Data: 17/06/2014