In Svizzera si decide se ammazzare M13, la protesta su FB
Oggi il Cantone dei Grigioni discute sull’ipotesi di sopprimere M13, l’orso innamorato delle montagne della Val Poschiavo. Ma la protesta corre sul web…
Sulla pagina Facebook di Emme Tredici l’appello di Mattia Gadola è chiaro: “Per chi desidera difendere il nostro orso M13 può mandare un email all Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni all indirizzo:ajf.gr. Eh sì, perché oggi si decide se abbatterlo oppure… “
Un’altra utente, Lorenza Andreoli, commenta: “Fatto! Scrivete ragazzi scrivete! Questa volta dobbiamo dimostrare che la Svizzera sa trovare soluzioni alternative e civili! Diamo un esempio a tutte le nazioni del mondo che l alternativa esiste. Che il rispetto per le altre vite deve essere una cosa imperativa…”
Sempre Mattia Gadola sulla pagina di M13: “Dal mio modesto punto di vista, a livello svizzero, le assicurazione sborsano molti più soldi per danni provocati da martore e faine a (impianti elettrici,pollai,automobili ecc) che retribuire qualche asinello o capra a qualche povero contadino.Mi sapete dire perchè in bassa valle M13 è problematico,a 1700 metri è pericoloso??
Ragazzi svegliatevi!!!!!!! In territorio svizzero i problemi e i pericoli non sono sicuramente un povero orso ma ben altri!!!!!”
Dominique Ferroni Bernasconi aggiunge: “Fatto! ci sono posti dove l’alternativa esiste, l’ho vissuto sulla mia pelle (Alaska) forse dovremmo andare a chiedere a questa gente, che da secoli convive con l’orso, come fa che precauzioni ha adottato ecc... ”.
Sulla pagina di Emme Tredici c’è chi pubblica una mail inviata al consigliere Cavigelli, come Maurizio Giovanetti: “Gentilissimo Consigliere, leggo con perplessità che nelle prossime ore M13 potrebbe essere classificato come orso pericoloso e di conseguenza abbattuto. Non starò a ripeterLe le motivazioni, con forti evidenze scientifiche, di quanti in queste ultime ore si sono appellati a Lei per evitare una così drastica soluzione. Le chiedo solo di ponderare con la massima serenità i fatti e di considerare l’opportunità di reimpostare un differente rapporto, anche a livello di opinione pubblica, con un animale tanto esuberante quanto schivo nei confronti della nostra razza. Esistono molteplici modalità di dissuasione (basti pensare alle varie esperienze in Abruzzo) con non contemplano affatto l’eliminazione fisica dell’animale”.
… Ma c’è anche chi punta il dito contro WWF Svizzera, come Silvia Finali: “Ho scritto sulla bacheca del wwf svizzera: "cosa fate e cosa avete fatto per Emme13? Si può sapere visto che lo vogliono uccidere? non si trova nessun comunicato da parte vostra...dove siete???" se scriviamo in molti magari può servire a smuoverli...”
L’orso M13 è stato ammazzato ma il gruppo facebook "Hanno ucciso M13 - boicottaggio del Canton Grigioni" tiene a raccogliere materiale per fare capire che l’orso non è pericolo... come questo video, dove si vede l’orso Gemma in un giardino.
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
21/02/2013, 12:33
il progetto Life Ursus un fallimento?
L’ENPA INVIA NOTA DI PROTESTA ALL’AMBASCIATORE DELLA CONFEDERAZIONE SVIZZERA IN ITALIA
L’Ente Nazionale Protezione Animali, ha inviato una nota di protesta all’ambasciatore della Confederazione Elvatica in Italia condannando l’uccisione dell’orso trentino M13, avvenuta nel Cantone dei Grigioni, e sollecita il governo italiano italiano a fare altrettanto, chiarendo se nell’operazione siano state coinvolte autorità riferibili al nostro Paese e, nel caso, quale ruolo abbiano avuto.
