Ostello a Sernio? Il Pd di Tirano non ci sta
Il Circolo del Pd tiranese non accetta che venga scelto Sernio per la creazione di un ostello della gioventù, e attraverso la voce del responsabile Francesca Zucchetti, pone alcuni interrogativi in merito. "Tutti i Comuni del Mandamento (quelli che contano in Comunità Montana – tra i quali non sembra si possa più annoverare Tirano, come non si annoverano i Comuni amici di Villa di Tirano e Bianzone), hanno sottoscritto un accordo di programma per promuoverne la realizzazione". Zucchetti prende in considerazione un altro fatto: "I rappresentanti di questi comuni sono presenti a vario titolo anche in seno alla Fondazione Camagni, e ciò fa sorgere qualche interrogativo. Infatti, l’Ostello era un vecchio progetto della Fondazione Camagni che, di concerto con la Comunità Montana (che quindi non può non sapere), formalizzò una richiesta di finanziamento per la realizzazione di un convitto/ostello per ristrutturare una splendida struttura quale il Palazzo Visconti Venosta a Tirano". Una domanda su tutte: "Che fine ha fatto quel progetto o, meglio, chi l’ha lasciato “tramontare”? Si ritiene ora che non sia più meritevole? L’ostello di Sernio è considerato un’alternativa valida? E in base a quali valutazioni? È naturale che per individuare la località destinata a ospitare la struttura ne siano state studiate bene le caratteristiche, le sue concrete possibilità di sviluppo turistico, con particolare riguardo all’attrattività per il turismo giovanile e il turismo low cost in genere; queste verifiche implicano la valutazione dell’accessibilità del Comune e, quindi, soprattutto di come esso sia servito dai trasporti pubblici e collegato con le principali attrazioni turistiche del mandamento. Un’efficiente rete di servizi pubblici è, infatti, requisito essenziale per gli ospiti che scelgono questa tipologia di alloggio, spinti sia da motivi di budget sia, sempre più spesso, da un’attenzione crescente verso le tematiche del turismo sostenibile". Ma da cosa deriva questo cambiamento di rotta? "Certamente le attrattive turistiche di Sernio sono molteplici ma Sernio non è collegata giornalmente tramite un servizio di autobus di linea con le stazioni turistiche più rinomate della nostra Valle, con la stazione ferroviaria di Tirano e con gli altri Comuni del Mandamento: il cambiamento di rotta non può certamente essere spiegato da una potenziale maggiore fruibilità. Ma non servono lunghe e complesse indagini di mercato (basta consultare qualche sito Internet che raccoglie i consigli e le indicazioni dei turisti auto-organizzati) per scoprire che chi decide di non alloggiare nei pressi degli impianti sciistici o in alta montagna, lo fa solitamente per visitare il Santuario di Madonna di Tirano, o per prendere il Trenino Rosso, la cui attrattività è riconosciuta a livello mondiale. E, allora, cosa si propone a queste persone? Di scendere dal treno a Tirano per raggiungere in autobus il proprio alloggio e poi di continuare a fare la spola tra Tirano e Sernio, sempre in autobus, per poter visitare i luoghi di maggiore interesse. Identico ragionamento si può fare per il vecchio progetto Camagni che si proponeva, tra l’altro, di utilizzare Palazzo Visconti Venosta per gli studenti residenti fuori Tirano, in particolare in Alta Valle, come si può pensare di offrire un convitto così poco fruibile?" Sernio anziché Tirano, un'ultima considerazione... "Onore al merito dell’amministrazione di Sernio che è riuscita ad ottenere qualcosa di importante per il proprio comune, grazie, lo si ribadisce, all’appoggio dei comunini che in Comunità Montana contano. Diversa la valutazione rispetto all’amministrazione tiranese, che, pur fornita di argomenti certo più convincenti, non solo non è riuscita a ottenere altrettanto, ma oppone solo uno scandaloso e imbarazzante (per noi cittadini) silenzio a questo cambiamento di rotta".
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