MI NON SEI, a BRUSIO si racconta il dramma delle Strie
Di Regina Vio Sessanta minuti perfetti, domenica pomeriggio alla seconda rappresentazione in Casa Besta a Brusio dello spettacolo della Compagnia inauDita di Begona Feijoo’ Farina e Chiara Balsarini; una quarantina di persone immobili, attonite hanno assistito e ripercorso il dolore, la memoria dei processi per stregoneria che in Valposchiavo tra la prima metà del 1600 e per un centinaio d’anni ancora imperversarono e segnarono indelebilmente la storia della Valle. Di ben 128 rimane documentazione ancora conservata, elenco stilato dall’Olgiati nel 1880 e oggi digitalizzato sul sito dell’Archivio comunale di Poschiavo. Rileggendoli ho provato una profonda compassione ma nello spettacolo di Begonia e Chiara si aggiunge uno choc di commozione e attualità; senza alcuna scenografia, elencando i nomi delle ‘strie’, passandosi il ruolo di vittima e carnefice con una gravità dolente sono riuscite a paralizzare il pubblico, letteralmente non ‘volava una mosca’: gli spettatori in cerchio, la scena in centro e i respiri, i sospiri, i movimenti dei corpi, gli sguardi e le parole quasi a poterli toccare. Credo che tutti noi spettatori eravamo più che mai consapevoli che quei tormenti, quelle paure, quegli orrori sono ancora attuali non sono ancora ahimè passati alla “storia”, ma forse il lavoro della compagnia inauDita, l’estremo realismo dell’interpretazione può aprire un varco nella coscienza collettiva e per lo meno far riflettere sul passato e di conseguenza provare ad immaginare un futuro libero da violenze e persecuzioni.
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