Progetto Coaster, cambia il valore delle variabili
Progetto Coaster, cambia il valore delle variabili

Si è aggiunto  un nuovo paragrafo al pre studio “la nuova area turistica poliedrica”, più conosciuto come progetto Coaster. E l’anteprima l’ha data su Facebook l’account COASTER TIRANO.

 

E’ cambiato il valore delle variabili inerenti l’edificabilità, in un’ottica che vuole in primo piano la volontà di costruire il meno possibile a Trivigno, quindi non 120.000 MQ, quello che in un primo momento era il tetto massimo scaturico da calcoli aritmetici, bensì  15.000  MC di residenziale (MQ 5.400, circa 30 piccole case) e 70.000 MC di ALBERGHIERO (pari a 550 CAMERE).

 

Non cambiano le valutazioni iniziali riguardo il Coaster: i costi e i ricavi portano a dire con sicurezza che il suo mantenimento, in termini economici, viene assicurato.                       

 

Un nuovo paragrafo del progetto che lascia spazio ancora a due variabili, considerate a fronte dell’esame di tutti i dati a disposizione, valutato il mercato, calcolata un’adeguata organizzazione del lavoro e analizzato l’impianto dei costi: le proiezioni assicurano eccellenti tassi di occupazione con attività a regime ma, già dal primo anno assicurano la copertura finanziaria all’operazione, pari a  81.030.000,00 di euro.

 

Ipotesi progettuali che attendono l’ok degli enti pubblici, quindi, e anche le due variabili prese in considerazione porterebbero ad un miglioramento:

- eventuali finanziamenti pubblici

- la possibile diminuzione del costo al mq delle costruzioni alberghiere e residenziali (economia di scala).

 

Un altro dato potrebbe favorire l’evolversi del progetto: il  miglioramento del consuntivo societario rispetto al pre-studio e quindi delle variabili che lo compongono, quindi, in proporzione al loro cambiamento favorevole, sarà abbassato il tetto degli insediamenti da dover costruire. 

 

Calcoli che portano comunque alla certezza anche circa l’ammortamento delle strutture turistiche e del sistema coaster con il ricavato delle aziende alberghiere e del residenziale eventualmente da costruire.


Data: 23/06/2011
 
01/07/2011, 14:27
SENZA PAROLE 2

PS. se dovessi aggiungere qualcosa, AGGIUNGEREI SEMPLICEMENTE CHE, pur non avendo alcun valore giuridico, POTREBBE ESSERE GIUSTO CHE LA POPOLAZIONE SI ESPRIMA SU UNA QUESTIONE TANTO IMPORTANTE, MA E’ ALTRETTANTO VERO CHE QUESTA SI ESPRIME SULLA BASE DI QUELLO CHE GLI VIENE RACCONTATO E SULLE ASPETTATIVE CHE GLI VENGONO PROSPETTATE, SPETTA POI ALL’AMMINISTRAZIONE E AI TECNICI VALUTARE SE LE TALI ASPETTATIVE SONO COMPLETAMENTE, IN PARTE, O PER NULLA SODDISFABILI E QUINDI SE REALMENTE SI PUO’ PORTATA AVANTI O MENO LA COSA. Qui mi sembra si stia giocando su questo fatto, facendo passare che quanto viene detto dai promotori è ORO COLATO E VA PRESO COME VERITA’ DI FEDE, COME SE BASTASSE SCRIVERE UNA COSA PERCHE’ SIA VERA O VOLERE QUALCHE COSA PER OTTENERLA.CHE DIRE...ALLA FINE TUTTI I NODI VERRANNO AL PETTINE.......
coaster tirano no grazie


Autore dal
27/10/2021

01/07/2011, 13:31
SENZA PAROLE

Prima si chiedeva una presa di posizione da parte del comune, dicendo che studi più approfonditi erano inutili se il progetto non era ben visto dagi enti. Adesso, che in maniera indiretta, ma anche diretta, gli enti hanno decretato la sostanziale infattibilità del progetto, si PRETENDE DI DETTARE L’AGENDA DELLA POLITICA E DI STENDERE AD HOC IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO.

