"IL TURISMO IN VALTELLINA NON VIENE RISPETTATO"

VALTELLINA SVEGLIATI!

di Paolo Cioccarelli*

 

Tra qualche giorno apre i battenti la BIT (borsa internazionale del turismo) e come da tradizione la Valtellina sarà presente. Confusa  tra le altre provincie lombarde per dovere di sottomissione alla politica e mancanza di orgoglio la valle montana per eccellenza nella ns regione presenterà il meglio della sua offerta turistica.

Ci saranno sicuramente alcuni momenti noiosissimi in cui i ns assessori illustreranno le linee guida del comparto, non mancheranno di lodare le meravigliose iniziative (ore e ore di sviolinate stucchevoli per il treno della neve) che grazie al magistrale suggerimento e coordinamento offerto dai consorzi ci hanno permesso di fronteggiare una crisi che si sente ma meno che in altre zone consentendo il raggiungimento di risultati soddisfacenti anche per questa stagione. Interverranno  i superdirettori e ci diranno che la percentuale d’occupazione delle camere ha raggiunto anche  l’ottanta novanta  per cento nel periodo di capodanno e questo ci autorizza a confermare loro fiducia stima e sudditanza eterna. Peccato non ci spieghino che le camere di cui parlano appartengono a un comprensorio che dispone di un numero totale di posti letto alberghieri irrisorio,non venderle in quel periodo sarebbe colpa ingiustificabile (altro discorso meriterebbe la differenza tra vendere e svendere…)

Questo potrebbe ingannare come da sempre avviene tutti quelli che in questo settore non ci vivono quotidianamente e che vorrei tanto invitare ad una riflessione diversa da quella proposta. Intanto direi loro che nonostante tutti si riempiano la bocca con paroloni inneggianti ad una valle unita e coesa la Valtellina viaggia sempre più a due velocità: da una parte abbiamo l’alta valle (Livigno Bormio S Caterina) che conferma la sua vocazione a riconoscere nel turismo il settore trainante della sua economia: non che qui non vi siano problemi ma quantomeno si da per assodato un programma di sviluppo coerente con questo. L’altra Valtellina viaggia nella confusione  totale e a scanso di equivoci è bene chiarire che questa confusione non è a causa della mancanza di coordinamento dovuta alle esequie della società fino a ieri supportata da regione Lombardia (mi pare di ricordare si chiamasse o si chiami ancora Eventi Valtellinesi). Questa confusione è dovuta all’assenza di programmi veri,politici competenti e autorevoli che li possano supportare,operatori coerenti che la smettano di piangersi addosso e riscoprano quanto la loro unione può essere il volano di un nuovo rapporto. Oggi invece assistiamo ad una politica che ci divide (…divide et impera…) consorzi dove gli operatori non esistono poiché delusi e amareggiati,progetti mal concepiti e lacunosi (vedi appunto treno della neve). In questa Valtellina il turismo non viene rispettato e si è ben lontani dal capire cosa significhi rispettarlo.

Strutture forti di una classificazione importante invece di qualificare sempre più i loro servizi e conseguentemente mantenere prezzi corretti per l’olimpo cui dovrebbero appartenere si cimentano nelle fiere costretti a conquistare i pochi clienti rimasti interessati al ns prodotto offrendo disponibilità a prezzi irripetibili poiché offensivi per la loro dignità. Se le cose andassero come ci continuano a dire che vanno non saremmo costretti a subire  in posizione cosi “supina” il mercato,se la Valtellina occupasse le posizioni riservate ad una valle Turistica con la T maiuscola non saremmo costretti a svendere il ns. prodotto. Non abbiamo neppure la possibilità di rivendicare i diritti che in altri settori vengono tanto sbandierati come assolutamente irrinunciabili. Gli operatori turistici in una valle che di turistico ha ormai ben poco non hanno neppure il sindacato ,solo la speranza che qualcuno capisca quello che non si è mai voluto capire e che ci ha condotto a questo.

Eppure esistono imprenditori disposti ancora a credere e che meritano di essere supportati nelle loro iniziative. Per esempio mi viene in mente il progetto meraviglioso che consentirebbe di raggiungere in modo dolce e rispettoso dell’ambiente Tirano con Aprica passando da Trivigno e Pian di Gembro. La possibilità di collegare  realmente in modo diverso e attuale Milano (e il mondo) con le nostre Montagne. Senza auto e con un treno vero e non da deportati. Un albergo importante a garantire ospitalità a turisti per tutte le stagioni: 365 giorni l’anno si garantirebbe un appeal diverso per tutta l’offerta della ns Valtellina. Oltre al Trenino Rosso patrimonio dell’umanità la possibilità di far scoprire al mondo le bellezze della ns terra, della sua cultura e della sua storia.Un investimento privato di oltre cento milioni di euro destinato a cambiare e rivalutare l’intera immagine delle  località valtellinesi tutte. Se ci fosse un poco di lungimiranza e di reale capacità di valutazione del progetto i nostri amministratori si sarebbero già dovuti fare in quattro per capire come far supportare dalla politica un progetto cosi bello e ambizioso. Ma evidentemente il loro impegno è tutto profuso con il treno della neve, la coppa del mondo (…forse hanno capito meglio non fare a capodanno), il Giro d’Italia, ecc… 

Tutto per garantire la sopravvivenza di un apparato che si autoalimenta con queste iniziative e giustifica con queste la sua ragion d’essere. Incapaci di vedere oltre al proprio campanile continuano a pensare che il mercato apprezzi le loro pur necessarie proposte e difendono con tutte le loro forze  l’orticello… sotto casa.

Chi osa osservare con spirito libero lo fa “solo per ottenere un poco di visibilità” e ottenere chissà quali vantaggi personali… 

Non hanno capito nulla!

*OPERATORE TURISTICO 


Data: 26/01/2011
 
26/01/2011, 10:58
Turismo nelle nostre Valli

Per essere consumato, un prodotto deve essere realizzato.

Poi bisogna dire al mondo che esiste e che è disponibile. 

Infine bisogna renderlo vendibile e consumabile.

Se il prodotto è materiale, si può trasportare.

Se è immateriale, come il turismo, bisogna invece consumarlo sul posto, luogo che i consumatori devono poter raggiungere.

Il collegamento principale è la SS38, che "collega" (?!) Colico a Bolzano, valicando lo Stelvio.

Senza questo collegamento i nostri prodotti turistici sono difficilmente collocabili.

Vedi Facebook (clicca).

Ricetta:
1. separare la politica dagli affari 
2. rispettare i ruoli
3. darsi da fare

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27/10/2021