«Gli abbattimenti di animali sono eticamente inaccettabili, inutili e dannosi– spiega il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri – ma in questa vicenda è ancora più allucinante il fatto che l’esemplare di una specie, che, lo ricordiamo è una specie particolarmente protetta, venga soppresso solo perché aveva dimostrato di non avere paura dell’uomo. Infatti, come riferiscono fonti di stampa, M13 non aveva mai aggredito nessuno e la sua unica “colpa” era quella di essersi avvicinato troppo ad alcuni insediamenti abitati. Perché tutta questa fretta di ucciderlo? Perché non sono state prese in considerazione misure alternative all’ uccisione, come è previsto dai protocolli?»
In realtà, secondo l’Enpa, il problema relativo alla tutela dei plantigradi oltre a quanto accaduto in Svizzera, coinvolge il progetto “Life Ursus” finalizzato proprio al ripopolamento degli orsi in Trentino. «I numerosissimi esemplari deceduti per incidenti stradali o intenzionalmente uccisi negli ultimi anni testimoniano che il progetto ”Life Ursus” non solo non ha raggiunto l’obiettivo ma ha messo gli orsi nella condizione di non essere accettati nei territori in cui sono stati reintrodotti – prosegue Ferri – ragione per cui è necessario riconsiderare l’opportunità di iniziative simili a favore di altre che siano realmente in grado di proteggere questa specie».
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
21/02/2013, 12:21
"Altri orsi arriveranno nel Cantone dei Grigioni
Il Comunicato del Cantone dei Grigioni
La mattina del 19 febbraio 2013, l’orso M13 è stato abbattuto nella regione di Poschiavo. Il giovane orso era ormai diventato un pericolo per la sicurezza delle persone: si era infatti più volte spinto fino ai centri abitati alla ricerca di cibo, aveva seguito di giorno persone e non mostrava più alcun timore, anche dopo il letargo, nonostante le ripetute azioni di dissuasione. L’abbattimento è stato eseguito conformemente alla Strategia Orso Svizzera.
L’orso M13 si aggirava dalla primavera 2012 nel Cantone dei Grigioni, in particolare nella regione di Poschiavo, spingendosi fino ai villaggi e alle zone abitate alla ricerca di cibo, senza mostrare alcun timore dell’uomo. Dopo che da ottobre 2012 si era spinto più volte nelle zone abitate della regione di Poschiavo alla ricerca di cibo e provocato danni nelle immediate vicinanze di abitazioni e di una scuola, nel novembre 2012 è stato fatto rientrare nella categoria degli orsi pericolosi e sorvegliato in modo ancora più intenso. Il 12 e 13 novembre si è infilato per due notti consecutive in un ripostiglio adiacente a un casale, mangiando le scorte di cibo che vi si trovavano. Dopo alcuni giorni il giovane orso è scomparso ed è andato in letargo nella zona sopra Poschiavo. Al risveglio, si è di nuovo avvicinato alle persone, questa volta di giorno, e non reagiva praticamente più alle azioni di dissuasione dei guardacaccia. Nonostante non avesse mai manifestato comportamenti aggressivi, il rischio che potesse prima o poi verificarsi un grave incidente con il ferimento o addirittura il decesso di una persona era ormai troppo elevato per essere tollerato. I servizi competenti di Confederazione e Cantone sono giunti alla conclusione che non vi fossero più possibilità di influenzare il comportamento dell’orso. Secondo la Strategia Orso Svizzera, il plantigrado era diventato un orso pericoloso che doveva essere abbattuto. Detta strategia prevede che un orso debba essere eliminato qualora non manifesti più alcun timore nei confronti dell’uomo, si spinga ripetutamente fino alle zone abitate e non si intimorisca nonostante i frequenti tentativi di dissuasione.
La mattina del 19 febbraio 2013, l’orso M13 è stato abbattuto nella regione di Poschiavo. La carcassa è attualmente esaminata nel Cantone dei Grigioni.