Lo si fa cercando di far CREDERE all’ammnistrazione che tutta la cittadinaza sia a favore del progetto (faccia un giro il sig. Morellini per Tirano, chiedendo ai cittadini comuni, non agli albergatori o ai negozianti, cosa ne pensano delle edificazioni in Trivigno), lo si fa insinuando il dubbio di possibili DEMOLIZIONI, ridicolo anche solo pensarlo, lo si fa parlando di posti di lavoro sicuri e di giro d’affari, quando in realtà di sicuro in questo progetto non c’è niente (fa sorridire che si dica che senza il costo del biglietto dei villeggianti che alloggeranno negli lberghi il coaster non potrebbe sopravvivere, ma come, CIAPPARELLI NON DICE FORSE NEL SUO PROGETTO CHE IL COASTER HA "BASSISSIMI COSTI DI USO E MANUTENZIONE" E ANCORA CHE SE IL COASTER FUNZIONA SI "POTRANNO DIMINUIRE MOLTISSIMO LE COSTRUZIONI IN TRIVIGNO" - ALMENO METTETEVI D’ACCORDO PRIMA DI FARE UN COMUNICATO STAMPA)

Qui mi sembra che i poteri forti ci siano, ma siano dall’altra PARTE DELLA BARRICATA e STIANO USANDO OGNI MEZZO PER INFLUENZARE LA DECISIONE DI TECNICI ED ENTI PUBBLICI non per RILANCIARE TIRANO, MA PER COSTRUIRE IN TRIVIGNO. ATTEGGIAMENTO CHE SI COMMENTA DA SOLO, ma che un signore che si firma con lo pseudonimo di CARLO VERDONE, BEN SINTETIZZA IN UN INTERVENTO SU INTORNOTIRANO, CHE MI PERMETTO DI RIPORTARE INTEGRALMENTE:"

LE FORTI PAROLE DEI POTERI FORTI Inviato da Carlo Verdone il 01/07/2011 12:02 E non s’illuda nessuno!!!! Conclude così, greve, l’ennesimo comunicato di un comitato la cui chiarezza si rivela ora nella (chiara) volontà di andare oltre, di volere perseguire un obiettivo ad ogni costo."Da quando esiste il mondo la volontà politica dà le linee guida sulle quali poi lavorano i tecnici". Io vi invito a riflettere su questa affermazione; non meriterebbe alcun commento ulteriore per la prepotenza, ovvero l’andare oltre il potere. Una politica ad uso e consumo che detta ai tecnici cosa fare e cosa non fare ? Questo vorrebbe il comitato ? O che altro vuole ? Ciapparelli non è Iddio, nemmeno chi sta con lui e dietro di lui. Nessun imprenditore aveva mai azzardato tanto: la richiesta di un referendum per dare voce a tutti, per avallare extra lege un’opera piena d’incognite. Questo è un violento insulto ad un’Amministrazione Comunale nella sua piena completezza,l’ unico organo deputato ad esprimersi nel lecito poiché liberamente eletto dai cittadini. Liberamente eletto in un ordinamento che non contempla nessun’altra consultazione popolare men che meno per dirimere gl’interessi dietro l’apprezzabile o discutibile progetto di un privato. Lo richieda, il Comitato, un referendum: abbia il coraggio d’intraprendere una strada che non esiste al posto di tuonare proclami e di brandire l’arma del terrore e del ricatto verso una Trivigno Bassa che viene additata d’illecito. Avete capito, amici di Trivigno Bassa? Secondo questo comitato, le vostre dimore montane, frutto del vostro lavoro, sarebbero un atto illecito, ovvero da demolire. Questa è l’ipotesi Fuori le prove, se così fosse! Dimostri il comitato il peso di quanto sostenuto.Vigilate e riflettete, Tiranesi:dietro le parole forti vi è una volontà a senso unico:quella di edificare, di costruire un progetto.Ad ogni costo.
coaster tirano no grazie


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27/10/2021

01/07/2011, 10:58
A quando un Tavolo Istituzionale?

IL FUTURO DEI TIRANESI NELLE MANI DEI TIRANESI

di Dario Morellini*

 

Sappiamo dalla storia passata e recente che su aree a massima protezione ambientale e con regole certe e scritte da parecchi anni come Livigno, Santa Caterina, Bormio, Ponte di Legno, Tonale (nel Parco Nazionale dello Stelvio e nel Parco Regionale dell’Adamello) sono stati fatti e vengono ancora portati a termine numerosi interventi in deroga alle norme già definitive o condizionando quelle in itinere, cosi facendo le amministrazioni hanno portato, chi più chi meno, chi in un modo chi nell’altro, il turismo e lo sviluppo sia in alta valle che in alta bresciana.                                                               Senza una ferma volontà politica cosa sarebbero oggi Livigno o  Santa Caterina? Sicuramente gli amministratori del posto avranno avuto ed hanno come prima risposta da parte le istituzioni, per gran parte degli interventi richiesti su aree così protette, un no tecnico; così che se gli amministratori non avessero portato avanti i loro progetti con tenacia e caparbietà quelle che oggi sono stazioni sciistiche sarebbero rimaste dei villaggi marginali ed isolati. Noi da questo punto di vista siamo più avvantaggiati: sull’area interessata dal nostro progetto non esistono ancora leggi e vincoli così definitivi ma solo indirizzi provvisori, forti limitazioni certo, ma che ancora potranno e dovranno necessariamente subire variazioni e cambiamenti anche in base alla volontà politica dei cittadini dell’area. Ci vogliono trattare come i figli minori della Valtellina? No, non ci va bene e tantomeno vogliamo essere una succursale dell’alta Valtellina, vogliamo invece diventare protagonisti del nostro futuro per la nostra gente e per le sue future generazioni.

