IN VALTELLINA ? tempo di VENDEMMIA! Le previsioni di CONTINI
IN VALTELLINA è tempo di VENDEMMIA! Le previsioni di CONTINI

Una panoramica e alcune previsioni. In Valtellina iniziata la raccolta di uve destinate allo Sforzato

 

Di Natale Contini 

 

E’ ormai assodato: quella del 2011 sarà per l’Italia una vendemmia ai minimi storici. Cala di parecchio la quantità, retrocedendoci al secondo posto dopo la Francia, e la qualità non sarà sicuramente da annata rosa e fiori. Il quadro è comunque a macchia di leopardo. In Lombardia era iniziata in anticipo e all’insegna dell’ottimismo, nei primissimi giorni d’agosto, la vendemmia in Franciacorta e in Oltrepò Pavese dove le uve bianche destinate a base spumante (chardonnay e pinot bianco) erano di ottima qualità. In Franciacorta per la prima volta – a seguito di quanto previsto dal nuovo disciplinare – il 10% del prodotto potrà essere utilizzato come riserva da destinare ad annate meno felici. Poi è arrivato il gran caldo e il quadro è sostanzialmente modificato sia per le uve bianche  che per quelle rosse. Si è vendemmiato – e si vendemmierà – con un anticipo di 10/15 giorni rispetto alla media.  

 

In giro per l’Italia il panorama non è omogeneo e più ci si sposta a sud iniziano i problemi causa i caldi eccezionali di primavera seguiti da quelli agostani e settembrini. E’ calata la quantità, e questo è sicuramente un bene se fosse accompagnata da una crescita della qualità, ma ci sono molti dubbi anche se non mancano punte di eccellenza. In Oltrepò Pavese – per esempio - pare sia ottima la qualità del pinot nero. 

 

La Valtellina è in controtendenza per la quantità mentre l’eccessivo caldo dell’ultimo mese e la bassa escursione termica non sembra favorire una ottimistica previsione circa la qualità. La raccolta in cassette delle uve nebbiolo più sane e spargole da destinare allo Sforzato è già iniziata, con largo anticipo,  da alcuni giorni. Seguirà a breve l’inizio della vendemmia per il resto dei grappoli nelle diverse zone (Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella). L’uva registra una ottima quantità di zuccheri ma è scarsa in polifenoli e l’acidità lascia molto a desiderare. Qualche recupero sarà possibile se si confermerà il bel tempo con freddo notturno di questi ultimi due giorni. Certo è presto per dare giudizi sul come sarà il vino che si fregerà del millesimo 2011. Ne parleremo fra un paio d’anni quando i nostri rossi potranno riposare ed affinarsi in bottiglia.  In ogni caso l’annata 2011 non sarà alla pari con gli ultimi favolosi millesimi del 2007 e 2009. 

 

In Piemonte la raccolta di uve base spumante si è esaurita eccezionalmente nella prima quindicina di agosto mentre nella seconda parte del mese sono iniziate le operazioni vendemmiali per le uve bianche (chardonnay, moscato, sauvignon, arneis), per il brachetto e per il pinot nero dell’Alta Langa (base spumante).  Per le uve barbera e nebbiolo vale il ragionamento fatto per la Valtellina anche se tra i produttori serpeggia una cauto ottimismo. In ogni caso i volumi produttivi non saranno inferiori rispetto a quelli dello scorso anno. 

 

In Trentino - Alto Adige si prevede un calo produttivo di circa il 10%. Buona la qualità delle uve bianche aromatiche (gewürztraminer, müller thurgau, risesling). Qualche problema di acidità scarsa per quelle a base spumante. Ci sono buone aspettative per le uve rosse. Comunque la situazione della Provincia di Bolzano e migliore rispetto al Trentino sia per qualità che per quantità. 

 

In Toscana il calo dovrebbe essere del 5/6%. Anche qui elevata maturazione zuccherina e scarsa maturazione polifenolica. L’alta concentrazione di zuccheri è dovuta soprattutto alla disidratazione delle uve causa lo stress idrico subito dai grappoli  a seguito della scarsità di piogge accompagnata da un caldo elevato e persistente. 

 

Man mano che si scende a Sud il calo produttivo si accentua con punte del 20% in Sicilia e Basilicata, del 17% in Abruzzo. Fa eccezione la Sardegna con un più 5% e previsioni buone anche per la qualità. 

