Il vantaggio di essere nati vicino al confine
Veramente quando il confine, anche se vicino e lo attraversi per emigrare, nemmeno te ne accorgi. Segui istintivamente la strada che ti si è aperta in cerca di un lavoro. Al di qua o al di là della frontiera, non importa purché si possa lavorare. Gli anni passano e più veloci di quanto puoi immaginare arrivi alla pensione. A quel punto , anche se hai desiderato per una vita e giurato a te stessa che a quel punto saresti ritornata a casa, giunto il momento, ti rendi conto che a casa c’è nessuno ad aspettarti e allora stai dove ti sei pure creata una tua vita. A quel punto sembra tutto risolto, ma con il tempo la casa al paese, che non hai abbandonato, fa sentire il richiamo e vorresti tornare più spesso, ma i viaggi diventano sempre più faticosi con la prospettiva che un giorno, non lontano, da una parte o dall’altra dovrai fermarti. Ma dove posare il piede? All’orizzonte ti si fa sempre più pressante l’immagine della casa al paese della quale avverti il richiamo e quindi non puoi lasciarla; dall’altra l’abitazione all’estero con tutti gli orpelli sociali che ti sei creata e che riempiono comunque la tua vita e che non la vuoi lasciare e allora pensi e ripensi alla soluzione da prendere. Ma guarda, guarda! un bel giorno sull’orizzonte ti si presentano le due estremità, distanti l’una dall’altra, da lì la scelta: optare per tornare definitivamente al paese, o stabilirti all’estero? Quale scegliere? La distanza fra l’una e l’altra appare grande, ma si affaccia una possibilità, una idea folgorante: tagliare un pezzo della distanza fra l’una e l’altra. Ecco il vantaggio della vicinanza del confine; mantieni la tua casa al paese e trasferisci la residenza estera nelle vicinanze, sul confine e risolto il problema. Un po’ di trambusto, ma a traslocco effettuato , in meno di un’ora o poco più, a secondo dei mezzi pubblici o privati che usi, passi dall’una all’altra abitazione a secondo delle necessità e, perché no? Anche del piacere. Nel caso specifico, approdare a Poschiavo è stato piacevolissimo e se mai in tanti anni all’estero non mi sono sentita straniera oltre confine, a questo punto, men che meno, tanto da parlare lo stesso dialetto. E che piacere al mattino camminare sulle strade di Poschiavo e sentirti salutare da chiunque incontri con un : “Bun-dì”. Il che non è poco!
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