PGT, Zucchetti:
PGT, Zucchetti:

(Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Francesca Zucchetti, coordinatrice del Circolo PD di Tirano, sul PGT approvato ieri sera, giovedì 22 settembre, in Consiglio Comunale, che ha incassato i voti favorevoli del gruppo di maggioranza, l’astensione del gruppo TIRANO PER TUTTI  Garbellini e Barbalace e il secco no del gruppo misto Trisolini, Pola e Marchesi. Un comunicato che mette in luce alcuni punti focali del Piano, entrando nel merito in modo costruttivo).

Nella seduta consiliare di giovedì 22 settembre è finalmente stato presentato (e adottato) il Piano di Governo del Territorio del Comune di Tirano. 

La segretezza mantenuta fino ad ora sui contenuti faceva presagire sostanziali modifiche che non si sono viste. Lo strumento, sicuramente complesso, vorrebbe essere uno strumento cruciale che implica scelte strategiche. A differenza del vecchio PRG racchiude un attento studio della realtà socio-economica dalla quale, su impulso della parte politica, si sarebbero dovute delineare strategie ed obiettivi di sviluppo.

Dopo aver assistito alla presentazione del Documento, tuttavia non si capisce quale via intende percorrere l’Amministrazione comunale. La sostanza si è tradotta in qualche obiettivo generico, senza alcuna politica strategica puntuale volta al loro raggiungimento. Manca completamente un Piano di Sviluppo Socio Economico  che indirizzi e governi le trasformazioni territoriali ed indichi la vocazione che il Comune intende perseguire. Se, per esempio, si pensasse di tendere verso uno sviluppo turistico, sarebbe opportuno mettere in campo una serie di azioni e linee guida che incentivino l’imprenditoria legata a quel mondo : l’incentivazione di strutture ricettive, soprattutto in centro storico risulta  debole e poco incisiva… Sarebbe stato opportuno pensare all’incentivazione di forme di ospitalità che rilancino l’agriturismo, quello vero, magari incentivando società di scopo al fine di creare un volume critico di prodotti ed offerte che vadano al di là della mera ricettività e generino le condizioni per rilanciare l’unica forma economica che realmente produce effetti paesisticamente sostenibili sul territorio (agricoltura). Sarebbe interessante pensare ad un progetto strategico d’area vasta che valorizzi e metta a sistema l’architettura militare presente (dal Medio evo alla prima guerra mondiale), oppure il sistema dei palazzi storici  o ancora un sistema di spazi aperti a misura d’uomo connessi tra loro i cui fulcri potrebbero essere rappresentati dal trenino rosso del Bernina ed il Centro storico di Tirano.

Queste solo alcune tematiche che si potrebbero e, a nostro avviso, si dovrebbero trattare in uno strumento deputato a governare il futuro della Città. Ma non basta, è evidente come prima del futuro sarebbe interessante trattare del presente e delle sue problematiche: l’area industriale in crisi, che fare ?Difficoltà di attraversamento e penetrazione nella Città che non siano legate all’utilizzo del viale Italia, soprattutto da parte di pedoni e ciclisti, come comportarsi? Lo studio di viabilità alternativo  non prevede nulla di veramente definito ed incisivo appaiono solo linee su una carta senza alcuno studio preliminare che possa garantire la loro realizzazione ( molto spesso i percorsi partono dal nulla - strade veicolari - e finiscono nel nulla (parcheggi, strade veicolari ecc.). Scarsa interazione del Teleriscaldamento con il recupero della filiera del legno, come incentivare una migliore sinergia? Mancanza di manutenzione territoriale diffusa, soprattutto sul versante Orobico, con mancanza di valorizzazione del comparto boschivo e di quello dedicato alla coltivazione della castagna, come cambiare direzione? Difficile rapporto con i corsi d’acqua spesso solo regimentati ed allontanati dal vivere quotidiano dei residenti; come ricostruire un rapporto reale?  Queste solo alcune delle domande che nascono da una lettura sommaria del territorio a cui, naturalmente, se ne potrebbero aggiungere molte altre.

Non ci interessa in questa sede affrontare un’analisi puntuale del Piano che risulterebbe oltremodo articolata e perigliosa, ma ci colpisce la miopia dell’amministrazione che ha riproposto con poche modifiche il vecchio PRG, vanificando in sostanza la ratio di una norma (L.R. 12/2005) moderna e potenzialmente efficace, anche per ammissione del Sindaco.

Inoltre, la partecipazione dei cittadini e delle parti sociali, dispositivo efficace per costruire uno strumento urbanistico nonché fulcro della Legge di riferimento (L.R. 12/2005), è stata totalmente disattesa. Poche assemblee pubbliche ed estremamente datate (l’ultima risale addirittura al 2008), hanno reso difficile il contributo dei portatori di interessi. Esempio di tale chiusura è la probabile difformità dello strumento  adottato alle prescrizioni normative. In particolare, la normativa di riferimento cita testualmente: “Prima dell’adozione degli atti di PGT il comune, tramite consultazioni, acquisisce entro trenta giorni il parere delle parti sociali ed economiche.” Tale parere non sembra essere stato richiesto, dando adito anche a profili di dubbia legittimità sull’iter che ha portato all’adozione del nuovo P.G.T. Questa disattenzione potrebbe generare una serie di ricorsi (che potrebbero inficiare il lavoro fin qui compiuto) da parte dei portatori di interessi (associazioni, ordini professionali, e quant’altro). Da
parte nostra siamo convinti che amministrare in modo corretto e trasparente sia anche e soprattutto assumere atti nel pieno rispetto delle regole, evitando quanto più possibile situazioni che potrebbero esporre l’ente comunale a fastidiosi quanto dispendiosi ricorsi contro delibere e determinazioni di interesse pubblico. Ma questa evidentemente dev’essere una concezione non ancora assunta da quanti, pur amministrando da anni, alle volte cadono in superficialità come quelle evidenziate.

Due ultime considerazioni meritano  la viabilità in progetto e la rinuncia all’ultimo polmone verde di Tirano.. All’interno del Piano è stata inserita una previsione di mobilità alternativa inserendo una rotonda sul ponte principale di Tirano: la tangenziale è data per persa? Ragionando sui potenziali costi di un intervento del genere (si tratta ovviamente di milioni di €) non può trattarsi di una soluzione tampone. O è una scelta di lungo periodo che una volta prevista si pensa di concretizzare, oppure non è pensabile spendere milioni di euro per una soluzione di emergenza , che con la realizzazione della tangenziale non avrebbe più senso.

L’area che dal Parco San Michele si snoda verso la via S. Giuseppe è interessata da 3 PA  e viene    permessa l’edificazione diretta di parte dei terreni fronte strada: non solo si perderà l’ultima area verde dei tiranesi (si sarebbero dovute ovviamente trovare soluzioni compensative per la perdita di un diritto acquisito) ma si permette, in parte, di intervenire direttamente senza controllo diretto dell’amministrazione!
La coordinatrice del Circolo PD di Tirano
Zucchetti Francesca

Data: 23/09/2011