 

Anche in Francia e Spagna si è iniziato a vendemmiare in largo anticipo confermando una tendenza comune a tutta Europa. Nella Champagne si parla di un record: vendemmia iniziata il 19 agosto in linea con la vendemmia del 1822 la più precoce da sempre. Anche a Bordeaux si raccolgono le uve bianche da semillon e sauvignon destinate al Sauternes. Anche i primi grappoli di uve rosse precoci (come il merlot) erano già raccolti in tutto il bordolese già a fine agosto. In Borgogna si vendemmia in questi giorni con un calo produttivo di oltre il 20% e un probabile ricorso allo zuccheraggio (chaptalization): qualità simile al 2007, buona ma non di più. Passando alla Spagna, molto buona invece la qualità in Rioja dove si è vendemmiato con un anticipo di 10/15 giorni. Disastrose prospettive invece in Mosella, cuore della Germania enoica, dove la grandine ha compromesso tra il 35 e il 50% del raccolto. 

 

 

 


Data: 20/09/2011
 
13/10/2011, 08:48
I tannini maturi latitano

NON E’ UN RACCOLTO DA GRANDE ANNATA 

Di Natale Contini

In uno scenario davvero straordinario per questo periodo, con temperature agostane e qua e là qualche macchia di colore autunnale, si sta concludendo la vendemmia anche in Valtellina. In forte anticipo rispetto alla media dello scorso anno e quasi in linea con altre vendemmie precoci poco gradite al nostro nobile nebbiolo.

Che dire circa la qualità? Sicuramente il paventato recupero nella maturità fenolica non c’è stato, l’acidità è scarsa e i tannini maturi latitano. L’attesissimo freddo è durato due – tre giorni per dar seguito ad un’altra anomala ondata di calore estivo. Lo zucchero perciò è tanto ma solo con questo di vino che dura nel tempo non se ne fa.

Ho fatto ripetute ricognizioni in queste settimane nei filari della Sassella, Inferno, Grumello e anche in Valgella e ovunque il quadro che mi si è presentato non era dei più incoraggianti. Nello stesso filare uve mature e uve acerbe, acini stressati dalla siccità si alternano ad altri completamente appassiti, quasi cotti. In vigna hanno sicuramente dovuto lavorare molto per selezionare le uve migliori, buttando in terra, scartando o declassando parecchia roba. Quindi di tutto si può parlare fuor che di vendemmia ottima, di annata storica o di futuri vini eccezionali.

Se andrà bene per chi ha lavorato bene in vigna e farà altrettanto in cantina sarà una annata media, tendente all’alto o al basso dipende dalla capacità di ogni singolo produttore. Certo non scadente o da dimenticare ma nemmeno un annata esaltante. Di uva ce n’era tanta ma credo che alla fin fine, dopo l’inevitabile selezione, la produzione di vino sarà inferiore a quella dello scorso anno.

D’altra parte abbiamo alle spalle due grandi annate come il 2007 e il 2009 che hanno dato vini monumentali, mentre anche il 2010 si prospetta come un millesimo di ottima qualità. Sarebbe un peccato contrabbandare previsioni per il 2011 simili a queste tre annate.  Ci avvicineremo piuttosto al 2008, annata dignitosa ma senza punte di eccellenza. In Italia in generale le cose non sono andate meglio. Per i nebbioli del Piemonte (Barolo, Barbaresco, Langhe, Roero)  vale il ragionamento appena fatto con l’aggravante di una vendemmia ancor più anticipata rispetto alla nostra.  La quantità sarà inferiore ai 41milioni di hl il dato più negativo di sempre. Avremo probabilmente dei buoni spumanti (Franciacorta, Oltrepò).

Consoliamoci comunque con una considerazione: meno male che non tutte le annate sono uguali. Ciò significa che è giusto che la natura faccia il suo corso. Che il vino sia sempre più e sempre meglio la vera espressione del territorio coltivato a vite con tutte le incognite relative. Se non fosse così avremmo il più deleterio piattume e la più dannosa standardizzazione. E’ giusto invece ed è sempre più auspicabile che come ogni singolo terrazzamento da un vino diverso anche ogni annata sia diversa dall’altra.  

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021