Il terremoto mediatico mette in crisi l’economia romagnola
Date dell'evento: 07 Giugno 2012
Non ha fatto crollare nulla, ma la scossa di ieri mattina al largo di Ravenna rischia di creare un terremoto economico. A far tremare l’intero settore turistico della riviera è la psicosi scatenata da social network e tg nazionali che raccontavano una Rimini distrutta dal sisma di magnitudo 4.5. Ad ‘armare’ la mano era stata un’agenzia di stampa che spiegava comela scossa sia «stata avvertita in modo forte e distinto anche a Rimini che dista una cinquantina di chilometri da Ravenna». Tesi sostenuta dalla testimonianza di un’abitante del borgo San Giovanni che spiegava come «gli antifurto delle auto parcheggiate hanno iniziato a suonare. La scossa è durata diversi secondi e si è avvertita molto bene anche ai piani bassi». Tutto vero, per carità. Ma di danni a persone e cose, per fortuna, neppure l’ombra. Tanto è bastato però ad alcuni tg nazionali per imbastire servizi su presunti pericoli per la sicurezza della riviera. Anche su Facebook sono apparsi messaggi che hanno fatto aumentare la psicosi, soprattutto per chi non era a Rimini. PER RISTABILIRE la realtà dei fatti Regione, Apt, Enit, Provincia e Comune di Rimini stanno lavorando al fianco degli albergatori. «Vogliamo dare una corretta informazione — spiega Patrizia Rinaldis, presidente Aia di Rimini — Questo terrorismo mediatico danneggia la nostra economia. Qui non sta succedendo nulla, ma si rischia un terremoto economico. Da noi gli alberghi sono aperti e stanno lavorando. E da noi sono ospitati decine di sfollati». Concetto ribadito anche dai colleghi di Riccione.«Ci stiamo facendo male da soli — accusa il direttore dell’Aia, Luca Cevoli — Non solo i canali ufficiali, ma anche i social network stanno creando terrore. Invito tutti i miei associati a chiamare i loro clienti per rassicurarli: in riviera è tutto tranquillo». «E’ un doppio attacco — lo sfogo del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi — di tour operator rivali e dei media che creano la psicosi. Ho portato Sky e altre tv nazionali in giro per Rimini per far vedere la realtà dei fatti: la riviera è a pieno regime, la gente gioca in spiaggia. Non mi pare che sia una città sconvolta dal terremoto. Anzi, siamo al lavoro per promuovere i nostri grandi eventi, a partire dalla Notte Rosa». Posizione ribadita anche dall’assessore provinciale al Turismo. «Rivolgo un invito agli organi di informazione — rilancia Fabio Galli — affinchè in queste ore descrivano oggettivamente quanto accade. L’informazione è ancor più fondamentale per gli effetti che ha sulle persone e su intere economie. Soprattutto per territori a fortissima vocazione turistica, dipendenti direttamente dalla percezione esterna e estera, notizie anche non dettagliate rischiano di provocare danni a imprese, lavoratori, migliaia di famiglie». Che rischiano di rimanere sotto le macerie di questo terremoto mediatico.
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