Non ci basta una semplice constatazione dei tecnici fatta su “indirizzi”, vogliamo un tavolo istituzionale che analizzi e ove occorra modifichi il progetto, dove si possa alla fine arrivare ad una decisione condivisa, dove ci siano i Comuni, le Province, le CM dell’area interessata oltre alla Regione, dove poter portare avanti le nostre richieste nel rispetto di norme certe e definitive, magari scritte tenendo conto anche della volontà dei Tiranesi e di tutti gli altri abitanti dell’area. 

Vogliamo portare avanti un progetto che rispetti la natura, i nostri boschi e le nostre vallate senza  rinunciare a quel forte impulso socio-economico che il progetto ci garantirebbe: dal punto di vista occupazionale almeno 200 posti di lavoro assicurati più quelli creati dell’indotto, 10.000.000 di Euro all’anno spalmati sul territorio, i nostri figli potrebbero godere della nuova Tirano che finalmente assurgerebbe al ruolo che gli spetta: una stazione sciistica e montana naturale.  No, nessuno ci toglierà tanto facilmente questo importante futuro. 

Ci chiediamo come mai il progetto coaster incontri tante difficoltà anche solo ad essere esaminato da un tavolo dove siano rappresentate tutte le forze in campo e, visti i numerosissimi ed inconsueti ostacoli, ci viene il dubbio (dopo tanto tempo) che forse fra i detrattori del progetto, oltre a chi in buona fede è contrario (normale dissenso peraltro auspicabile in democrazia), ci sia anche chi porta avanti interessi o la volontà contraria di “poteri forti” che non vogliono questo sviluppo turistico di Tirano.

E non ci vengano a dire che vogliono esaminare la fattibilità del solo mezzo di trasporto senza il progetto turistico, non serve un esperto per capire che senza i passaggi sicuri ed “obbligati” dei turisti che soggiornerebbero in altura, la società (pubblica o privata) che gestirebbe il coaster non potrebbe mai avere certezze sulle entrate che servirebbero a pagare i costi d’uso e di manutenzione del mezzo. Il progetto coaster non dice di certo no al pubblico (visto che nella società potrà entrare qualsiasi ente o soggetto pubblico o privato) ma non parliamo però di fantasie turistiche che avrebbero solo la funzione di far perdere tempo. 

Aspettiamo ancora con pazienza nei prossimi mesi i passi della politica locale, è un attendere fiduciosi ma non certo una resa, non ci faremo rubare il futuro, siamo determinati (se costretti) a richiedere con decisione un referendum per fare uscire la vera volontà dei tiranesi. 

*(amìs della nuova area turistica)

cristina culanti


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27/10/2021

30/06/2011, 09:55
Comitato Chiarezza chiede la voce della politica

 

Una forte presa di posizione quella che il Comitato Chiarezza Coaster esprime nell’ultimo comunicato stampa diramato, e che riportiamo integralmente:

 

NON FACCIAMOCI PRENDERE IN GIRO: se c’è la volontà politica del Comune di 

Tirano e/o dei tiranesi il PROGETTO COASTER PUO’ ANDARE AVANTI 

L’idea che si vuole fare passare è che ormai i tecnici della regione hanno detto di no e quindi non si può fare: niente di più falso infatti ne la Provincia, né la Regione hanno detto no al progetto (a prova di smentita). 

E’ risibile dare la colpa ai tecnici per una decisione che è tutta politica!  

Come diciamo ormai da troppo tempo ci vorrebbe l’apertura di un tavolo istituzionale dove tutte le forze in campo siano rappresentate nel quale il progetto coaster venga analizzato, venga dato un valore certo alle sue variabili (è possibile farlo solo con la presenza di tutte le istituzioni che hanno potere decisionale) così da constatarne l’eventuale fattibilità.                                                                                                                                   

Senza mancare di rispetto ai tecnici che fanno il loro lavoro e anche bene, da quando esiste il mondo la volontà politica da le linee guida sulle quali poi lavorano i tecnici, le constatazioni fatte dal gruppo di lavoro che sta redigendo il Piano d’Area non sono state fatte su rigide norme già in vigore ma su “indirizzi (di preservazione da pressione antropica specifici dell’area)”, gli stessi indirizzi ad oggi provvisori che proprio la Politica può e deve dare!!                                                                                                                                                

Questi indirizzi provvisori sono: a) bozza del piano delle regole del SIC “da monte Belvedere a Vallorda”, dovrà passare una lunghissima serie di tavoli prima di diventare testo da approvare   b) bozza del Piano Territoriale d’Area Regionale non ancora definitivo e a cui la Provincia dovrà dare indicazioni di merito. 

