MORASCHINELLI SPIEGA GLI ZAPEI D’ABRIGA ALLA SCUOLA DI VILLA
La scuola anello di congiunzione fra passato, presente e futuro nel proprio territorio. Protagonista la quinta elementare di Villa di Tirano guidata dall’insegnante Wilma Tognini Chiamata a parlare della zona dei “Zapei d’Abriga” (vedi scheda), dalle domande cui sono stata sottoposta dagli alunni stessi, dopo che avevano fatto un sopraluogo della zona, ho pensato che una scuola può essere anche anello di congiunzione fra il passato, il presente e il futuro nel proprio ambiente. Interessante, senza la pretesa di farne un trattato (e qui devo rimarcare l’attenzione e l’interesse di questi ragazzi) come il passaggio di generazione è testimone dei cambiamenti che avvengono nel territorio entro il quale viviamo. Non andremo a scovare dove inizia quella catena del passato, nel nostro caso. Ci bastano tre generazioni: io della generazione degli ottantenni chiamata a dare testimonianza, parto da quella dei miei genitori che a loro volta si rifacevano ai ricordi dei loro antenati. Sempre rimanendo nella zona in soggetto la testimonianza diretta la possiamo far risalire agli anni fine 1800, inizio 1900, quando quella zona, che ha il suo centro alla località “al Sant” (dalla cappella ormai in rovina), era in piena attività. I campi producevano patate, segale frumento, grano saraceno e, in esclusiva il lino. Inoltre vi tenevano le bestie (vedi il rudere di una “masù” con baitello annesso). La strada, sempre parte della storica “Strada Regia”, era unica fatto eccezione di qualche sentiero dal Belvedere o da Lera, in mezzo al bosco. Altro passaggio, anello di congiunzione, l’esperienza della mi generazione, anni 1940-50. Il territorio, in quella zona, aveva già subito notevoli modifiche; i campi già scomparsi. In zona “Sant” c’erano solo selve, mentre rimaneva ancora coltivato a campo la zona sotto e sopra la Statale in zona Valmana e nei pressi del Belvedere. Nella mia esperienza, la viabilità era molto più del comune sentiero che è oggi; sia in quanto percorso giornalmente da tanta gente, sia come residuo di tempi passati in cui, dal mio personale giudizio, doveva essere abbastanza larga da transitare mezzi a due ruote. (da ricordare che quella strada è citata nei libri di storia come usata per scopi militari). La Santèla poi, in zona “Sant” era intatta e fatta segno di grande devozione. Notevole era la vitalità su quel territorio nel periodo della mia generazione sempre in era contadina: per la viabilità dalla montagna al piano; per la lavorazione dei campi nella parte alta, per la raccolta della legna, da parte dei bambini e di fogliame, dai grandi e per la spigolatura delle castagne che allora, sia a lesso che arrosto con i tipici “brascher” costituivano una cena. Tutto questo fino alla fine dell’ultima guerra, ca. Da quel momento la zone dei “Zapei d’Abriga” o “Strada dal Sant” perse la sua utilità e segna anche la fine dell’era contadina. Le cause principali: l’accessibilità ai mezzi pubblici; l’abbandono della campagna, le innovazioni nelle case (vedi riscaldamenti ecc…) e il colpo decisivo con l’impossibilità a accedere a quella zona, la discarica del Comune di Aprica che perdurerà per più decenni. Nel 2007 per iniziativa di tre promotori, e i finanziamenti della Comunità Montana di Tirano, la viabilità viene ripristinata e inaugurata, ma per poco, con i recenti lavori sulla Statale è stata di nuovo interrotta.. E’ a questo punto che noi, della generazione precedente, passiamo l’anello di congiunzione a questa nuova generazione, sperando che siano loro a interessare chi di dovere; non con la pretesa di ripristinare l’attività contadina, ma per aprire la viabilità e far rifiorire una zona storica e renderla percorribile a scopi turistici. A loro di continuare la memoria storica da tramandare alle generazioni future. Tenuto conto poi che, questa zona, anche nei tempi passati era la prima a essere percorsa in primavera e l’ultima in autunno, quando in paese (all’Aprica) c’era ancora o già la neve. Saranno questi ragazzi, guidati dai loro insegnanti, a sbloccare la posizione di stallo che si è creato? Ci contiamo. Luisa Moraschinelli Scheda: “Zapei d’Abriga o d’Uriga”, tratto di strada dalla Motta-Sant, già parte della storica “Strada Regia” che, dal Bernina scendeva nella Valtellina e risaliva l’Aprica, proseguendo nella direzione degli Stati della Serenissima. Unica via di comunicazione, in questo tratto, fino alla costruzione della Statale (1850-55). Strada, quella dei “Zapei” che rimase comunque in uso anche dopo l’apertura della Statale: per chi andava a prendere il treno a Tresenda o a comperare le medicine, sempre a Tresenda e chi andava a lavorare la propria terra alla Motta e per l’attività contadina con la raccolta di legna, di fogliame, di castagne ecc). Negli anni 50 la viabilità venne ridotta: per l’accessibilità ai mezzi pubblici; per l’abbandono della campagna e poi per l’interruzzione, causa la discarica del Comune di Aprica. Ricuperata la viabilità nel 2007 per iniziativa di tre promotori e il finanziamento della CM di Tirano, ma poco dopo di nuovo interrotta per lavori sulla Statale. Ripetiamo: Saranno questi bambini della 5° elementare di Villa a sbloccare la situazione? L.M.
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