Nava: "Il Governo continua con questa telenovela grottesca"
Continua a tenere banco la discussione inerente il riordino delle province italiane, voluto dal Governo Monti e forte di un disegno di leggo che dovrebbe essere discusso a breve. Lecco e Sondrio assieme? Una deroga per Sondrio? Le voci si susseguono ma una cosa è certa: LE PROVINCE LOMBARDE ESCONO DELL’UNIONE PROVINCE ITALIANE. Dall’UPI, quell’organismo che è sempre piaciuto a tutti, politicamente parlando, adesso ha spinto i presidenti delle suddette province a prendere questa decisione. L’Assessore della Provincia di Lecco Carlo Signorelli, delegato dal presidente Daniele Nava, ha partecipato oggi presso la sede di Regione Lombardia alla riunione del Consiglio Direttivo dell’Unione Province Lombarde (UPL), in vista di quella dell’Assemblea del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) proprio in merito ai recenti provvedimenti dell’Esecutivo in tema di Enti Locali. Nel corso della riunione, i Presidenti delle Province lombarde hanno deciso all’unanimità di uscire dall’Unione Province Italiane a causa dei tagli e del riordino delle Province previsto dalla spending review. L’Upi non avrebbe fatto abbastanza per il Nord, secondo i Presidenti delle Province lombarde, anche in sede di discussione con il Governo sul riordino delle Province, perché ha una visione globale che non tiene conto delle efficienze di alcuni territori. Un esempio: la media pro capite dei costi delle nostre Province è di 100 euro per cittadino, mentre nel resto d’Italia costano tre volte tanto e il sistema dei tagli penalizza gli enti virtuosi che hanno già attuato una spending review interna razionalizzando le spese. I Commenti: Signorelli: "La realtà delle Province lombarde e di altre regioni del Nord è completamente diversa dalla maggior parte delle realtà del Centro-Sud. Anzitutto per i maggiori compiti delegati dalla Regione, poi per la maggior densità abitativa e per il maggior numero di Comuni, soprattutto nella fascia prealpina che rende l’Ente Provincia fondamentale soprattutto per i numerosi Comuni di medie e piccole dimensioni. Per non parlare dei bilanci: al Nord le spese per il personale ammontano a circa il 20%, mentre al Centro-Sud arrivano fino all’80% della spesa totale. Da qui la necessità di trattare i problemi da punti di vista differenti. Oltre all’uscita dall’UPI il tavolo dei Presidenti delle Province lombarde ha anche programmato un secondo incontro, dopo quello di Verona del 23 luglio scorso, tra tutti i Presidenti delle Province del Nord, che sarà esteso anche a Liguria ed Emilia-Romagna”. Daniele Nava: “Il Governo continua con questa telenovela grottesca, ogni giorno c’è un’ipotesi nuova, che non porterà alcun risparmio per i cittadini, ma solo disagi e disservizi. Si tratta di decisioni antidemocratiche, come quella del commissariamento, che è assolutamente illegittimo e anticostituzionale, perché colpisce istituzioni elette direttamente dai cittadini. Un vero e proprio colpo di stato. Si è addirittura arrivati a trasmettere proposte importanti prima ai giornali invece che agli Organi parlamentari deputati istituzionalmente al loro esame”. (Intanto la nuova Giunta Regionale ha approvato una delibera, chiedendo al Governo di valutare con attenzione la peculiare specificità territoriale e demografica della Lombardia, che, con l’attuale articolazione fondata su 12 Province con una media di oltre 800.000 abitanti, non costituisce certo un caso di ingiustificata parcellizzazione territoriale. La modifica di tale equilibrio rischierebbe seriamente di depauperare, in misura difficilmente sostenibile, i livelli dei servizi per i cittadini su base decentrata).
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