L’Alpinismo piange Lino Lacedelli
Il mondo dell’alpinismo piange Lino Lacedelli, morto il 20 novembre nella sua casa di Cortina D’Ampezzo a pochi giorni dal suo 84esimo compleanno. Molti i messaggi di cordoglio dalle più alte cariche dello Stato. Lacedelli era stato insignito della Medaglia d’Oro al valore civile e Cavaliere di Gran Croce.Forte ed appassionato alpinista fin dalla giovinezza, Lacedelli conquistò la cima del K2, il 31 luglio 1954, assieme al valtellinese Achille Compagnoni, di Santa Caterina Valfurva. Una montagna considerata la più difficile e pericolosa del mondo e questa impresa, nell’Italia del dopoguerra, rivestì un forte valore simbolico nell’immaginario collettivo. Lacedelli tornò sul K2 nel 2004, all’età di 79 anni, per rendere omaggio al compagno Mario Puchoz, morto cinquant’anni prima su quella montagna. Diceva: "La montagna è stata la mia più grande amica, la grande compagna di tutta la vita, mi ha dato grandi soddisfazioni. Lassù si gode una bellezza che non ha bisogno di tante parole. Ti guardi attorno e vedi tutto quello che è stato creato dal Padreterno, e questa è la cosa più bella che si può avere in montagna, in qualsiasi montagna si vada".Il Comune di Cortina in segno di rispetto ha deciso di alzare le bandiere a mezz’asta e di indire il lutto cittadino per il giorno dei funerali.
|