Romania La divisione dei progressisti in Romania rafforza l?
In Romania, le elezioni parlamentari e presidenziali del dicembre 2024 si stanno delineando come un momento cruciale per il panorama politico del Paese, con la crescente frammentazione delle forze progressiste che sta rafforzando la posizione dell’estrema destra. I recenti sviluppi vedono il Partito AUR (Alleanza per l’Unità dei Romeni), già noto per le sue posizioni ultra-nazionaliste e anti-europeiste, capitalizzare sulle divisioni interne ai partiti progressisti e sull’insoddisfazione generale verso i principali partiti moderati, il PSD (Partito Socialdemocratico) e il PNL (Partito Nazionale Liberale). Divisioni interne e crisi dei progressistiI partiti progressisti come USR (Unione Salva Romania), tradizionalmente promotori di riforme europeiste e anticorruzione, sono in difficoltà. Divergenze strategiche e conflitti interni stanno limitando la loro capacità di presentarsi come un’alternativa credibile. L’assenza di una leadership forte e di una visione chiara ha eroso il sostegno pubblico, mentre le forze di sinistra e centro-destra tradizionali sono percepite come complici della stagnazione politica e delle inefficienze governative. Crescita dell’estrema destraAUR, da partito marginale, è diventato un attore politico dominante. Grazie a una retorica populista incentrata sulla lotta alla corruzione, il sostegno alla Chiesa Ortodossa, e un forte nazionalismo, ha saputo attrarre il voto delle comunità più emarginate e della diaspora. Questi gruppi, spesso insoddisfatti dall’establishment politico e colpiti da difficoltà economiche, si riconoscono nei messaggi semplici e diretti dell’AUR. Inoltre, il partito ha sfruttato il malcontento verso le politiche di gestione della pandemia e le incertezze economiche che continuano a colpire ampie fasce della popolazione. Implicazioni geopolitiche e socialiLa crescita dell’AUR preoccupa sia a livello interno sia internazionale. Le elezioni di dicembre si terranno in un contesto geopolitico delicato, con la Romania in prima linea sul fronte orientale della NATO e vicina alla guerra in Ucraina. La frammentazione dei progressisti e la debolezza dei partiti europeisti rischiano di compromettere la stabilità interna e di indebolire il ruolo del Paese come alleato affidabile dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. Inoltre, il rischio di politiche divisive sul piano sociale potrebbe aggravare le tensioni tra le diverse comunità etniche e sociali del Paese. Le prossime settimane saranno decisive per capire se i progressisti riusciranno a superare le loro divisioni e contrastare l’ascesa di un’estrema destra sempre più consolidata e pericolosa per il futuro democratico della Romania
|