i segreti di PD e PDL ulle Province
i segreti di PD e PDL ulle Province

FONTE: GRUPPO  FACEBOOK UFFICIALE U.P.I. (UNIONE PROVINCE ITALIANE)

E’ importante conoscere cosa i partiti dichiarano quando sono nelle stanze chiuse del Parlamento, lontano dai microfoni dei media.. cominciamo dal PDL.

Riepilogo dibattito in Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati

Nella seduta del 20 dicembre 2011, il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, on. Donato Bruno, ha riepilogato le diverse posizioni emerse in materia di riordino delle province, basandosi sulle proposte di legge in titolo – vale a dire quelle delle quali la Commissione ha avviato l’esame dopo la reiezione, da parte dell’Aula, delle proposte di legge C. 1990 Donadi e abbinate – e, per quanto riguarda i gruppi che non hanno presentato proposte, sugli interventi svolti in Commissione o nel corso della discussione in Aula delle citate proposte di legge C. 1990 Donadi e abbinate.Per quanto riguarda il gruppo del Popolo della libertà, la proposta di legge Calderisi, Bruno, Bianconi e Scandroglio (n. 4499) si basa sulla convinzione che la razionalizzazione del sistema delle autonomie locali sia necessaria, ma che la pura e semplice soppressione delle province non sia una soluzione adeguata, essendo opportuno mantenere tra regione e comuni un livello intermedio, che deve però essere unico. Conseguentemente, la riforma proposta si basa sui seguenti principi: attribuzione alle regioni della competenza legislativa (attualmente statale) in materia di istituzione e soppressione delle province e mutamento delle circoscrizioni provinciali; eventualità (e non necessità) dell’esistenza della provincia, nel senso che le regioni possono istituire province, con funzioni di programmazione di area vasta e di coordinamento e collaborazione tra i comuni; introduzione di limiti (demografici e di superficie) per l’esistenza delle province (nessuna provincia può avere popolazione inferiore a 500 mila abitanti; nessuna regione può avere una sola provincia); alternatività tra provincia e città metropolitana (non possono esistere entrambe sullo stesso territorio): in caso di istituzione della città metropolitana, la provincia è soppressa e le sue funzioni sono trasferite alla città metropolitana. Continuiamo a leggere cosa dicono i partiti sulla riforma delle Province in Parlamento.

Ecco la posizione del PD, sempre dai lavori della Commissione per gli Affari costituzionali della Camera dei Deputati.

 

Riepilogo dibattito in Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati

Il gruppo del Partito democratico (proposta di legge n. 4439) è contrario alla soppressione dell’ente provincia come pure all’istituzione di nuove province ed è favorevole alla riduzione del numero di province esistenti. Il gruppo del PD ritiene quindi necessaria una razionalizzazione delle province nell’ambito di una più ampia riforma costituzionale della disciplina degli enti di area vasta. Tale riforma dovrebbe articolarsi nei seguenti punti: attribuzione alle regioni della competenza legislativa (attualmente statale) in materia di mutamento delle circoscrizioni provinciali e soppressione delle province (mentre la possibilità di istituzione di nuove province non sarebbe più contemplata dalla Costituzione); sostituzione delle città metropolitane, dove previste, alle province: le città metropolitane dovrebbero essere costituite con legge regionale, ferma restando la loro individuazione con legge dello Stato; razionalizzazione delle province esistenti, previo riordino del sistema delle funzioni di comuni, province e città metropolitane: più precisamente, al riordino si procederebbe con legge dello Stato (nell’ambito del disegno di legge recante la cosiddetta Carta delle autonomie, attualmente all’esame del Senato); effettuato il riordino, le regioni dovrebbero verificare se le province esistenti sul proprio territorio abbiano dimensione territoriale adeguata allo svolgimento delle funzioni provinciali e dovrebbero conseguentemente procedere a revisioni delle circoscrizioni provinciali o a soppressioni di province.

La proposta di legge Vassallo, Causi, D’Antona, De Torre, Ginoble, Martella, Peluffo, Pes e Porta (n. 4506) si basa sulla convinzione che il ripensamento del ruolo e della struttura delle province sia necessario. In quest’ottica, la riforma proposta si basa sui seguenti punti: eventualità (e non necessità) dell’esistenza della provincia: le regioni possono istituire province con funzioni di programmazione e di pianificazione di area vasta e funzioni di coordinamento e collaborazione tra i comuni per la gestione dei servizi a rete; nelle regioni in cui non sono istituite province, le relative funzioni sono esercitate dalla regione; introduzione di limiti demografici per l’esistenza delle province e delle città metropolitane (non possono avere popolazione inferiore a 500 mila abitanti); attribuzione alle province, dove istituite, di funzioni di area vasta conferite dalle regioni ovvero di coordinamento e di collaborazione tra i comuni; trasformazione dei consigli provinciali in assemblee dei sindaci; alternatività tra provincia e città metropolitana (non possono esistere entrambe sullo stesso territorio): le città metropolitane sono istituite in territori individuati con legge dello Stato ed esercitano le funzioni provinciali nonché in parte o in tutto quelle comunali.


Data: 14/01/2012
 
14/01/2012, 20:16
GRAZIE!

Ci voleva un articolo chiarificativo. 

Luca è puntuale, analitico. Lo ringrazio a nome anche dei lettori.  

cristina culanti


Autore dal
29/10/2011