Inutili le azioni dissuasive Per settimane le autorità competenti hanno tentato più volte di spaventare l’orso e di allontanarlo in tutti i modi possibili dai villaggi, dalle zone abitate e dai casali, colpendolo a più riprese con proiettili di gomma e petardi nell’ambito delle cosiddette azioni di dissuasione (cfr. il rapporto allegato). L’obiettivo di tali azioni era far sì che M13 modificasse il proprio comportamento, diventando di nuovo più timoroso e imparando a stare lontano dalle persone e dagli insediamenti. Le autorità responsabili ritengono che M13 abbia assunto questo comportamento problematico già quando era in Trentino dove, invece di andare in letargo, aveva iniziato a cercare e trovare cibo nelle aree abitate. Poiché fin dall’inizio ha mostrato di essere un orso troppo poco timido e alquanto curioso, nell’ottobre 2011 in Trentino e, in seguito a uno scontro con un convoglio delle Ferrovie retiche nei pressi di Scuol, nel giugno 2012 è stato munito di un radiocollare in modo da poterne sorvegliare gli spostamenti e pianificare meglio le azioni di dissuasione. Prima della decisione di abbattimento si sono tenuti dei colloqui con rappresentanti delle autorità italiane, i quali hanno mostrato comprensione nei confronti della situazione creatasi in Svizzera. Le autorità competenti di entrambi i Paesi hanno infine escluso la possibilità di catturare M13 e di rinchiuderlo in un recinto. Dal punto di vista dell’etica animale, infatti, quella di relegare un orso selvatico in uno spazio così ristretto sarebbe una decisione discutibile, in quanto comporterebbe una detenzione non conforme alle esigenze della specie. Per questo motivo, se un orso risulta problematico, la Strategia Orso Svizzera ne prevede l’abbattimento.
Altri orsi migreranno nel nostro Paese Dal 2005, nel Cantone dei Grigioni, si aggirano sempre degli orsi. Provengono dalla popolazione residente in Trentino, che attualmente è composta da 40 individui. È quindi prevedibile che altri orsi migreranno in Svizzera, in quanto vi trovano un habitat adatto. Tuttavia, nelle regioni la cui presenza dell’orso è permanente, devono essere adottate delle misure di prevenzione: per gli animali da reddito devono essere prese misure di protezione delle greggi e gli alveari devono essere protetti con un filo elettrico. I Comuni devono provvedere a chiudere i container per i rifiuti e la popolazione deve adeguare la propria gestione dei rifiuti compostabili. Nella Val Monastero simili misure sono state realizzate con successo, il che ha consentito di tenere lontani gli orsi dalle zone abitate. Nell’ambito della gestione degli orsi che migrano in Svizzera, le autorità si trovano di fronte a un conflitto di obiettivi tra l’orso come individuo e le popolazioni di orsi. Per dare l’opportunità a un’intera popolazione di trovare un habitat in Svizzera è a volte purtroppo inevitabile eliminare un individuo diventato pericoloso.
- Consigliere di Stato Mario Cavigelli, capo del Dipartimento costruzioni, trasporti e foreste del Cantone dei Grigioni, tel. 257 36 14
- Georg Brosi, capo dell’Ufficio per la caccia e la pesca del Cantone dei Grigioni, tel. 257 38 92
Procedura relativa alla decisione di abbattimento dell’orso La Commissione intercantonale competente della regione interessata (CIC) valuta la situazione a livello tecnico in base alla Strategia Orso Svizzera. In questo caso, la CIC è composta dal responsabile dell’Ufficio per la caccia e la pesca del Cantone dei Grigioni e dal capo della sezione Caccia, pesca, biodiversità forestale dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). La CIC emana una raccomandazione all’attenzione del Consigliere di Stato competente del Cantone interessato. È in seguito il Consigliere di Stato a prendere la decisione in base alla legislazione federale e cantonale determinante, se autorizzare l’abbattimento.
