MARCO TRIACCA HA QUALCOSA DA DICHIARARE

I pizzoccheri senza vino valtellinese sono un ricordo che non c’è

 

Nome e cognome: Marco Triacca 

Anno di nascita: 1980 

In Valtellina dal: 1. gennaio 2009 

Attuale impiego: titolare azienda vitivinicola  La Perla 

Durata tragitto casa-lavoro: 10 minuti

 

Da bambino per te l’Italia era... 

Da bambino per me l’Italia erano i miei parenti a Grosio: nonni, zii, cugini... E poi le cantine e le vigne, vale a dire il posto di lavoro di mio papà. 

 

Come sei arrivato in Valtellina? 

Sono arrivato in Valtellina per realizzare il sogno di creare una mia azienda vitivinicola in una terra che amo. 

 

Qual è la cosa che più ti piace della Valtellina? 

Il fatto che qui mi sento a casa. 

 

Cosa ti porti da casa quando vai in Valtellina? 

Beh, mi porto la carta d’identità... 

 

Ti è mai capitata una situazione particolare alla dogana? 

A dire il vero me ne sono capitate due piuttosto curiose. 

Una volta un mio zio di Grosio, così per scherzo mi aveva regalato dei pezzi di carne che più che altro erano degli ossi... Ebbene, alla frontiera ho dovuto pagare un dazio di 30 franchi... per degli ossi regalati... 

Un’altra volta mi è capitato che nel giro di due giorni una guardia di confine svizzera (sempre la stessa) mi fermasse per ben tre volte, per controllare i miei documenti e se trasportavo della merce nonostante non avessi dichiarato nulla. Ogni volta che mi fermava i suoi colleghi mi strizzavano l’occhio e se la ridevano un po’, dicendomi poi di portare pazienza, ché stava imparando il mestiere... 

 

Per te cambia qualcosa al di qua o al di là di Piattamala? 

No. Per me il confine non esiste. Mi sento tanto valposchiavino quanto valtellinese. 

 

Quando hai pensato ‘’ma questi sono proprio italiani’’? 

Quando sono dovuto andare fino a Milano - all’ ’’Ufficio repressione frodi’’ - soltanto per farmi mettere un timbro in fondo a un registro. Per un affare di cinque minuti al massimo ho dovuto investire una giornata di tempo... 

 

Puoi esprimere un desiderio: in Valtellina ci metti o ci togli... ? 

Riallacciandomi a quanto appena detto, in Valtellina metterei la bandiera Svizzera sull’aspetto del disbrigo delle pratiche. Così se ne potrebbero magari accelerare i tempi e rendere tutto l’iter meno complicato. 

 

Domanda filmata.

 

Ed infine: hai ancora qualcosa da dichiarare? 

Dopo verze e patate mi sento di fare ancora un’ultima raccomandazione: sappiate che i pizzoccheri senza vino valtellinese sono un ricordo che non c’è.

 

Niccolò Nussio

 

In collaborazione tra  PGI Pro Grigioni Italiano  -  IL BERNINA  -  Altarezia.INFO


Data: 11/01/2011