Iqbal, bambini senza paura
“Iqbal. Bambini senza paura”, patrocinato dall’Unicef, uscito nel 2015, ha visto la collaborazione anche di Tania Mazza, classe 1988, freelance illustrator, graphic designer and animator. Ha collaborato a lavori importanti, tra i quali, appunto, il lungometraggio “Iqbal. Bambini senza paura”, di Michel Fuzellier e Babak Payami, prodotto da Gertie, 2D3D animations, Montparnasse, vincitore di «Cartoons on the Bay» Production lo scorso aprile nella categoria “Animated Feature Films”. Noi l’abbiamo incontrata… Sei una freelance, a quanti lavori hai collaborato e quali i più importanti? Ho lavorato come dipendente per la Gertie s.r.l., per 4 anni, dal 2012 al 2015. Da allora lavoro come freelance con altre case di produzione cinematografica e di audiovisivi. Per Gertie ho collaborato alla realizzazione di due cortometraggi animati per l’Antoniano, “Il gatto mascherato” e “Le note son bambine”, che accompagnassero visivamente le canzoni dello Zecchino d’oro, curandone alcuni aspetti della grafica e parte delle animazioni. Un altro grosso progetto che ci ha tenuti occupati lungo tempo è stata la progettazione della serie TV animata “Sbrain! Neuroni fuori di testa”, di cui abbiamo creato l’episodio pilota. In questo caso ho potuto occuparmi sia della ricerca grafica che dello studio delle scenografie. Il progetto più ambizioso è stato il lungometraggio animato “Iqbal. Bambini senza paura”, che ha alle spalle un lavoro di oltre 10 anni, a partire dal momento dell’ideazione a quello dell’uscita nelle sale. Essendo il progetto molto grosso e il nostro un gruppo piuttosto esiguo, ho avuto modo di potermi occupare di vari aspetti, da quelli più organizzativi della preproduzione, allo storyboard, al design degli oggetti di scena, alle scenografie, alla grafica promozionale del film. Per quanto riguarda altre collaborazioni, le principali sono state quella con Pixel Heart Studios per la realizzazione del videogioco “Ego Incanto”, con realizzazione dei personaggi e delle animazioni; quella con la casa di produzione "Eufrasia Film" per la realizzazione dell’episodio pilota “Autobus, autobus!” per la serie animata “Il gentiluomo in pillole”, progetto molto stimolante in quanto avevo carta bianca e ho potuto decidere autonomamente regia, storyboard, stile grafico, design dei personaggi e delle scenografie, animazione e montaggio; la collaborazione con lo Studio Croma per la realizzazione del cortometraggio animato in stop motion “Bella Bologna” ancora per lo Zecchino d’oro; ultima la collaborazione con Babau Adv Studio per la realizzazione di video animati da inserire all’interno di due episodi sul caso Consip del nuovo programma “Sekret” di Marco Lillo per Loft, il canale televisivo del Fatto Quotidiano. Da dove nasce il tuo amore per i film animati? Fin da piccola ho sempre amato tutto ciò che fosse legato al disegno, animato e non. La biblioteca era uno dei miei posti preferiti perché potevo passarci ore a sfogliare albi illustrati di ogni tipo. Ricordo in particolare di aver preso in prestito diverse volte lo stesso libro solo per poterne studiare le illustrazioni di Chris Riddel, che poi ho avuto modo di incontrare qualche anno fa. Con questa passione in testa ho studiato illustrazione allo IED di Milano. L’incontro con il mondo del cinema d’animazione è avvenuto quasi per caso finita la scuola, quando mi sono trovata a lavorare come disegnatrice all’interno di uno studio di animazione e mi sono resa conto di quanto lavorare in un team di creativi, avendo modo di interfacciarsi con professionalità varie, da registi, ad animatori, a modellatori 3D, sia più stimolante, per me, che lavorare ai miei disegni seduta alla scrivania in camera mia. Per fare una metafora si potrebbe dire che se l’illustrazione è uno sport individuale, il mondo dell’animazione è invece uno sport di squadra. La fantasia gioca un ruolo importante nel tuo lavoro? Sicuramente. Io mi occupo sia di illustrazione che di animazione. Se l’animazione 2D è un lavoro che richiede molta precisione nell’analisi e nell’impostazione dei movimenti, nel settore della grafica, della creazione di personaggi e scenografie si ha modo invece di dare libero sfogo alla fantasia, per questo c’è sempre bisogno di nuovi spunti e stimoli visivi, che finiscono per influenzare e far evolvere lo stile grafico di qualsiasi disegnatore. La tua più grande soddisfazione a livello professionale? Veder scorrere il mio nome al cinema tra i titoli di coda di “Iqbal. Bambini senza paura”, dopo averci investito tante energie e tanta pazienza per 4 anni. Purtroppo la realtà del mondo dell’animazione in Italia non è rosea, non abbiamo una tradizione nazionale come succede per esempio in Francia, i fondi sono pochi e lavorare nel settore non è semplice, ma quando ti capita di poter lavorare su progetti simili a fianco di un’ottima squadra di professionisti le soddisfazioni sono tante. Qual è il tuo prossimo obiettivo? Chissà, forse aprire uno studio mio con un paio di altri ragazzi, amici e colleghi, nonché bravissimi professionisti che ho avuto modo di incontrare nel corso di questi anni.
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