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
21/02/2013, 09:16
La posizione del WWF Italia
Massimiliano Rocco responsabile Specie, TRAFFIC e Foreste del WWF Italia: “Chiediamo al Governo italiano, che al momento ha la Presidenza della Convenzione delle Alpi, di inviare una protesta formale al Governo Svizzero e di adoperarsi affinchè si esca dalle logiche dei singoli Stati e ci si impegni a gestire la popolazione alpina di orso come una popolazione che appartiene a tutti i Paesi che condividono il territorio alpino. Simili decisioni non possono più essere assunte unilateralmente.”
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
20/02/2013, 11:57
Il Podestà di Poschiavo Della Vedova:
Con il presente scritto tengo a precisare quanto segue:- La situazione a livello locale non era ormai più gestibile e una decisone andava presa;- In questo senso il Comune di Poschiavo ha chiesto in maniera chiara e perentoria che M13 fosse spostato in luoghi più adatti alla sua esistenza;- Le autorità comunali non sono state coinvolte nel processo decisionale; prendono atto della situazione e sottolineano di aver appreso solo questa mattina la notizia dell’abbattimento di M13;Personalmente chiedo nuovamente a gran voce che il concetto di gestione dell’orso venga modificato, in modo che tenga maggiormente in considerazione le peculiarità dei singoli territori, le esigenze delle popolazioni coinvolte e anche quelle dell’orso.Confido che si possa trarre insegnamento da questa triste vicenda per non commettere anche in futuro gli stessi errori.Alessandro Della VedovaPodestà di Poschiavo
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
20/02/2013, 11:55
Conseguenze
Purtroppo le conseguenze ci sono già: su Facebook è nato il gruppo "Hanno ucciso l’Orso M13 - boicottaggio Val Poschiavo", che riporta la dichiarazione di Massimiliano Rocco, responsabile Specie, TRAFFIC e Foreste del WWF Italia: “M13 non era un orso problematico, nei mesi scorsi ha solamente mostrato un atteggiamento confidente che non giustifica minimamente l’applicazione della norma, prevista dal Piano di azione svizzero, dietro cui si nascondono le autorità elvetiche. Così si rischia di spazzare via in pochi anni gli sforzi di conservazione messi in piedi dall’Unione Europea e dagli enti italiani per mantenere nelle nostre Alpi un gioiello prezioso come l’orso".
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
20/02/2013, 09:06
M13
L’orso M13 è stato ucciso ieri, martedì 19 febbraio, in Valposchiavo. Era diventato un pericolo per le persone, ma il punto di domanda sarebbe d’obbligo.
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
19/02/2013, 10:21
Il Comunicato
del Consiglio comunale di Poschiavo
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
18/02/2013, 16:37
E la fine di M13?
Una ragazzina sembra aver avuto un incontro ravvicinato con l’orso M13, nelle vicinanze del Lago di Poschiavo. Si è spaventata.
Questi i fatti, ai quali ora sembra seguire una sentenza: l’Orso M13 verrà abbattuto?
la stampa locale sembra spinta dalla paura, nessuna parola data ad esperti ma solo paura che spinge alcuni redattori di articoli a schierarsi per la morte dell’orso, che si è svegliato dal letargo e sembra non voglia lasciare la Valposchiavo.
La descrizione è di "orso pericoloso", perché non ha timori ad avvicnarsi ai centri abitati e sembra non aver paura dell’uomo.
"purtroppo Emme Tredici (non quello di FB) è e resta un animale, spiegaglielo tu che deve passare un "confine" per trovare clemenza... è la politica che ha fallito, con una legge che dovrebbe tutelare i grandi predatori e invece non è capace di gestire nemmeno un unico esemplare!"... Le soluzioni su Fb, tra gli amici di M13, ci sarebbero, come quella di sedarlo e di portarlo in un Parco protetto.
