I ?Racconti di viaggio? di Luisa Moraschinelli
di Massimo Lardi È il tredicesimo libro di Luisa Moraschinelli e si distingue alquanto dai 12 precedenti. I quali erano strettamente legati alla Valtellina e in particolare al villaggio natale dell’Aprica, con le storie locali, le fatiche dei contadini e degli alpigiani, il lavoro minorile, le privazioni, la carenza d’istruzione e le umiliazioni, la povertà, le paure durante la seconda Guerra mondiale, gli slanci religiosi, gli usi e i costumi, le poesie in dialetto, il dizionario dialettale, i murales, sempre d’Aprica. Se talvolta Luisa si scostava da questi luoghi era per narrare del pane duro dell’emigrazione, del faticoso e lento riscatto economico e sociale. Il tredicesimo libro è il superamento dell’angoscia del vivere e delle umiliazioni, è la sera dopo la tempesta di dolore, di lotte e di fatiche del vivere di Luisa. Una sera che mi ricorda i versi del Pascoli dove dice: «La parte, sì piccola, i nidi / nel giorno non l’ebbero intera. / Né io… e che voli, che gridi, / mia limpida sera!». In questo libro, altro che scarpinate faticose e incatenamento alla terra sassosa dei monti o al posto di lavoro in terra straniera! I voli e i gridi si possono prendere in senso concreto oltre che metaforico: sono gli spostamenti in aviogetto o per nave di crociera in luoghi lontani e incantevoli del nostro pianeta in compagnia del fior fiore degli scrittori del paese di adozione, l’alloggio in prestigiosi alberghi Sheraton a cinque stelle, l’incontro con personalità di spicco del mondo politico e intellettuale, lo svolgimento di gratificanti lavori congressuali all’insegna di un alto ideale culturale e umanitario. Tutto è spiegato nel sottotitolo: «In giro per il mondo con il P.E.N. International, Centro della Svizzera italiana e retoromancia durante la presidenza di Grytzko Mascioni». Ma che cos’è Il PEN club internazionale? È la più antica organizzazione internazionale di letterati, fondato a Londra nel 1921 da John Galsworthy, allo scopo di promuovere l’amicizia e gli scambi intellettuali fra scrittori di tutto il mondo. L’acronimo PEN, oltre a richiamare la parola «penna» in inglese, è l’abbreviazione di Poets, Essaysts, Novelists, cioè poeti, saggisti e romanzieri, le tre categorie di operatori intellettuali alle quali si rivolgeva originariamente l’associazione. Attualmente essa ammette ogni forma di comunicazione scritta, accettando anche storici, giornalisti, traduttori ecc. Il PEN club ha relazioni consultive formali con l’UNESCO ed uno speciale status consultivo presso il Concilio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, ha sede a Londra ed è composto di 145 succursali autonome diffuse in 104 paesi del mondo. Tra i più famosi ex-presidenti figurano vari premi Nobel per la letteratura come Heinrich Böll e Mario Vargas Llosa, il drammaturgo Arthur Miller e il poeta ceco Jiří Gruša. Ulteriore obiettivo dell’associazione è sottolineare il ruolo della letteratura e della scrittura nello sviluppo di una reciproca comprensione fra culture diverse e difendere con tutti i mezzi la libertà di espressione di scrittori e giornalisti perseguitati o minacciati per le loro idee. A questo scopo, a partire dal 1923, il PEN Club organizza ogni anno un congresso. Luisa Moraschinelli racconta la sua partecipazione al 52° congresso a Seoul, al 55° a Madeira, al 57° a Barcellona, al 59° a Dubrovnik. Al lettore il piacere di godere la descrizione mai convenzionale dei paesi visitati, sia della metropoli di dieci milioni di abitanti di Seoul nell’estremo oriente; sia della favolosa isola di Madeira nell’Oceano Atlantico; dell’incantevole Barcellona nel Mediterraneo occidentale; dell’enigmatica Dubrovnik nel Mediterraneo orientale, la Ragusa di un tempo, in piena guerra tra Serbia e Croazia, che nell’autrice ridesta gli incubi dell’infanzia. Un ulteriore piacere è la rappresentazione degli inestimabili tesori d’arte e della natura di detti paesi, indagati con insaziabile fame di sapere, nonché le frequenti riflessioni sull’esistenza umana, così profonde e piene di buon senso popolare. Al lettore inoltre la sorpresa di scoprire le tante personalità incontrate da Luisa in queste peregrinazioni: statisti di primo piano come Mario Soares, presidente del Portogallo, o Jordi Pujol, presidente della Catalogna, Franjo Tudjman, presidente della Repubblica Croata, essi stessi scrittori e affiliati al PEN Club. Senza parlare dei letterati accademici come Claudio Magris, Toncko Maroevic, Mascioni stesso, il fondatore della sezione della Svizzera italiana e retoromancia del PEN oltre che l’artefice festeggiato e premiato del Convegno di Dubrovnik. Luoghi e personaggi documentati con abbondante materiale iconografico. A proposito dell’amico Grytzko un’ultima osservazione: dispiace che il libro non sia uscito in tempo per la commemorazione del decimo anniversario della sua morte, come era nell’intenzione dell’autrice; tuttavia “Racconti di viaggio” resterà un prezioso monumento alla sua generosa attività di operatore culturale a pochi anni dalla sua scomparsa. (Luisa Moraschinelli, Racconti di viaggio, Tipografia Bettini, Sondrio 2013, 139 pagine, 13 €. In libreria o presso l’autrice: via da Sotsassa 41, 7742 Poschiavo; tel. 834 62 46)
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