06/02/2017, 16:56 Le dichiarazioni
GIANNI FAVA: "Un progetto ambizioso per il rilancio di un’area a vocazione agricola tra le più significative nella produzione distintiva e di qualità. La riscoperta del Chiavennasca come idea e la vocazione vitivinicola, insieme a una più efficace gestione del patrimonio forestale, sono due elementi importanti di sviluppo territoriale. A riguardo, in questi giorni stanno uscendo le misure del Psr sulla forestazione e noi ci impegneremo affinché le risorse vengano allocate secondo le aspettative. Per quanto riguarda il rilancio della vocazione vitivinicola c’è qualche difficolta in più per la possibilità di aumentare le superfici vitate, ma su questo confermo l’impegno ad affrontare il problema. (Fava tornerà a trovare gli allevatori di montagna "in una stagione più consona alle attività di alpeggio per affrontare concretamente la tematica della ’filiera corta’ e la possibilità di valorizzare direttamente i prodotti della valle, senza dimenticare il rilancio dell’allevamento delle razze in via di estinzione, a cui sono dedicate diverse misure di sviluppo nel Psr). Io credo che sul tema della zootecnia di montagna dobbiamo solo fare passi in avanti, se le attività di montagna devono rischiare a lungo di essere assistite, c’è il rischio di non vedere un orizzonte. Dobbiamo fare in modo che questi produttori vedano il frutto del loro lavoro: serve un’azione seria di promozione, un’amministrazione lungimirante che dia una mano. La base imprenditoriale qui è solida, se ci sono idee facciamole camminare con le loro gambe". GIORGIO SUCCETTI, vicesindaco di Piuro e assessore all’Urbanistica e sviluppo territoriale: "Vogliamo recuperare e rivitalizzare tutto il versante soleggiato di fondovalle della Bregaglia italiana un tratto importante che si sviluppa da Chiavenna verso il passo del Maloja. Si tratta di superfici roncate, cioè rese libere dal bosco selvatico per utilizzo a vigneto, coltivate come il versante valtellinese. I nostri versanti sono stati abbandonati tra gli anni ’60 e ’70. Vogliamo riportare colture che abbiano una certa redditività: pensiamo anche al luppolo per la birra, ai frutti di bosco e sottobosco, che non entrano in competizione con colture a vigneto esistenti, come quelle del vicino versante valtellinese. Su queste iniziative abbiamo il supporto scientifico e agrario della fondazione Fojanini". |
cristina culanti
Autore dal 27/10/2021
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