Lo Spione chinese
Lo Spione chinese, di Ignazio Bardea Trascrizione a cura di Anna Comi Ignazio Bardea è stato un vero e proprio poligrafo. Tra i suoi tanti manoscritti si annoverano cinque quaderni conservati presso l’archivio di Bormio e un sesto si trova a Brescia, dove si era trasferito alla fine della sua carriera ecclesiastica, tutti riguardanti l’argomento dello “spione chinese”. Si tratta di una cronca del tempo, scritta in forma di lettere tra due mandarini cinesi, l’uno residente in Valtellina (Sin-ho-hei) e l’altro a Milano (Chint-che-ou). Un terzo (Cham-pi-pi) entra in relazione coi primi due da Parigi. Descrizioni geografiche si alternano a una satira politica nei tempi del tormentato passaggio, del Bormiese, dal dominio grigione a quello cisalpino, e soprattutto da una secolare autonomia, che aveva reso il Contado una democrazia quasi indipendente, a un drastico ridimensionamento a comune agricolo di montagna, senza più gli antichi privilegi sui dazi, con gli ovvi svantaggi che ne sono conseguiti. 592 pp., in varie sequenze; Bormio, 2008. Prezzo riservato ai soci: 25,00 euro.
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