RIFLESSIONI di Luisa Moraschinelli: MA DOVE SONO GLI UOMINI?
RIFLESSIONI di Luisa Moraschinelli: MA DOVE SONO GLI UOMINI?

Tempo di feste, di incontri e di riflessioni in merito. Visto poi la mia posizione con un piede al di qua e uno al dila della frontiera, ho esperienze di luoghi diversi, ma "tutto il mondo è paese ".

A Lugano, alla festa di un’associazione, seduta a una lunga tavola, l’amica di fronte a un certo punto mi dice, guardando la fila di donne: “siamo tutte vedove”.

All’Aprica, alla festa degli anziani, mi guardo attorno, nella sala e la maggioranza ancora donne e donne vedove. In altri casi si potrebbe dire che gli uomini sono al lavoro, ma alla festa l’uomo, se c’è, non manda la moglie da sola. 

Non è comunque una sorpresa che le donne sopravvivono agli uomini. I motivi possono essere tanti. Da parte mia, dietro a queste e altre osservazioni ho tirato le mie conclusioni pratiche. Non certo da studiosa del ramo, ma semplicemente da deduzioni strettamente personali.

Naturalmente lasciando a parte le grandi malattie, sia l’uomo che la donna sono pure soggette a malanni più o meno sopportabili, nel corso della vita.

In questi casi la donna pensa, e lo esprime anche: “non lo dico a mio marito perché si preoccupa per niente”. Tace e sopporta. In questo caso accumula due punti di vantaggio a suo favore: uno perché rinforza la sua capacita alla resistenza fisica, secondo perchè evita di immettersi in quella catena di esami, di rimedi ecc… che se non vanno a buon fine, fanno più male che bene.

L’uomo in caso di indisposizione, a differenza della donna, cerca subito l’aiuto della moglie. Questa, premurosa si preoccupa e agisce immediatamente oltre misura: “bisogna andare dal medico, fare gli esami del caso, assicurarsi che sia niente…..”, e via a ingoiare medicine più o meno appropriate. 

In questo caso le conseguenze sono che l’uomo si accumula due punti a suo sfavore; uno perché indebolisce la sua capacità di resistenza al male, secondo per le  inevitabili medicine che prende anche sotto pressione dell’amorevole moglie. Medicine che, come si usa dire "se non fanno bene, fanno male".

La conseguenza logica? La donna assommando i suoi due punti positivi, tira a campare; l’uomo assommando i suoi due punti negativi  pian piano cede.

Non potrebbe essere una buona lezione? 

Uomini, tenete il passo con le vostre mogli con la sopportazione e gestite in proprio le vostre risorse personali. 

Anche se si può pure tirare la conclusione logica e classica, che "ognuno muore comunque, quando è la sua ora!"

(Nella foto, Luisa Moraschinelli accompagna i turisti alla scoperta dei Murales)

Data: 22/11/2010