Morbegno: appalto per la cura del verde tolto al Gabbiano
(Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diramato dalla Comunità Terapeutica Il Gabbiano) Termina l’appalto per la cura del verde di Morbegno assegnato alla Comunità Il Gabbiano. La delusione, i ringraziamenti e le considerazioni dei ragazzi che vi hanno lavorato Non è stato facile spiegarlo ai ragazzi ospiti nella Comunità Terapeutica Il Gabbiano. Ragazzi già segnati da tante fatiche, errori e delusioni, feriti dal disagio esistenziale, da conflitti famigliari, dalle difficoltà del crescere, deviati dall’illusione chimica delle sostanze, talvolta marchiati dal carcere. Non è stato facile dirglielo, dopo le tante parole spese con loro sul lavoro come nuova opportunità di inserimento, come occasione di responsabilità, come prova di maturità, come sfida educativa, come adempimento nei confronti della società, come dimostrazione alle famiglie di cambiamento, volontà e impegno. Come spiegargli che, dopo anni, un impegno e una conquista, cui si sono dedicati con costanza e con risultati apprezzabili e apprezzati da tutti, vengono a mancare per motivi che anche a noi, agli educatori, agli operatori della Comunità Il Gabbiano, appaiono poco comprensibili? Eppure, abbiamo dovuto dirglielo: dal 10 giugno l’appalto del Comune di Morbegno per la cura del verde cittadino non sarà rinnovato. Quel lavoro così importante per loro, quella responsabilità che li aveva fatti crescere e sostenuti nel loro percorso di autonomia e responsabilità non c’è più. È stato dato ad altri, nonostante i buoni risultati ottenuti e la soddisfazione di tutti. Non è stato facile per loro capire, si sono sentiti colpiti e traditi. Non è stato facile per noi provare a fargli superare quei sentimenti di sconfitta, motivarli a continuare a provarci, a fare esperienza anche delle cose che appaiono negative e che possono far perdere la fiducia negli adulti, e dunque in se stessi. Gli abbiamo chiesto di pensare all’esperienza avuta, al lavoro svolto, di raccontarci come stanno vivendo questa delusione. I ragazzi ce lo hanno scritto, ognuno con le sue parole, ciascuno cercando di elaborare il senso della perdita e la frustrazione. Per Ricki l’esperienza è stata importante anche perché occasione di uscire dalla Comunità, «modo anche di sperimentarci» e di entrare «in contatto con la gente e sotto gli occhi dei cittadini di Morbegno». Per Nico il lavoro giardinaggio è stato «per un anno una bellissima esperienza di libertà», che ha dato «la voglia di imparare»; ora, scrive, «mi sento di ritornare indietro. Mi dispiace, mi dispiace veramente. Comunque grazie verde!!! Grazie Morbegno». Enrico scrive che per lui partecipare alla cura del verde del Comune di Morbegno è stato «un modo per fare gruppo e per crescere facendo un lavoro che fa sentire utile agli altri», e l’orgoglio di sentirsi per questo trattato «con rispetto» dagli esercenti e dai cittadini. Luciano racconta del dispiacere «per questa possibilità che è stata tolta», e che gli aveva fatto «passare bellissime giornate, conoscere persone nuove e imparare tante cose». Vale riferisce che «lavorando con i miei compagni di percorso e i miei maestri di lavoro, ho imparato un mestiere nuovo». Per lui, «la cosa positiva è stata uscire dalla struttura per socializzare con l’esterno e la soddisfazione per i lavori ben fatti». Calogero rimarca la positiva accoglienza avuta «dalla gente di Morbegno: guardavano con molta attenzione ed erano molto gentili». Per Alessio l’esperienza vissuta «è stata gratificante sia dal punto di vista lavorativo, in quanto ho fatto tesoro dei consigli ricevuti dai maestri di lavoro, sia dal punto di vista sociale, nel rispetto dell’ambiente». Aldo ringrazia Morbegno per l’opportunità avuta e la fiducia ricevuta, ma non può nascondere il rammarico di non poter continuare a svolgere l’impegno della cura del verde. Emanuele si dice addirittura sdegnato per il venir meno di quella possibilità, dopo l’impegno profuso e aver «fatto del nostro meglio per ricambiare la fiducia dataci dalle autorità comunali». Il lavoro ora perso, racconta Emanuele, «ci dava la possibilità di metterci in gioco nella società, di riabilitarci e apprendere un mestiere per il futuro, e allo stesso tempo di sentirsi utili per sé e per gli altri». Alberto Restani, il maestro di lavoro che per sette anni ha seguito l’appalto del verde di Morbegno, istruito e seguito i ragazzi che vi hanno lavorato, ricorda la dedizione nel lavoro svolto, con una vena di tristezza:«Ciò che più mi ha colpito è stato l’impegno che abbiamo avuto in questo ultimo periodo, pur consapevoli del fatto che avevamo perso il nostro lavoro, unito a una certa nostalgia ogni volta che si finiva un parco, sapendo che era l’ultima volta». Assieme a lui, a tutti noi, operatori ed educatori della Comunità Il Gabbiano, non rimane che ringraziare il Comune e i cittadini di Morbegno per l’incarico ottenuto in passato, svolto con competenza e risultati apprezzati da tutti. Risultati che avrebbero forse potuto e dovuto permettere ai nostri ragazzi di poter continuare a svolgere quel lavoro nel quale hanno tanto creduto e nel quale hanno riversato tanto impegno e speranze.
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