02/05/2012, 17:35 Comunicato
“Se non ora quando” è il motto, mutuato dalla letteratura e dal sociale femminile, col quale può essere sintetizzato l’esito della tavola rotonda sul tema “Dai Piani di Governo del Territorio al Piano d’area: quale futuro per l’alta Valtellina?” che il locale Circolo di Legambiente ha promosso al termine dell’assemblea annuale dei soci. E’, in sostanza, l’auspicio rivolto ai sindaci dell’alta Valtellina affinchè attuino con maggiore impegno e con più frequente assiduità un dialogo reciproco e permanente capace di tradurre nei PGT, con atti concreti e tra loro coerenti (è ciò che chiedono in più, rispetto ai precedenti PRG, questi strumenti urbanistici rinnovati) le ipotesi d’uso dei rispettivi suoli - specie se confinanti – al fine di salvaguardare con maggior serietà che in passato le risorse naturali, economiche e sociali esistenti. E’ un auspicio che è stato ben ascoltato e accolto solo da due dei sei sindaci della Comunità Montana Alta Valtellina: Beppe Occhi di Bormio e Alessandro Pedrini di Valdisotto. I restanti quattro, malgrado tempestivi inviti, probabilmente avevano altri impegni. Il sindaco di Bormio Beppe Occhi ha descritto come il PGT di Bormio abbia abbondantemente rispettato la prescrizione di ascolto, di accoglienza e di inserimento nel piano dei desiderata dei residenti, specie se conformi o vicini al programma amministrativo dell’attuale giunta. In particolare, Occhi ha auspicato una maggiore sensibilità edilizia collettiva, ha sottolineato la quasi assoluta esclusione di consumo di nuovi suoli, specie se agroforestali, per la costruzione di ulteriori seconde case. E’ infatti un’ attività utile solo a pochi soggetti ma molto limitante uno sviluppo turistico più articolato e in grado di offrire maggiori opportunità di lavoro alla maggioranza della popolazione, specie giovanile.Ha infine ricordato come il piano non sia stato ancora approvato definitivamente per la necessità di renderlo coerente col recente Piano d’area Alta Valtellina mediante opportuni adeguamenti o richieste specifiche, tra le quali spicca quella primaria di un collegamento ferroviario verso il Sud con la Bormio Tirano e verso Nord col traforo dello Stelvio per congiungersi con la ferrovia Malles Merano. Il sindaco di Valdisotto Alessandro Pedrini ha annunciato che nel PGT del suo comune sono previste forme di premialità – sottoforma di contributi per chi applica nelle nuove costruzioni accorgimenti costruttivi rivolti al risparmio energetico – qualora siano acquistate da residenti anche eventualmente impegnati alla gestione temporanea B&B. Un’altra qualità urbanistica del piano è il recupero degli edifici di pregio, anche fuori dal centro storico. L’agronomo della CMAV Marino Pedranzini ha ricordato come il Piano d’Indirizzo Forestale (cogente sui PGT unitamente al Piano d’Area) stenti a decollare, sia per le difficoltà gestionali politico amministrative causate dalla mancanza di un presidente sia per la quantità di “trasformazioni speciali” delle aree di vocazione agroforestale in terreni edificabili avanzate dai soliti noti. Sarebbe invece necessario, ha aggiunto Elisabetta Ferro Tradati, incentivare l’uso di questi terreni per le produzioni locali più caratteristiche richieste dal mercato, stimolando i potenziali gestori di questi fondi con compensi manutentivi, tra i quali la gestione gratuita degli stessi qualora siano di proprietà demaniale. Infine Giovanni Bettini, di Legambiente Valtellina, ha fatto una sintesi storica della nascita dei Piani d’Area, nati per rendere più snelle e agevoli le prescrizioni cogenti dei piani territoriali di livello superiore. Ha poi ribadito l’apprezzamento di quello dell’Alta Valtellina per aver escluso – causa l’aumento del degrado paesaggistico ambientale che avrebbero provocato - l’ampliamento dei molteplici domini sciabili che i singoli comuni richiedevano con un’ostinazione poco rispettosa del bene comune. Ha concluso con l’auspicio che i molti obiettivi programmatici di sviluppo indicati, tutti ottimi sul piano teorico ma non su quello economico, siano ripensati più realisticamente sotto il profilo delle priorità dettate dalla realtà economica generata dall’attuale crisi che tutti conosciamo. Giancarlo Ciullini, dopo aver espresso la condivisione del Circolo con le indicazioni generali di piano fatte dal sindaco Occhi, con le “premialità” promesse dal sindaco Pedrini, con quelle di Pedranzini sul controllo delle aree agroforestali, con le attenzioni contingenti di Bettini sull’attuabilità del Piano d’area, ha concluso l’incontro con l’auspicio riportato in apertura. Lo ha rivolto in particolare al primo cittadino di Bormio poiché è l’amministratore del comune più significativo per storia e collocazione geografica dell’intero comprensorio. Giancarlo Ciullini P.S. un particolare ringraziamento a tutti gli amici e conoscenti che hanno proposto di intitolare il Circolo alla memoria della sua fondatrice Anna Vantaggi. |