Il Tango espressione dello spirito del popolo argentino
Il Tango espressione dello spirito del popolo argentino

Alla scoperta dello spirito del popolo argentino grazie alle immagini di Pino Ninfa, i suoni di Zanchini e Marzi e la danza di Angelica e Solar.

Una felice unione di linguaggi artistici ha catturato l’emotività collettiva durante l’evento “NeroTango”, tenutosi a Sondalo per l’organizzazione del FAI Delegazione di Sondrio.

La sala del Centro Professionale Vallesana non è bastata a contenere l’afflusso di pubblico a questo affascinante progetto multimediale ottenuto con la fotografia di Pino Ninfa, ideatore dell’iniziativa, la musica di Simone Zanchini (fisarmonica) e Mario Marzi (sassofono), la danza di Alejandro Angelica e Ornella Solar.

Le tre arti insieme hanno restituito la dimensione del viaggio, da Buenos Aires, fino alla fine del mondo, cioè alla Patagonia, e il pubblico è stato immerso nell’atmosfera della milonga.

Gli argentini esprimono il proprio spirito e la propria identità attraverso il tango che non è quindi una semplice danza; suoni, immagini e movenze di ballo, fusi insieme, hanno proposto così l’idea di un percorso all’interno dell’anima più profonda di questo paese, emozionando il pubblico.

Alla perfetta intesa tra i due musicisti, tra i migliori strumentisti nel loro genere, si è aggiunta l’interpretazione dei brani da parte dei danzatori, inclusi per la prima volta nella performance, e questo ha fatto raggiungere elevate suggestioni allo spettacolo.

Ecco il Commento di Stefano Zenni, musicologo e docente alla New York University di Firenze:

“ Al cuore del tango c’è il bisogno di andare oltre una solitudine che attanaglia, la cui voce è quella appassionata del bandoneon lasciato per terra o provato in un camerino, abbracciato come quanto di più prezioso si possiede. E’ la stessa solitudine che affiora dalle immagini delle milonghe, luoghi di incontri clandestini, dove le coppie si trovano e danzano sotto lo sguardo solo apparentemente distratto di un uomo o una donna solitari; oppure di quello di maestri di ballo”.

Zenni ci fa notare come le immagini di Ninfa esaltino geometrie e rotazioni, slanci e conflitti, complicità e tensioni, e conclude: “ La danza è complessa, una spettacolarizzazione altamente stilizzata della dialettica tra i due sessi, e impadronirsene comporta fatica, controllo fisico, capacità di essere elastici e di non perdere mai il controllo: e anche in tuta da ginnastica, spossati di fatica, i corpi continuano a emettere passione ed energia sensuale, da cui nasce la musica. Che si ascolta in ogni scatto delle immagini di questa mostra”.

La mostra fotografica di Pino Ninfa sarà aperta da giovedì 10 marzo fino a venerdì 18 marzo presso la sala consiliare del Comune di Sondalo, tutti i giorni dalle ore 15:00 alle 17:30, sabato e domenica anche dalle 20:00 alle 21:30.

I presenti hanno anche potuto apprezzare la proiezione di filmati realizzati negli anni Trenta dall’Istituto Luce sul complesso ospedaliero “E. Morelli di Sondalo”.

Li ha presentati Luisa Bonesio, professore associato di estetica all’Università di Pavia, nata a Sondalo e figlia di uno dei capocantiere che hanno collaborato alla costruzione del complesso sanatoriale. Il Morelli occupa una posizione di eccellenza nel panorama del patrimonio monumentale valtellinese e il FAI, adempiendo così alle proprie finalità istituzionali, intende sostenere una campagna in difesa dell’identità architettonica e storica del complesso.

Per questo è stato scelto come location di un evento dal così alto spessore artistico-culturale.

Il Villaggio sanatoriale sarà anche al centro di un nuovo progetto condotto dal FAI con le scuole. I ragazzi effettueranno un reportage sul complesso ospedaliero con la tecnica del foro stenopeico, che consente effetti particolari, quasi tridimensionali. Le immagini, stampate con le antiche tecniche, saranno successivamente raccolte in una mostra e un catalogo, come è stato l’anno scorso per i paesaggi di Valtellina nell’ambito di “Occhi Nuovi, Tecniche Antiche”.


Data: 12/03/2011