POSCHIAVO: Casa Anziani, un prolungamento della famiglia?
POSCHIAVO: Casa Anziani, un prolungamento della famiglia?

La casa anziani, un prolungamento della Famiglia? Sicuramente è una domanda spinta oltre il ciclo naturale, ma questo pensiero mi è dettato dalla esperienza in loco. Certo non c’è niente che sostituisce la famiglia naturale, quella è una sola che nasce, si sviluppa e pian piano con gli anni si assottiglia, si riducono le forze di chi invecchia e a quel punto, chi può cerca soluzioni che aiutino a tirare avanti il più comodamente possibile. A questo scopo ecco le case di riposo. Un giudizio generale, ma la domanda che mi sono posta mi viene dalla esperienza in loco.

 

Ripeto, la casa di riposo non supplisce la famiglia, ma nel suo interno, da come sperimento io, pur lasciando le porte aperte alla famiglia naturale, sembra costituirsi una seconda famiglia, o come dal tutolo, un prolungamento della famiglia stessa.

Gli ospiti si conoscono tutti anche perché la maggior parte provengono dal paese stesso e quindi hanno ricordi, in tanti casi dei tempi dalla gioventù in avanti, ma dentro la casa sembra rinascere un sentimento di unione, che non sfugge a chi guarda dall’esterno.

A mio giudizio alla base di questa felice convivenza esiste un rispetto reciproco che costituisce come l’ossatura della convivenza. Un rispetto che non isola ma rende stabile  la convivenza, senza urti, senza confronti, ma anzi con la disposizione reciproca, sempre con l’appoggio del personale, amorevolmente pronto a compiere il proprio dovere, non solo con la disposizione a effettuare il  proprio lavoro, ma con un gesto amorevole frutto sicuramente di una buona organizzazione ai vertici.

Questa ipotetica famiglia, almeno nell’ambiente dove faccio la mia esperienza, non è solo una convivenza naturale o forzata, ma è ben pilotata. La casa di riposo non è un ripostiglio dove si confinano le persone anziane, ma ripeto, un prolungamento della famiglia, frutto anche di una attività gestita che valorizza le risorse  individuali che ci sono pure nell’intimo dell’Anziano. Risorse che l’anziano custodisce nel suo “scrigno” interiore, come dice la direttrice della Casa e ha bisogno di essere stimolato per aprirlo.

Infatti non sfugge all’osservatore, l’attività che,  pur senza forzare, c’è all’interno della Casa Anziani. Attività gestite dall’animatrice con un programma regolare servendosi anche da una cerchia di volontari esterni che si prestano con ginnastica, letture in lingua e in dialetto, con canti, con conferenze e tutti collaborano a tener viva l’attività della casa e soprattutto di attivar e tener vivo il corpo e lo spirito del singolo individuo, quello che generalmente non si attua all’interno della famiglia, anche per mancanza di strutture adatte..

Quindi chi guarda con occhio attento, ed è il mio caso, vede in queste organizzazione il prolungarsi della famiglia, o se vogliamo, si costituisce una nuova famiglia, volta a rendere più viva e meno faticosa  la vecchiaia pur con tutti gli acciacchi personali che si possono alleviare, ma non escludere.


Data: 22/10/2012