E alla constatazione che la Svizzera, il Cantone dei Grigioni e la Valposchiavo farebbe una figuraccia se eliminasse l'orso (come aveva fatto alcuni anni fa con il lupo, ndr.), una risposta: "Le autorità ci faranno una figuraccia, ma quanto durerà? un giorno, una settimana? e poi, aspetteremo il prossimo M13 per poter impallinare anche quello? se la svizzera non vuole gli orsi, deve modificare la legge per la "protezione dei grandi predatori", oppure deve attuarla (cosa che in un paese civile sarebbe ovvia, ma di paesi civili in tal senso ne conosco davvero pochi...). L'orso potrebbe davvero venir trasferito in una zona tranquilla (sulle Alpi ne abbiamo ancora alcune dipsonibili) e lì essere seguito da un gruppo di "rangers" dedicati al plantigrade..."
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
19/11/2012, 23:26
Emme Tredici wrote...
Cari amici, grazie per le vostre testimonianze, per i vostri post, per i mi piace, per le proposte costruttive... sono giorni difficili e impegnativi per me, l’inverno si avvicina a passi da gigante e io devo prepararmi per il letargo. Poitutto questo accanimento nei miei confronti... sono solo un orso che cerca di sopravvivere nella natura incontaminata della Valposchiavo. Aiutatemi fate conoscere la mia causa ai vostri amici e invitateli a sostenermi. Per il vostro aiuto vi ringrazio fin d’ora. Ringrazio WWF Piemonte Valle d'Aosta per il loro sostegno.
WWF PIEMONTE E VALLE D’AOSTA VI INVITA A FIRMARE LA PETIZIONE CONTRO L’ABBATTIMENTO DELL’ORSO M13!
Con questo termine, "ipocrisia" è stato più volte commentato su fb il presentimento di Emme Tredici: “Cari amici ho un brutto presentimento. Ieri hanno svolto un incontro farsa per calmare le acque. I tre che contano, Schnidrig, Cavigelli e Brosi hanno già deciso il mio abbattimento. Verrà fatto senza clamore e comunicato ad atto compiuto. E a pensare che non ho ancora guardato una persona negli occhi :-(. AIUTATEMI”
“Chers amihs eau d’he ün trid presentimaint. Her ho gieu lö ün inscunter traunter Schnidrig, Cavigelli e Brosi ed haun decis da’m cuper. Que gnaregia fat sainza comunicaziun e ofizel pür cura ch’eau nu sun pü. A penser ch’eau nu d’he auncha guardo aint ils ögls ad üna persuna :-(. AGÜD!!!!”
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
17/11/2012, 12:43
Lanalisi di Matilde Casapora
L’orso che fa l’orso, che ha timore degli umani, un solitario che nel sondaggio voluto dal WWf nel 2009 godeva del favore dell’85% degli Svizzeri, che ne voleva la sua reintroduzione. M13 sembra trattato dai mass media come un eroe sportivo, poi prontamente demolito dagli stessi.
Sul sito del Corriere del Ticino, in un articolo a firma di Matilde Casapora, si fa un’analisi su M13 e, fermo restando che nella casa secondaria lui c’è entrato proprio perché non c’erano umani, come conferma Joanna Schoonenberger, responsabile del progetto Ursina, M13 si sta preparando per il lungo letargo invernale, deve mangiare.
Torando all’articolo, Casapora si chiede “Il problema? Pare che all’85% degli svizzeri questa parte del discorso sia sfuggita. Come mai?” e la risposta, scrive la giornalista, l’aveva già data il direttore del CdT, Giancarlo Dillena, il 16 aprile 2009: “Gli umani moderni presentano una curiosa e inquietante ambivalenza nel loro rapporto con la natura. Sono pronti a sposare ogni causa promossa nel nome della sua difesa, a cominciare dalle ‘ragioni’ degli animali selvatici. Almeno finché si tratta di vederli nei documentari in TV. Ma non appena la natura si avvicina troppo, con il corollario delle sue ‘leggi’, dei suoi denti e dei suoi unghioni, cambiano idea. Prima si danno alla fuga terrorizzati. Poi tornano armati fino ai denti (...)”.