In pratica se ci fosse la volontà del Comune e/o dei tiranesi a supportare il progetto, la Provincia probabilmente lo accetterebbe di buon grado e lo inserirebbe nei Piani d’Area da presentare alla Regione, il percorso potrebbe essere lungo e difficile ma assolutamente possibile.  

Il comunicato assolutamente asettico della Provincia non ci dice che il progetto non si può fare, ma constata che il “gruppo di lavoro che sta redigendo il Piano d’area, non ancora completato”                                      

• approva a pieni voti il mezzo di trasporto (coaster) che è considerato fra gli “spunti innovativi che vanno nella direzione di tutela ambientale auspicata (ad esempio mobilità di collegamento Tirano- Trivigno-Aprica previo l’impiego di mezzo sostenibile)”, 

• parlando del progetto turistico poi lo considera positivamente: “contemplando aspetti interessanti quali ad esempio la creazione di un offerta qualitativa di servizi turistici…”, 

• ed infine nelle sue anticipazioni tecniche afferma che il progetto (per le sue edificazioni) è  

“contrastante con gli indirizzi di preservazione da pressione antropica specifici dell’area”. Di indirizzi si parla e gli indirizzi non sono immutabili nel tempo, tanto più che il Piano d’Area della Regione non è ancora chiuso anche perché aspetta le indicazioni della Provincia, è quindi provvisorio e non definitivo ed il SIC in questione non ha ancora il piano delle regole che è ancora tutto da scrivere. Certo è che se questi indirizzi venissero confermati alla chiusura dei Piano d’Area come scrive Ciapparelli: “… non si possono costruire nè le strutture alberghiere legate al progetto turistico, né i 25.000 mc che il Comune di Tirano ha inserito nel suo programma del territorio così 

come nessun terreno di Trivigno bassa risulta edificabile” e che dire di quanto fin qui costruito negli ultimi anni, andrebbe abbattuto?                                                                                                                                     

E non si illuda nessuno: il Sic “da monte Belvedere a Vallorda” quello dove vigerebbe 

l’inedificabilità assoluta non arriva solo al limite dei 1600 mt ma addirittura interessa anche  i 

territori da Trivigno in giù fino al forte di Canali !!! (vedasi a seguire la “carta dei vincoli” che è in internet all’indirizzo progettotrivigno da molto tempo) 

Non ci stiamo a far passare una constatazione dei tecnici su norme ancora provvisorie come una decisione politica. Diamo tempo al Comune di fare i passi che ritiene opportuni, monitoriamo da vicino la situazione, ma se questa fosse l’intenzione, forti del grande seguito ottenuto, non ci resterebbe che richiedere di dare voce a tutti i cittadini (massima espressione di democrazia).  

ECCO DOVE ARRIVEREBBE L’AREA DI INEDIFICABILITA’ ASSOLUTA SE PASSASSERO  “LE LINEE DI INDIRIZZO PROVVISORIE” DATE AI TECNICI DELLA REGIONE E LA POLITICA NON FACESSE LA SUA PARTE (ALTRO CHE TRIVIGNO ALTA O BASSA, ALTRO CHE LIMITE DEI 1600 METRI !!!). 

 

 

cristina culanti


Autore dal
27/10/2021

23/06/2011, 13:57
CHE SENSO HA?

Fa solo sorridire questo ennesimo "colpo di scena".e a soli due giorni dal secco no della provincia ("l’area è caratterizzata come area di significativo valore paesistico e identitario, da  preservare nelle sue attuali caratteristiche di elevata naturalità" e ancora "il progetto... contiene proposte contrastanti con gli indirizzi  di “preservazione da pressione antropica” specifici dell’area”) e dell’appello del Sindaco Del Simone ("constatazione che, così come è formulata, non è realizzabile per più aspetti, innanzitutto per la condizione dell’area" e poi " Occorre quindi elaborare un progetto di alta compatibilità ambientare in grado di ottenere, per la qualità dell’intervento, nelle competenti sedi, le modifiche necessarie alla rigida vincolistica attualmente in vigore"), sembra voler cambiare le carte in tavola, CERCANDO NUOVAMENTE UN APPOGGIO DALLE ISTITUZIONI, MA SEMPLICEMENTE A FRONTE DI UNA RIDUZIONE DEL SOLO 30% DELLE COSTRUZIONI PREVISTE IN UNA ZONA DOVE, ATTUALEMNTE, NON SI PUO’ SPOSTARE NEMMENO UNA FOGLIA! MI CHIEDO A CHE GIOCO SI STIA GIOCANDO E CHE SENSO ABBIA TUTTO CIO’!

 

coaster tirano no grazie


Autore dal
27/10/2021