Pedroni incontra gli ospiti della Casa Anziani di POSCHIAVO
L’orso Orfeo d’Aprica e gli animali del parco con il loro richiamo A furia di sentire parlare dell’orso, non potevamo non interessarci di Orfeo, che vive pacifico poco distante da qui e non solo non da fastidio, ma è l’attrazione molto seguita nelle zone dei dintorni e sappiamo che all’Osservatorio Eco Faunistico di Aprica sono frequenti le visite delle scolaresche, anche della Valposchiavo. Si parla di un Parco, quindi un luogo dove non c’è solo l’orso, ma tanti altri animali, ma visto l’onda del momento non potevano noi, che bazzichiamo nell’ambito della Casa Anziani di Poschiavo, tentare di farcelo mostrare da vicino. Ecco quindi l’invito, in collaborazione con l’animatrice della Casa Anziani Sig.ra Gisa Lardi, al responsabile dell’Osservatorio eco-faunistico alpino del Parco Orobie Valtellinesi di Aprica, dott. Bernardo Pedroni a soddisfare questo nostro desiderio. D’accordo il dott.Pedroni, che non si è lasciato influenzare dalla risonante voce “orso” ma, seppur con immagini e spiegazioni sul soggetto da mostrare ai presenti, ha portato un’interessante serie di diapositive su tutti gli animali del parco, evidentemente compreso l’orso Orfeo, dandocene una interessante spiegazione di ciascuno in particolare; del loro modo di vivere, delle prerogative di ciascuna razza, delle velocità che raggiungono (vedi le aquile) e molto apprezzato anche se sempre registrata, la voce o richiamo di ciascun animale mostrato. Forse c’è stato un poco di delusione nei presenti in quanto, io compresa, siamo così imbevuti dalla curiosità per l’orso che tiene i primi posti sia nella stampa che nel privato della Valposchiavo e non solo, che ci aspettavamo fosse solo lui il protagonista unico, ma alla fin fine ci siamo resi conto che l’orso non è il solo “personaggio interessante” nel mondo degli animali anche di quelli che fanno parlare, ma tutti, come è nel concetto del direttore del Parco sono importanti anche in rapporto all’uomo. Abbiamo così seguito con grande interesse le varie spiegazioni del direttore del Parco, accompagnato dalla moglie Luisa (che non sono io) che con le due figlie ancora in età scolastica hanno grande familiarità con gli ospiti del Parco e apprezzato le caratteristiche di questi animali che difficilmente si vedono da vicini. Animali che vivono in un loro mondo, trattati con amorevole rispetto nel loro habitat, che poi non è ne una serie di gabbie, né di limitati spazi, ma una estensione di bosco, seguiti comunque e nutriti lasciando loro la naturale libertà. Infatti Orfeo (questo è il nome uscito da un concorso), nel parco ha un ampio spazio, ma è avvicinabile, per cui vive solo, ma anche vicino all’uomo. Se si pensa alle visite di scolaresche che si susseguono, e naturalmente non solo per l’orso che comunque affrontano da vicino, pur con tutte le precauzioni del caso. Un’informazione curiosa, data dal direttore del Parco: Orfeo lasciato libero sarebbe più pericoloso comunque di quelli che ci sono in giro per il fatto curioso: lui vivendo vicino agli uomini, anche se separato da una sbarra, ha perso la paura e si avvicinerebbe automaticamente all’abitato, anche se non si sa poi la reazione, mentre quelli liberi conservano la paura dell’uomo e quindi lo fuggono. E alla fine delle interessanti spiegazioni, la promessa sorpresa, un bell’esemplare di allocco femmina che se ne è stata tranquilla per tutto il tempo della manifestazione nascosta in uno scatolone e alla fine sulle mani di Luisa ha fatto il giro della sala, accarezzato dai presenti fissandoli tutti dall’alto della sua postazione sempre sulla mano della moglie e collaboratrice del direttore del Parco, concedendosi alla carezza di chi voleva sentire la morbidezza delle sue ali. Un grazie all’ospite anche perchè noi di certo non siamo più in grado di visitare il parco, anche se non è poi fuori dal mondo, ma poco distante da noi. Grazie e complimenti al dott.Pedroni e moglie per quanto ci hanno mostrato, orso compreso, anche se limitato a poche immagini, ma per la ricchezza di tutti gli altri animali del Parco. (Nella foto, la consegna del Lavegìn d’Or 2012 a Pedroni lo scorso 3 giugno)
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