La conclusione dell’articolo di cdt: ““L’uomo, il più grande predatore del pianeta, in nome della sua inferiorità di fronte alla natura, imbraccia il fucile. Ufficialmente per difendere le pecore e i più deboli. Praticamente per nascondere il fallimento delle sue ‘leggi di cultura’. Interessanti, al proposito, i dati di uno studio. Nel 2011, in Svizzera, sono stati 4221 (su 208’974) gli ovini morti d’estate al pascolo. Quelli uccisi dai grandi predatori sono stati 294. Gli altri 3927 sono morti in incidenti o malattie dovuti a incuria umana. Questi dati non li hanno forniti nè l’orso nè il lupo, ma Agridea e la Federazione svizzera degli allevatori di ovini. Come mai se n’è parlato poco? Semplice: 3927 ovini morti non fanno notizia. M13 che fa l’orso, invece, sì.
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
16/11/2012, 21:37
E Se...
se fosse partito il progetto Lago Bianco, l’orso si sarebbe fermato sulle montagne della Valposchiavo?
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
16/11/2012, 19:00
M13 per ora è salvo
Oggi alle 16.00 presso la “Cà da Cumün” di Poschiavo il Consigliere di Stato Dr. Mario Cavigelli e il capo della sezione caccia, pesca e biodiversità forestale dell’Ufficio federale dell’ambiente Dr. Reinhard Schnidrig hanno incontrato autorità, rappresentanti dell’agricoltura e dell’apicoltura. Non ci sono i presupposti per inserirlo nella categoria “pericoloso” quindi non verrà abbattuto, questa la conclusione del capo della sezione caccia e pesca dell’Ufficio federale dell’ambiente Schnidrig.
Al sito dell’UFAM, lo stesso Schnidrig ha rilasciato un’intervista nella quale però sottolinea che “più il tempo passa e più si comporta male, manifesta meno paura e questo lo rende problematico”.
NON è quindi escluso che venga soppresso in futuro? Nel frattempo, il funzionario riporta all’ordine le autorità poschiavine e la popolazione, secondo quanto riporta il sito della RSI, “perché nonostante le informazioni giunte da Berna, hanno esitato un po’ prima di adottare le misure preventive volte a proteggere il bestiame minuto e gli alveari. Non hanno inoltre sostituito in tempo i contenitori della spazzatura con altri a prova di orso. Prevenire le conseguenze del comportamento di un plantigrado tanto curioso è difficile, ha ammesso, ma la valle deve prepararsi anche all’eventuale arrivo da oltre confine di altri esemplari”.
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
16/11/2012, 18:45
Altri commenti
Nora Klein: non sono assolutamente d’accordo,M13 non ha mai avvicinato l’uomo , se mai e’ l’uomo che ha dimostrato I’ll contrario .... E’ colpa dell’uomo se si trova su questa terra , e’ colpa della confederazione che ha firmato la convenzione ..ed ora cambia le carte in tavola .... Concordo che ha causato danni materiali ma quanti danni ben piu’ gravi causa l’uomo giornalmente anche in questa valle ???? Voglio ancora essere fiduciosa e sperare che I’ll buon senso prevalga sulla decisione che verra’ presa oggi e confido nella Sua volonta’ di voler allontanare M13 dalla nostra valle . Sono sempre stata contraria al suo allontanamento ma visto le reazioni negative della maggior parte della popolazione meglio lontano....ma VIVO e possibilmente libero come giusto che sia un animale selvatico .Sono sicura che con un po’ di buona volonta’ non sara’ difficile trovare un paese limitrofo piu’ tollerante pronto ad accogliere M13 !
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
16/11/2012, 13:12
Ma come
Nella civilissima Svizzera? Non ci credo!!!
Alcuni anni fa questa sorte era toccata al lupo, errare è umano, ma perseverare diabolico!