La Casa di riposo di Tirano: una questione che tiene banco
Le modalità di gestione della Casa di Riposo di Tirano non piacciono ai consiglieri di minoranza in seno al CDA della stessa, Doriana Natta e Francesca Zucchetti che "vogliono chiarire la loro posizione ed informare i cittadini, soprattutto "evidenziando, in primo luogo, che la normativa che impone i lavori è una DGR della Regione Lombardia del dicembre 2001, non si tratta di una normativa recente". "In qualità di consiglieri nominati dalla minoranza in Consiglio comunale - affermano attraverso un comunicato stampa - al fine di poter partecipare al processo decisionale dell’Ente richiediamo la documentazione relativa alle tematiche all’ordine del giorno dei Consigli di Amministrazione, richiesta che rientra nei nostri diritti in quanto membri del Consiglio stesso ma è evidente per tutti che il bilancio di esercizio o un progetto esecutivo non possono essere visionati, compresi e approvati in due ore (o, quantomeno, tale tempo non è sufficiente per i consiglieri di minoranza che, si chiedono, come possano gli altri membri del CdA decidere questioni di tale rilevanza nell’arco della durata di un’assemblea). Si potrebbe pensare che siano informati doverosamente prima, ma se così è, viene leso il diritto all’informazione della minoranza". Natta e Zucchetti focalizzano l’attenzione sul fatto che "in sede di Consiglio si pretendeva poi da noi un voto favorevole all’affidamento di lavori per 4.000.000,00 di euro all’unica ditta che ha presentato una proposta e che, per il modo dettagliato con cui è stata formulata, fa ragionevolmente presumere che avesse a disposizione più documentazione di quanta ne avessero in mano i membri del Consiglio. Chi non sa che un minimo di concorrenza avrebbe potuto portare ad un risparmio per la Casa di Riposo, come insegnano le più elementari regole della domanda e dell’offerta? E non è lecito pensare che, per un lavoro di così rilevante entità, altre imprese locali avrebbero potuto essere interessate ad effettuare una loro proposta?" Un comunicato al vetriolo, redatto "dopo aver dimostrato il nostro dissenso all’interno del Consiglio di Amministrazione ci siamo attivate affinché la minoranza consiliare portasse all’attenzione dell’amministrazione comunale la problematica dell’affidamento dei lavori e dei relativi incarichi tecnici della casa di riposo. Si è trattato di un passaggio istituzionale dovuto nonostante il Sindaco e l’assessore ai lavori pubblici ne fossero più che informati, dato che parteciparono ad un Cda informando tutti di decisioni già prese in altre sedi". Secondo i due consiglieri del CDA della Casa di Riposo inoltre, "non condividiamo il metodo, chi di noi non compara i prezzi nei supermercati per poi scegliere, a parità di condizioni, il prodotto più conveniente (che non vuol dire, necessariamente, il più economico)? Ma si sa che quando le risorse sono di tutti non si usa la stessa oculatezza che si avrebbe nel caso in cui ci fossero in gioco i nostri soldi!". La conclusione: "Per completezza si informa che il Cda della casa di Riposo ha risparmiato la considerevole cifra di 1.000,00 euro affidando l’incarico della sicurezza, a fronte di due offerte di cui una peraltro non richiesta, perché pare che la concorrenza non sia auspicabile, al tecnico che ha effettuato l’offerta più economica, senza valutare le esperienze professionali degli offerenti ma limitandone la valutazione all’anno di nascita (desunto dal codice fiscale), d’altra parte il tecnico prescelto aveva dimenticato di inserire un curriculum, irrilevante per un aspetto così poco sostanziale quale la sicurezza in una struttura che ospita 108 degenti e una sessantina di dipendenti, tutti rigorosamente all’interno della struttura quando si svolgeranno i lavori, che anche in questo caso fosse già stato deciso, in altre sedi, chi doveva aggiudicarsi l’incarico?"
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