Michelangelo Merisi detto il Caravaggio ha origini tiranesi?
Il pittore e ricercatore Francesco Tresoldi sta seguendo passo passo le indagini per un ritrovamento dei resti del Caravaggio con un confronto del Dna sui suoi discendenti bergamaschi ma anche tiranesi. "Da un quotidiano all’altro rimbalza la notizia di un possibile ritrovamento a Porto Ercole dei resti tombali di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio - spiega Tresoldi -. Esperti antropologi muniti di mezzi scientifici di ultima generazione sono arrivati nel paese maremmano per questa ricerca". Tutto ha avuto inizio quando la ricercatrice Dott.Gianna Anastasia volle indagare fra quanti avrebbero potuto fornire notizie su quanto fatto nel 1956 durante i lavori di urbanizzazione del paese. Si vuole che la studiosa, non nuova a dei ritrovamenti, nel 2001 insieme all’arch. Giuseppe La Fauci recuperò un foglio di straordinaria importanza con ascritto “Adì 18 luglio 1609 nel ospitale di S.Maria Ausiliatrice morse Michelangelo Merisi da Caravaggio dipintore, per malattia” (da considerare il 1609 del calendario senese corrispondente al 1610 del calendario romano). Sempre Tresoldi: "Raccogliendo testimonianze di chi ricorda che durante gli scavi del 1956, dove vi era situato l’antico cimitero di San Sebastiano, fu ritrovato fra residui di antiche sepolture, un sacco contenente un mantello nero con dei resti ossei e un consumato fermaglio d’argento. Sospettato di essere la croce di Malta, si pensò alla possibile individuazione delle spoglie del Caravaggio. Il sacco con quei resti risultava essere stato raccolto dall’allora parroco e racchiuso in una cassetta di legno di abete, e come qualcuno ricorda, traslato e poi sepolto nell’antica parrocchiale di S..Erasmo" Ora sembra che gli esperti arrivati a Porto Ercole, siano entrati nella cripta del nuovo cimitero per prelevare alcuni reperti ossei da prendere in esame. Coordinati dal prof. Giorgio Groppioni dell’Università di Bologna, studiosi di antropologia delle università di Lecce, Ravenna e Pisa li prenderanno in esame con l’ausilio dei più moderni strumenti scientifici, per un’identificazione del possibile Dna dell’artista, che dovrà essere messo a confronto con il Dna di alcuni discendenti maschi dei Merisi che, se per la maggior parte potrebbero trovarsi nella bergamasca, un altro ramo della discendenza, considerando le storpiature del tempo, potrebbe corrispondere a quella dei Merizi di Tirano. Come si può leggere in documenti nell’archivio della Parrocchia di Tirano, i cognomi Merisi o Merizi si rincorrono in comunione fra le discendenze caravaggine e tiranesi. "Nella parte antica di Tirano, vicino alla chiesa di S.Carlo, è ancora presente la bella casa dei Merizi con portali di pietra, sui quali è scolpito lo stemma della famiglia: un’aquila bicipite nera e una mano recisa che impugna cinque spighe di riso a ventaglio, come nello stemma dei Merisi di Caravaggio".
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